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Recensione Recensione di Full House Poker

Recensione di Full House Poker di Console Tribe

di: Federico Lelli

Ci guardiamo negli occhi: la sua improvvisa spocchia di solito nasconde timore e insicurezza. Gioco un attimo con le mie fiches ma ho deciso il rilancio già da tempo; l’asso che ho in mano mi garantisce un buon margine d’azione e non c’è bisogno di aspettare il river per vedere l’avversario allontanarsi con la coda tra le gambe.
Esco vincitore ma alla prossima mano ricomincia nuovamente tutto da capo.

Annunciato per la prima volta al CES 2011, Full House Poker arriva finalmente nelle nostre console tramite XBLA. Il gioco, voluto da Microsoft Game Studios, mischia i nostri Avatar all’immediatezza di quello che è diventato uno dei più grandi fenomeni di intrattenimento degli ultimi anni: il Texas Hold’em.

Buio

Inutile dire che il mix esplosivo di poker e live avatar si rivela convincente sin dalle prime battute del titolo: la semplice schermata iniziale si presenta infatti con i soliti menù fissi e il nostro alter-ego sullo sfondo che non vede l’ora di giocare.

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Per cominciare troviamo subito tra le opzioni una serie di video doppiati in italiano che ci spiegano le dinamiche del gameplay e qualche trucco relativo alle tattiche più comuni del poker, non mancano inoltre degli aiuti testuali, anche questi liberamente consultabili.
Una breve introduzione alle regole del Texas Hold’em è necessaria a questo punto per non lasciare indietro i profani: giocata con le solite carte francesi (jolly esclusi) si tratta di una variante a carte comunitarie del poker; ogni partecipante riceve infatti due sole carte e deve completare il punto con le cinque carte scoperte messe a disposizione dal mazziere.
Iniziamo quindi una partita libera per prendere confidenza con le meccaniche: come previsto, ogni opzione del gioco che stiamo per creare è modificabile a nostro piacimento: modalità di gioco, limiti dei rilanci, importo del buio e del buy-in (che però possiamo alzare solo salendo di livello).
Dopo una breve carrellata nella stanza, piena di avatar festanti, la telecamera si ferma sul nostro tavolo pronta a seguire l’azione, la adattiamo velocemente alle nostre preferenze cliccando il thumb destro o usando lo stesso stick per muoverla.
I comandi immediati e di facile comprensione sfruttano i tasti frontali per le azioni fondamentali: A per vedere la puntata/bussare, B per lasciare, Y per rilanciare. L’aggiunta degli avatar ci fornisce inoltre tutta una serie di comandi aggiuntivi che ci aiutano ad interagire con gli altri scommettitori: alla croce sono infatti riservate le mosse speciali da fare con le fiches, mentre con i grilletti LT e RT possiamo modificare il nostro atteggiamento mostrandoci più cauti o aggressivi. Parte fondamentale del gioco psicologico sono le carte che abbiamo in mano: l’intuizione di Full House Poker è quella di poter mostrare una delle due carte a scelta o anche entrambe in caso di vittoria o sconfitta prima dello showdown, in questo modo possiamo provocare l’avversario con un bluff riuscito o giustificare la nostra strategia dopo un fold sfortunato.

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La pratica e ordinata interfaccia ci mostra sempre tutto quello di cui abbiamo bisogno in un colpo d’occhio: nel lato in basso a sinistra ci sono le nostre carte, l’ammontare delle nostre fiches e l’avatar; nel lato in basso a destra troviamo invece le cinque carte distribuite dal dealer e il valore del piatto.
Anche le varie situazioni di gioco sono sempre espresse con chiarezza da una serie di simboli che compaiono in un fumetto sulla testa dei nostri antagonisti: abbiamo sempre sotto controllo chi ha puntato, chi ha lasciato, chi ha rilanciato e con quale valore. Se non bastasse, possiamo anche premere RB per vedere quante fiches possiede ogni giocatore e, in caso di torneo, la sua posizione in classifica o puntare direttamente verso la sua direzione con lo stick sinistro e uno dei due grilletti per zoomare su di lui e avere tutte le sue statistiche a portata di mano.
C’è la possibilità inoltre di specificare in anticipo le mosse da eseguire automaticamente al nostro turno, ovviamente il sistema è abbastanza intelligente da avvisarci in caso di rilanci e in quel caso chiede nuovamente la nostra approvazione per la mossa successiva.
Le partite giocate con l’I.A. procedono abbastanza velocemente: a parte le parentesi dedicate ai nostri avatar, non ci sono eccessivi momenti morti e, in caso di mano sfortunata, possiamo velocizzare il gioco con il tasto X per andare alla mano successiva.
Se non consideriamo i vari comandi opzionali, a ben vedere possiamo giocare tranquillamente con la sola mano destra sul pad, che alla lunga sarà la scelta preferita dei giocatori più incalliti vista la durata media delle partite.

