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Recensione Recensione di Forza Motorsport 4

Recensione di Forza Motorsport 4 di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Il successo è effimero. La credibilità pure. Quanti sviluppatori possono camminare a testa alta consci di non aver mai mancato un centro perfetto?
Volgendo lo sguardo all’attuale generazione di console, di sicuro non possiamo che menzionare i ragazzi di Turn 10, noti per aver dato i natali ad una delle serie automobilistiche più apprezzate degli ultimi anni. Per chi avesse trascorso l’ultimo quinquennio sulla Luna e fosse atterrato sulla Terra solo di recente, stiamo parlando di Forza Motorsport, brand sbocciato sulla prima Xbox ed oggi giunto alla sua quarta iterazione.
Chiacchierato e spiato attraverso i pochi trailer rilasciati col contagocce, Forza Motorsport 4 si presenta al pubblico con l’obiettivo di stupire ancora una volta, tentando di abbattere le barriere che separano la realtà vera e propria da quella simulata. Per riuscire nell’ardua impresa, i tenaci sviluppatori americani si sono avvalsi della straordinaria collaborazione di Pirelli, potendo così contare su una mole impressionante di dati frutto di test specifici e anni di esperienza nel mondo delle corse.
La simulazione di guida perfetta? Scopriamolo insieme.

Giro di ricognizione

Appena inserito il primo dei due DVD di gioco, veniamo accolti da una breve ma intensa sequenza cinematica accompagnata dalla caratteristica e persuasiva voce di Jeremy Clarkson di Top Gear, lo show culto trasmesso dalla BBC che tutti gli amanti delle quattro ruote non possono non conoscere.
A questo punto ci viene data possibilità di importare il salvataggio di Forza Motorsport 3 e ottenere alcune auto bonus in base al livello pilota che abbiamo raggiunto nel vecchio capitolo.
Subito dopo veniamo catapultati al volante di una fiammante Ferrari 458 Italia, compiendo un “giro di ricognizione” nel nuovo tracciato svizzero incorniciato dal suggestivo paesaggio naturale offertoci dalle Alpi Bernesi. Questa rapida sessione di guida altro non è che una gara d’idoneità atta a plasmare il nostro profilo pilota: stiamo ovviamente parlando degli arcinoti “aiuti alla guida”, ancora una volta configurabili uno per uno o attraverso la selezione di uno specifico livello di difficoltà tra i quattro disponibili (contro i tre del predecessore).
Dal menu principale è quindi possibile avviare l’installazione del secondo DVD che, quantunque opzionale, si rivela praticamente obbligatoria, visto che aggiunge metà delle circa 500 auto totali di cui il gioco dispone e va a completare l’offerta dell’inedita modalità Autovista, che approfondiremo qualche paragrafo più avanti.

