Recensione Recensione di FIFA 10
Recensione di FIFA 10 di Console Tribe
di: Santi "Sp4Zio" GiuffridaSe c’è uno sport capace di incollare milioni di italiani al televisore, quello è il calcio.
Che sia una delle passioni più in voga nel Belpaese non è affatto un mistero, tutt’altro. Basti pensare che tale “passatempo” riesce persino a contaminare il settore dell’intrattenimento digitale in modo deciso e rigorosamente puntuale. Ogni anno, infatti, la stagione videoludica autunnale si apre con l’ennesimo dibattito in grado di generare addirittura accese diatribe tra diversi giocatori. L’interrogativo chiave è sempre lo stesso: chi reggerà stavolta lo scettro del calcio virtuale?
A tal proposito l’ormai rinomato brand che porta la firma di Electronic Arts, ha subito nel corso degli anni una progressiva metamorfosi, muovendo passi da gigante e rivoluzionando il gameplay anno dopo anno. Cavalcando questo trend, il concept di gioco appartenente alla serie FIFA, che vide la luce per la prima volta nel lontano 1993, è stato quindi protagonista di grosse attenzioni da parte degli sviluppatori, i quali si sono posti come obiettivo la creazione della simulazione calcistica perfetta.
Già lo stesso predecessore, FIFA 09, fu splendidamente accolto dalla critica e suscitò il senso di stupore persino di diversi detrattori, che da sempre erano rimasti fedeli alla concorrenza. I talentuosi ragazzi di EA Sports, rivolgendosi ai numerosissimi fan, lanciarono pure un verosimile pronostico indicando l’edizione 2010 come quella che sarebbe stata più vicina alla perfezione e di conseguenza alla realtà. A questo punto vi starete chiedendo se FIFA 10 abbia rispettato tali aspettative e se, e quanto, ci sia andato vicino. Per scoprirlo non vi resta che procedere con la lettura. Seguiteci.
Sessione di allenamento
Una volta lanciato il gioco ci troviamo di fronte alla tipica interfaccia grafica già sperimentata nei precedenti capitoli, sebbene i menu presentino alcune modalità inedite di cui vi parleremo più avanti.
Al primo accesso, prima di scendere in campo, ci viene chiesto di impostare alcuni parametri quali la difficoltà di gioco e la configurazione dei tasti, anche stavolta del tutto personalizzabili.
Chiunque abbia avuto a che fare con il predecessore si sentirà già a casa, cominciando a muovere i primi passi nell’ormai arcinota arena che, per chi non lo sapesse, sostituisce di fatto le tradizionali schermate di caricamento pre-partita e ci consente di allenarci nei cosiddetti “tempi morti”. Una chicca interessante dell’arena di quest’anno, oltre all’utile partita di allenamento, è l’invitante possibilità di mettere a punto e registrare innumerevoli schemi da calcio piazzato. È sufficiente selezionare una sezione del campo ed agire sui singoli giocatori spostandoli sul terreno di gioco quasi come fosse una scacchiera, procedendo poi alla verifica dell’azione stessa. Mettere in atto ciò che avremo sperimentato durante queste sessioni potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza, soprattutto qualora volessimo sorprendere un avversario umano tanto motivato a batterci.
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Navigando tra i menu, potremo intervenire sulle ormai consuete impostazioni atte a riprodurre l’esperienza di gioco più simulativa possibile. Possiamo infatti scegliere se attivare o meno degli aiuti che andranno a modificare l’esecuzione dei cross, dei tiri e dei passaggi. Di default troveremo quasi tutto impostato su assistito, il che non è assolutamente un male, soprattutto nel caso vogliate prima prendere un po’ di confidenza con i comandi e le meccaniche del gameplay. Tuttavia, vi assicuriamo che la vera anima del “calcio giocato” prenderà vita solo quando avrete settato tutto su manuale, garantendovi in tal senso sia una maggiore difficoltà che un sistema di gioco più completo ed appagante. Non vi resta che smanettarci e trovare il giusto compromesso.
Si scende in campo
Scesi in campo per disputare la prima partita ci si accorge sin da subito quanto siano state affinate le animazioni dei giocatori: i movimenti ci appaiono adesso più sciolti e verosimili, lasciandosi alle spalle quella compromettente legnosità e “lentezza” presente nello scorso capitolo. Ne deriva una più immediata reattività dei comandi impartiti ed una più intuitiva costruzione dell’intera azione di gioco. Cambiare repentinamente direzione, indietreggiare o rallentare per eseguire un assist preciso, non era mai stato così agevole prima d’ora. A tal proposito non possiamo non menzionare una gradita innovazione: il dribbling a 360°. