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Recensione Recensione di Greed Corp

Recensione di Greed Corp di Console Tribe

di: Giovanni Manca

Immaginate uno strano mondo le cui terre rocciose si innalzano nell’alto dei cieli, tanto che le pendici sono celate da una fitta coltre di nubi; immaginate di essere alla guida di un popolo alla ricerca di preziose risorse come unica fonte di vita; immaginate di non essere i soli in questo mondo ma di essere costretti non solo a fare i conti con la rovina ma anche con popolazioni disperate quanto noi: è la guerra per la sopravvivenza. Il canovaccio illustrato è comune alla stragrande maggioranza dei titolo strategici di ogni epoca, dal leggendario Dune 2, capostipite del genere, fino ad arrivare ai più celebri Age of Empire, Rise of Nations piuttosto che Command & Conquer e l’ultimo nato in casa W!Games, Greed Corp, non fa eccezione allo storico cliché narrativo.
È dal punto di vista strategico che il titolo propone delle novità davvero interessanti che, come vedremo nel corso della recensione, lo pongono ai vertici della categoria.

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Sospesi nel cielo

Lo scenario di Greed Corp è costituito da caselle esagonali sospese nel cielo, in cui vanno strategicamente posizionate le strutture e le unità di combattimento. La caratteristica peculiare dell’ambientazione consiste nella instabilità dei vari settori esagonali, inclini a sprofondare nel vuoto in relazione alle azioni che si svolgono sul campo di gara. Questa novità assoluta nel genere strategico eleva notevolmente l’importanza del controllo del territorio e della dislocazione delle diverse unità. Proprio dal numero e dalla varietà di quest’ultime ci si rende conto dell’atipicità di Greed Corp rispetto al solito strategico: se normalmente in uno strategico a tempo reale o a turni ha importanza fondamentale la forza di impatto, la varietà e il numero della unità, in Greed Corp il numero di queste e delle loro caratteristiche è molto limitato ma sufficiente per svolgere il loro ruolo essenziale: il controllo del territorio.
L’unità di movimento è il “Walker”, capace di muoversi in un solo turno in qualsiasi esagono del territorio controllato dal giocatore o in un esagono di confine, sia che sia “territorio di nessuno”, sia che appartenga alla squadra avversaria: in quest’ultimo caso si apre il conflitto con le eventuali unità “Walker” nemiche presenti, conflitto che si determina in relazione al numero delle unità stesse presenti nell’esagono.
Per gli attacchi a distanza il “Cannon” è l’unica arma a disposizione, molto costosa ed esosa in termini di gestione, in quanto le munizioni vanno acquistate separatamente, ma la questa è devastante quando si scatena la sua forza distruttrice: con pochi colpi si fa piazza pulita delle unità nemiche e, ancor meglio, si fa sprofondare il terreno occupato dalle forze avversarie.
La ”Amory” è la struttura che ci permette di costruire le unità, in particolare i “Carrier”, grossi velivoli in grado di trasportare i “Walker” in zone della mappa per loro altrimenti inarrivabili: costosa ma ottima mossa strategica per conquistare “esagoni nemici”.
Tutte le unità hanno un loro costo che incide sulle risorse finanziarie a disposizione del giocatore. All’inizio di ogni turno viene sempre accreditata una piccola somma ma il modo più veloce per accumulare denaro è costruire un “Harvester”, una sorta di escavatore dai traumatici effetti collaterali: all’inizio di ogni turno l’estrazione delle preziose risorse causa uno smottamento del terreno con conseguente sprofondamento graduale degli esagoni.
Considerate le peculiarità delle unità e strutture e dell’ambientazione, appare molto evidente come l’obiettivo del gioco sia quello di trovare il giusto compromesso strategico di tutte le forze in campo. Collocare un “Harvester” nella zona sbagliata o vicino a degli edifici o a delle unità tattiche si traduce ben presto in una sonora e bruciante sconfitta. Sul peso della bilancia vanno anche messi la voluta limitatezza della gran parte delle mappe di gioco e il fatto che queste strutture siano le uniche in grado di garantire gli introiti necessari per la costruzione di tutte le altre unità e strutture. Il tutto obbliga a delle scelte tattiche ben ponderate ed a strategie ben bilanciate sia dal punto di vista offensivo che difensivo.
Molto intuitivi sia il sistema di controllo che l’interfaccia a schermo: con rapido e affidabile controllo dei due stick analogici si gestisce la telecamera e il puntatore, mentre con i tasti direzionali e i pulsanti si interviene nella finestra da cui si gestiscono le unità e strutture da costruire.

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Battaglie campestri

Dietro un’apparente semplicità, in Greed Corp si nasconde una profondità di gioco davvero inaspettata sia per la sua intrinseca complessità strategica sia per la ventata d’aria fresca che riesce a portare, in un genere, quello degli strategici a turni, da anni ancorato a “costumi tradizionali”.
Le modalità di gioco sono le oramai classiche “Campaign”, “Create Battle” e “Join Battle”. Molto longeva la prima in cui controlliamo i Freemen, la corporazione il cui scopo è quello di salvare la Terra contro le ambizioni degli “Empire”, “Pirates” e “Cartel”. La campagna è piuttosto impegnativa e risulta essere un buon viatico per familiarizzare con tutte le strategie e tattiche possibili, utili negli scontri online classificati o meno nella modalità “Join Battle”, in cui potremo sfidare fino a tre utenti online.

Gabbiano Jazz

Considerato il genere, W!Games ha puntato forte sul gameplay e sulla novità strutturale del titolo, ma questo non vuol dire che l’aspetto tecnico sia stato preso sottogamba. La grafica isometrica è assolutamente funzionale alle meccaniche di gioco: complessivamente il dettaglio è piuttosto buono ma in alcuni frangenti si sente l’esigenza di un dettaglio maggiore, di una gestione delle due visuali più completa (non esiste infatti un livello di zoom sulle unità), di una varietà più appagante. Si deve però riconoscere che durante le fasi di gioco tali difetti passano nettamente in secondo piano. Decisamente di ottimo livello gli effetti sonori e della colonna sonora. Esplosioni, crolli, campanelle vengono intervallati da gabbiani che garriscono, corvi che gracchiano; un’atmosfera accompagnata da brani jazz intriganti.

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Rarità esagonale

L’ostacolo più grande in Greed Corp è costituito dalla prima mezzora di gioco, in cui sia il novizio che il giocatore più stagionato possono trovare difficoltà ad entrare nei meccanismi strategici del titolo. Chiunque sia armato di una certa dose di pazienza e passione per nuove sfide, trova in Greed Corp uno strategico a turni senza eguali nel suo genere e uno dei migliori arcade rilasciati fin dagli esordi del Markeplace/PS Store sulle nostre console. Difficile trovare di meglio a soli 800 MP/9.90 €.
Buon divertimento.