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In giro per il mondo

Come ogni racing game che si rispetti, il fulcro dell’esperienza single player di Forza Motorsport 4 è costituita dalla modalità carriera, battezzata per l’occasione World Tour. Costruita sulle fondamenta di quanto già sperimentato nel terzo capitolo, ne rinnova il concept palesandosi al giocatore parzialmente più coinvolgente sebbene legata anche stavolta ad una infinita successione di gare o sfide (passaggio tra i coni, abbattimento di birilli ecc.). Come ribadito da Dan Greenawalt, game director di Turn 10, sarà il gioco stesso a consigliarci gli eventi a cui partecipare in base alla vettura attualmente selezionata: non vi sarà mai una carriera uguale ad un’altra e, paradossalmente, mettersi alla guida di auto via via più performanti non rappresenta un iter obbligato, almeno nelle prime fasi di gioco. Sostanzialmente si tratta di una carriera “su misura”, forgiata dalle nostre scelte e dalle specifiche auto disponibili nel nostro garage virtuale.
Il World Tour annovera più “divisioni”, ognuna delle quali racchiude via via un numero crescente di eventi appartenenti a campionati di varia natura, ognuno con le proprie restrizioni di classe o tipo di auto. L’avvicendarsi delle gare di ogni divisione viene scandito da una voce fuori campo che ci comunica su quale pista andremo a correre ed il tutto è ulteriormente vivacizzato da caratteristici “zoom in” e “zoom out” applicati ad un planisfero virtuale visivamente accattivante.
Il sistema di crescita è rimasto pressoché invariato: vittorie e piazzamenti ci frutteranno sia punti esperienza (PE), grazie ai quali vedremo progredire il nostro livello pilota, sia crediti (CR), una sorta di moneta virtuale indispensabile per acquistare nuove auto, potenziamenti e gli elementi condivisi e messi in vendita da altri giocatori attraverso la Vetrina e la Casa d’Aste, di cui vi parleremo nel dettaglio dopo.
Mentre nel precedente capitolo la massima esperienza maturata nella carriera e nelle gare online corrispondeva al raggiungimento del livello pilota 50, in Forza Motorsport 4 il level cap è stato triplicato, decretando di fatto un incremento generale della longevità del titolo. Ogni volta che raggiungeremo un nuovo livello pilota verremo ricompensati con una vettura premio, selezionabile a proprio piacimento da una rosa di più modelli ma appartenenti ad una determinata categoria.
Completando una gara al volante di un’auto di una specifica casa automobilistica, assisteremo inoltre alla crescita del rispettivo livello affinità, che di fatto sostituisce il livello auto che abbiamo imparato a conoscere in Forza Motorsport 3. Il tutto si traduce in crediti bonus e agevolazioni per l’acquisto dei potenziamenti: vi basterà raggiungere il quarto livello per ottenere addirittura il 100% di sconto! Se da un lato tale espediente rappresenta un incentivo ad elaborare le proprie auto, dall’altro sminuisce però l’importanza dei crediti, la cui utilità a lungo termine viene pertanto confinata all’acquisto di nuovi veicoli e alla fruizione delle già note piattaforme di compravendita menzionate poco sopra.
Ulteriori crediti bonus ci verranno elargiti in base alle nostre “prodezze di gara”, come un sorpasso perfetto o una curva sapientemente pennellata, mentre la personalizzazione del nostro profilo pilota è stata affidata alla selezione di stemmi e titoli sbloccabili (da esibire anche online), esattamente come già visto in giochi come Super Street Fighter IV.
Tornando a parlare del nostro portafogli virtuale, è bene sottolineare come ancora una volta la quantità di crediti guadagnati sia strettamente legata non soltanto alla posizione conquistata, all’evento scelto e relativi bonus, ma anche alla disattivazione di uno o più aiuti alla guida. Volete diventare milionari in breve tempo? Affinate le vostre skill al volante di un’auto e dateci dentro!
Uno dei requisiti fondamentali per diventare dei piloti provetti è conoscere al meglio ogni centimetro della pista, imparando così a padroneggiare le curve più lente e a dominare quelle più veloci. Ecco quindi che ci viene in soccorso la modalità Giro Veloce dove, senza alcun vincolo e senza nessun avversario in pista, potremo sederci al volante di una delle auto disponibili nel gioco e limare giro dopo giro il nostro miglior tempo.
Avete pochi minuti perché dovete andare ad una festa ma non riuscite a resistere al richiamo della vostra quattro ruote preferita? Niente paura, ci sono le classiche Gare Veloci. Se invece è venuto a trovarvi un amico e morite dalla voglia di fargli mangiare la polvere, potrete sfidarlo nella classica modalità split-screen (schermo condiviso).