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Rilancio

Giocare ad un gioco d’azzardo con un sistema di valuta fittizio può sembrare inconcludente ma il sistema a livelli utilizzato per incentivare la crescita del nostro personaggio ci viene incontro e offre un modesto valore anche al semplice punteggio di fiches che possediamo.
I 2500 crediti offerti inizialmente ci aiutano ad iniziare la nostra carriera sul tavolo verde: sono infatti necessari per pagare la quota di ammissione dei vari tornei o per pagare i buy-in nelle partite libere: è proprio in queste che possiamo vincere, e perdere, molto più facilmente, visti i rebuy continui della CPU. Nel primo caso facciamo tesoro di esperienza e contanti, nel secondo caso siamo costretti a prelevare e a perdere l’opportunità di guadagnare ulteriori punti esperienza per un certo numero di mani.
Full House Poker ci premia infatti con punti XP in molte occasioni ma in generale preferisce ricompensare giocate intelligenti: vinciamo così quando costringiamo un avversario ad uscire ma anche in caso di un fold intelligente. I punti esperienza sono fondamentali per sbloccare i vari collezionabili del gioco: nuove tinte per carte e tavoli, stage alternativi, colori per le poltrone, completi per l’avatar e soprannomi da esibire in Live; allo stesso tempo ci danno la possibilità di scoprire nuove modalità e ulteriori sfide ai pro. Quest’ultimi sono infatti dei giocatori con personalità propria che dobbiamo affrontare prima singolarmente e infine in un torneo che li comprende tutti. Questi avversari ci offrono una visione privilegiata della I.A. del gioco, ben curata e abbastanza realistica: non sarà raro vederli puntare alto prima del flop per poi scappare a gambe levate nel river, o osservarli bluffare senza ritegno rilanciando ad ogni puntata.

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Il comparto tecnico non è sicuramente il punto forte di questo come di molti altri titoli XBLA che utilizzano gli avatar: il fatto di doversi adattare allo stile grafico dei nostri alter-ego limita l’intera esperienza visiva che risulta comunque piacevole e ben eseguita; sullo stesso livello anche le musiche dei menù e i rumori ambientali, che fanno il minimo sindacale.
La sfida offerta al giocatore singolo è decisamente interessante e completamente personalizzabile e la stessa cosa vale per la componente multiplayer del titolo: tornei fino a 30 persone divise in 3 tavoli diversi, partite classificate e singole con slot riservati agli amici.
La creazione delle stanze è infatti identica a quella già vista nel single player e segue le stesse regole. Per le partite normali, che non lasciano fuori nessuno, il rebuy è continuo e, in caso di sconfitta, si intacca direttamente il conto in banca personale. Anche in questo caso oltre lo zero si va al bancomat e non si guadagna l’esperienza per un certo periodo; purtroppo non c’è modo di limitare i rientri, possiamo solo alzare il buy-in in fase di creazione dell’evento. Il torneo invece esige una quota d’iscrizione che può essere anche nulla e ci fa giocare fino a che non si è eliminati; possiamo scegliere a quel punto se continuare a guardare o andarcene.

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L’introduzione di Full House Poker nel palinsesto Primetime aggiunge inoltre dei tornei particolari chiamati Texas Heat della durata di 25 minuti e focalizzati sull’esperienza più che sulle vittorie individuali, ma non è chiaro se questa funzione sarà attivata anche in Europa visto che al momento non c’è modo di provarla. Ultima, ma non per importanza, la possibilità di interfacciare il gioco con uno smartphone W7, previo acquisto dell’applicazione, e di poter giocare anche sul proprio telefono condividendo lo stesso bankroll e livello di esperienza.

All-in

Full House Poker prende un concept abusato nel tempo e lo integra alla perfezione nel mondo dei Live Arcade rendendolo fresco e carico di appeal: con un gameplay semplice e fluido, grafica spartana ma gradevole e un ottimo sistema di esperienza il Texas Hold’em è nelle mani di tutti i giocatori per la modica puntata iniziale di 800 MP.