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Una fisica bestiale

Un racing game che tenta di simulare il comportamento reale di un’auto non può prescindere dalla certosina messa a punto del modello fisico. Stando a quanto dichiarato dallo stesso Dan Greenawalt, tutti i dati che erano stati raccolti ed utilizzati durante lo sviluppo del precedente capitolo sono stati “buttati via” e si è deciso di ripartire da zero. Il modello di guida di Forza Motorsport 4 è quindi figlio dell’infinita mole di dati che Pirelli ha fornito ai ragazzi di Turn 10. L’importanza di tale supporto tecnico e logistico è evidente sin dalle prime battute di gioco: a patto di disabilitare tutti gli aiuti disponibili, il feeling di guida è eccezionale e surclassa per veridicità i già ottimi standard fissati due anni fa da Forza Motorsport 3. Il piacere di guida che ne consegue non può che ammaliare il giocatore più smaliziato alla ricerca di sensazioni forti e quanto più vicine alla realtà. L’auto risponde egregiamente a tutte le sollecitazioni impartite dal movimento del volante e la perdita di aderenza in curva è fedelmente trasmessa tenendo conto di una miriade di variabili, come ad esempio la velocità di percorrenza, l’inclinazione del piano stradale, la rigidità delle sospensioni, il trasferimento di carico, l’inerzia della trasmissione e la potenza diversamente ripartita sulle quattro ruote. Fedelmente riprodotti anche gli effetti della forza centrifuga, rollio in primis, nonché la tendenza al sottosterzo o al sovrasterzo in base al tipo di trazione. I più feticisti potranno osservare attentamente un replay – peraltro ben realizzati – per notare la deformazione in tempo reale degli pneumatici (angolo di deriva) o il saliscendi degli ammortizzatori indotto dal passaggio su di un cordolo.
Come era lecito aspettarsi, ogni singola auto del gioco, a prescindere dalla classe di appartenenza (dalla docile F alla più scalpitante R1) è caratterizzata da una guidabilità propria e ciò rende l’esperienza di guida poliedrica e galvanizzante.
La nuova fisica non poteva che influenzare anche la suddivisione in classi: l’indicatore di prestazione (IP) è stato infatti ricalcolato, quantunque le soglie che regolano il passaggio alla classe immediatamente superiore siano rimaste le stesse.
Le auto disponibili nel gioco sono circa 500 e abbracciano la bellezza di ben 80 case automobilistiche: dalle indomabili muscle car americane alle compatte del vecchio continente, dalle sportive giapponesi ai mastodontici SUV, passando per gli immancabili gioielli a quattro ruote di casa nostra fino ad arrivare ai veri prototipi da competizione. A voi la scelta.

Una delle carte vincenti della serie è senza ombra di dubbio la fruibilità. La creatura di Dan Greenawalt infatti è stata concepita per coinvolgere tanto i novellini quanto i piloti esperti, e questo lo si evince anche dall’inedito supporto al Kinect, che tratteremo in un paragrafo dedicato. Abilitando tutti gli aiuti alla guida, Forza Motorsport 4 diventa un titolo accessibile da chiunque, offrendo pure il cosiddetto tasto “riavvolgi” che, come già avveniva nel precedente capitolo, permette di riavvolgere la gara di una manciata di secondi così da tornare sui propri passi ed evitare l’errore commesso.
Ma è indubbio che l’ultima fatica firmata Turn 10 dia il meglio di sé dopo aver disattivato ogni singolo aiuto, dal controllo della trazione a quello della stabilità, dal sistema anti-bloccaggio delle ruote alla traiettoria ideale. I piloti più temerari, inoltre, potranno utilizzare il cambio manuale con frizione ed impostare la sterzata su “simulazione” (novità per la serie) ed ottenere così un controllo più totale e realistico del proprio mezzo. Chiude il cerchio anche l’inedita possibilità di disattivare del tutto la funzione “riavvolgi”.

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Botta e “risposta”

Il sistema di danni appare leggermente migliorato, ma ancora superficiale per chi pretende di vedere delle auto distruggersi completamente o addirittura prendere fuoco. Ammaccature e graffi sono ben riprodotti e negli urti più violenti è possibile perdere i paraurti o addirittura cappottarsi, danneggiando parti meccaniche quali il motore, i freni, gli ammortizzatori e la trasmissione. È in questi frangenti che fa capolino sulla destra dello schermo un’icona stilizzata della nostra auto, attraverso cui potremo individuare il componente deteriorato e verificare l’entità del danno. Chiaramente tutto ciò si ripercuote sulla manovrabilità dell’auto, compromettendo a seconda dei casi la convergenza, l’efficienza delle sospensioni o dei freni, la velocità di punta e l’accelerazione. Inoltre riparare l’auto costa, meglio guidare con cautela.
L’I.A. dei piloti avversari si attesta nella media ma siamo sicuri che i piloti più esperti non perderanno l’occasione di esprimere il proprio disappunto: nonostante l’introduzione di un nuovo livello di difficoltà (pro) e la possibilità di consentire l’utilizzo dei potenziamenti ai “drivatars”, il tasso di sfida stenta a decollare. Solo i piloti di testa si rivelano più combattivi mentre il resto del gruppo finisce subito nelle retrovie. Nelle gare più avanzate, comunque, non mancheranno alcuni tentativi di sorpassi avventati o, al contrario, clamorosi fuoripista.

Questione di tuning

Anche in Forza Motorsport 4 potremo improvvisarci preparatori di auto da corsa. La formula è rimasta pressoché inalterata: spendendo i crediti guadagnati in gara – sia offline che online – o sfruttando gli sconti ottenuti con l’incrementare del livello affinità di una specifica casa automobilistica, sarà possibile procedere all’acquisto di diversi upgrade, suddivisi per tipo e diversificati in base all’auto attualmente in dotazione. Tra i tanti pezzi disponibili possiamo citarvi marmitte da gara, turbocompressori, centraline elettroniche, intercooler, sistemi di accensione, kit di trasmissione da competizione, pacchetti di riduzione del peso, kit aerodinamici e tanto altro.
Impossibile non menzionare alcune nuove chicche: una nuova mescola appositamente studiata per le gare di accelerazione, alettoni di serie rimovibili nelle vetture che lo prevedono e cerchioni verniciabili. Per la personalizzazione estetica ritorna invece il tradizionale editor grafico, oramai divenuto uno degli elementi di spicco della serie.
Dopo aver montato i pezzi più adatti per le nostre esigenze, prestando attenzione all’indice di prestazione e alla rispettiva classe di destinazione, non ci resta che procedere alla messa a punto intervenendo sui diversi parametri: la pressione delle gomme (anteriori e posteriori), l’allineamento delle ruote, la rigidità delle sospensioni e delle barre antirollio, il bilanciamento dei freni, la deportanza e così via. Ogni assetto può essere salvato e messo alla prova usufruendo dell’ormai onnipresente telemetria in tempo reale, mostrante importanti dati che, una volta interpretati, possono davvero fare la differenza.

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La mia auto è la tua auto

Il comparto online di Forza Motorsport 4 è indubbiamente il fiore all’occhiello dell’intera produzione e si presenta sin da subito come la naturale evoluzione del predecessore. Tanto per cominciare il numero massimo dei partecipanti di un’unica sessione è stato raddoppiato, il che significa che – per la prima volta nella serie – potranno fare a sportellate ben 16 giocatori.
Tra le modalità di gioco, poi, troviamo due new entry: il Car Bowling, dove con la nostra auto dovremo colpire quanti più birilli possibili totalizzando il punteggio più alto, e Calcio, dove, neanche a dirlo, giocheremo una partita di calcio tra auto!
Nuovamente presenti all’appello le tradizionali gare su pista e tutte le competizioni alternative che abbiamo imparato a conoscere, compreso le divertenti modalità del “parco giochi” (Gatto e Topo, Ce l’hai e Mantenimento).
Parlando della gestione delle partite, gioite pure, a grande richiesta tornano finalmente le lobby pubbliche “hostate” dagli utenti, personalizzabili attraverso un’infinità di opzioni e restrizioni.
Ma la vera novità del comparto multiplayer online di Forza Motorsport 4 è rappresentata dall’introduzione di due particolarissime feature “di razza”: Rivali e Car Club. La prima ci permette di sfidare i “ghost” dei nostri amici (anche quando non sono online) in una serie di eventi a tempo organizzati da Turn 10 o ispirati allo show britannico Top Gear, scalando le rispettive classifiche e incassando crediti in base al ranking del rivale designato, mentre la seconda altro non è che una sorta di “garage multiproprietà”: chiunque potrà fondare un club, invitare i propri amici a farne parte e condividere una o più auto. Immaginate i possibili scenari: Tizio acquista i bolidi perché ha più crediti, Caio le elabora perché di mestiere fa il meccanico e quindi sa il fatto suo e Sempronio disegna la livrea perché conosce l’editor grafico come le sue tasche. Lavorare insieme per dominare la vetta della classifica.
Ma la rivisitazione del concetto di community continua attraverso la condivisione delle foto scattate e dei replay nonché la compravendita di assetti, vinili (importabili anche da FM3) e livree personalizzate. Stiamo parlando della Vetrina, ovvero uno spazio virtuale organizzato in “slot” dove tutti i giocatori possono pubblicare le proprie “creazioni” e farsi così un nome, grazie anche al sistema di valutazione basato su delle stelline e l’apposita classifica, dedicata per l’appunto ai “grafici” e agli elaboratori.
Torna pure la Casa d’Aste, che dal secondo capitolo della serie permette a chiunque di vendere la propria auto al miglior offerente.
Immancabili infine le consuete leaderboard relative ai giocatori più veloci al mondo, consultabili per classe e per circuito, varianti comprese.

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Better with Kinect?

Autovista è la modalità che non ti aspetti. Per i pochi che non sapessero di cosa si tratta, vi basti pensare ad uno showroom virtuale all’interno del quale potersi muovere in assoluta libertà e poter ammirare alcune delle auto più belle e costose del pianeta con un dettaglio grafico mai visto prima su console. Aprire il cofano e rimanere folgorati alla vista di un magnifico motore V8; entrare nell’abitacolo, soffermarsi sui particolari ultra-dettagliati del cruscotto e mettere in moto l’auto, deliziando l’udito con un rombo assordante ma allo stesso tempo seducente. Immaginate poi di sentire una voce inglese (sottotitolata in italiano) che suadente vi snocciola le specifiche tecniche dell’auto, la sua storia ed eventuali aneddoti. È lui, è Jeremy Clarkson di Top Gear! Potevamo forse chiedere di meglio?
Questo è quanto ha da offrire Autovista, un’esperienza del tutto nuova godibile anche con il Kinect. In questo caso il rilevamento dei movimenti del nostro corpo funziona senza particolari problemi, quantunque la selezione delle varie icone sia a tratti difficoltosa.
E sfruttando le potenzialità di Kinect è possibile anche mettersi alla guida del bolide dei nostri sogni mollando il pad o il volante. È sufficiente porsi ad una distanza di circa 2,5 metri dalla periferica e tendere le braccia in avanti come se si stesse impugnando un volante. In questa modalità di guida, però, il controllo dell’auto non poteva che essere limitato alla sola sterzata, il che ne pregiudica il sollazzo. Peraltro più di una volta ci è capitato che il sensore perdesse il contatto visivo con le nostre mani – con tanto di messaggio di errore mostrato a schermo – inficiando l’esito ultimo della gara. Un simpatico “extra”, non lo neghiamo, ma sicuramente poco interessante, poco ottimizzato e destinato ad intrattenere solo i più piccoli.
Il Kinect ha invece svolto egregiamente il suo lavoro nel tracciamento dei movimenti della testa, il cosiddetto head-tracking: dopo aver settato alcuni parametri relativi alla calibrazione, vi basterà ruotare la testa verso il punto di corda della curva per assistere al corrispettivo spostamento della visuale, sia che usiate un pad o un volante. Una feature non rivoluzionaria, certo, ma senza ombra di dubbio benaccetta.
E non è finita qui. Forza Motorsport 4 è il primo titolo a supportare nativamente il riconoscimento vocale del Kinect, addirittura in lingua italiana! È possibile spostarsi da un menu all’altro del gioco pronunciando prima la parola “Xbox” e poi una delle tante voci che compariranno nella parte inferiore dello schermo. La rilevazione si è dimostrata più precisa di quanto ci aspettassimo e per giunta non è nemmeno necessario alzare il tono della voce.
Ve lo diciamo chiaro e tondo: i giocatori più esperti ed interessati alla vera natura del titolo possono fare tranquillamente a meno del Kinect, senza correre il rischio di perdere un tassello fondamentale del gioco.

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Stunning!

Tecnicamente parlando, Forza Motorsport 4 è semplicemente “impressionante”. I ragazzi di Turn 10 si sono davvero superati, mettendo a punto un motore grafico che, nonostante gli ingenti calcoli che la nuova fisica impone, è addirittura superiore a quanto ammirato nello scorso capitolo, sia per stabilità che per magnificenza visiva. Solido come la roccia, il frame rate è ancorato ai 60 fps e ciò non può che garantire uno straordinario senso di velocità, specie utilizzando la visuale “dal cofano” o “dal paraurti”. I giocatori più attenti noteranno che lo specchietto retrovisore “lavora” invece a soli 30 fps, ma a nostro avviso si tratta di un compromesso tecnico più che comprensibile.
La modellazione poligonale delle auto e degli interni (adesso visibilmente più dettagliati) è sontuosa: in più di un’occasione vi fermerete a contemplare la flessuosità delle forme ed i più piccoli dettagli, dallo scarico ai fanali, dagli stemmi che campeggiano sul cofano alle prese d’aria.
Gradita novità l’implementazione del cosiddetto “backfire”, ovvero il ritorno di fiamma causato dalle tracce di carburante incombusto che passa dalla camera di combustione allo scarico.
La gestione in tempo reale dell’illuminazione buca letteralmente lo schermo, restituendo giochi di luce e riflessi mozzafiato. Non a caso gli sviluppatori si sono avvalsi della collaborazione dei massimi esperti di Pixar e Disney.
Unica macchia di un comparto grafico pressoché perfetto è la presenza di un leggero effetto aliasing, più o meno riscontrabile anche in base alla TV o monitor in uso. Ad ogni modo va sottolineato come la resa complessiva dell’immagine non ne risenta più di tanto.

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I numerosi tracciati disponibili, la maggior parte dei quali retaggio dei vecchi capitoli della serie, non sfigurano affatto, rivelandosi ottimamente realizzati e fedeli alle rispettive controparti reali, soprattutto per merito dell’ormai abusata mappatura satellitare e alle numerose fotografie in alta definizione che gli sviluppatori hanno scattato direttamente sul posto. Tra i tracciati più prestigiosi possiamo citarvi il Mugello, Suzuka, Catalunya, Le Mans, Motegi, Laguna Seca e l’intramontabile Nurburgring Nordscheife, conosciuto come l’inferno verde nonché come uno dei circuiti più belli e tecnici del mondo. E i nuovi tracciati? Ve li elenchiamo subito: Infineon Raceway, Indianapolis, Hockenheimring ed il suggestivo circuito delle Alpi Bernesi. A essere onesti speravamo nell’inserimento di tracciati storici come Monza e SPA ma, si sa, tutto non si può avere.
Piuttosto lascia l’amaro in bocca la completa assenza del meteo dinamico e del ciclo giorno/notte in tempo reale, così come l’eliminazione del Bugatti Circuit e della versione estesa del Rally di Positano. In compenso, udite-udite, in alcuni tracciati sarà possibile correre in diversi momenti della giornata, una novità che non possiamo che accogliere con piacere.
Impossibile non menzionare, seppur brevemente, il restyling grafico destinato ai menu di gioco, adesso meno “accecanti” che in passato e più accattivanti, preservando la tipica facilità di navigazione di sempre.
Eccellente infine il comparto sonoro, sorretto da un realistico campionamento dei rombi dei motori e da un’effettistica tutto sommato convincente, sebbene il tonfo scaturito dagli urti lasci decisamente a desiderare. Ben ricreato invece il tipico “suono intermittente” generato dal passaggio sopra i cordoli o su un manto stradale irregolare. Tra le altre cose, dal menu delle opzioni è adesso possibile scegliere di privilegiare il rombo del motore o lo stridio delle gomme, oppure lasciare che ambedue le sonorità vengano riprodotte con la stessa intensità.
La colonna sonora, per quanto poco invasiva, non sorprende più di tanto, pertanto il consiglio rimane lo stesso di due anni fa: quando indossate il casco disattivatela!

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Carattere vincente

Tirando le somme, Forza Motorsport 4 si rivela un titolo di pregevole fattura, che trasuda stile e passione da tutti i pori digitali.
Un motore fisico completamente aggiornato e un modello di guida stratificato capace di abbattere ogni tipo di dicotomia congenita al genere, autorizzano l’ultima fatica degli sviluppatori di Turn 10 a proclamarsi indiscusso must have per tutti gli appassionati dei motori e non solo.
Una perfezione non raggiunta appieno a causa di piccole sbavature o mancanze che comunque non incidono poi così tanto sul risultato finale.
Il sogno di Dan Greenawalt si è realizzato di nuovo: Forza Motorsport 4 si erge a nuovo metro di paragone del genere e si consacra la migliore simulazione automobilistica in ambito console.
Tirate fuori i volanti: è ora di ritornare in pista.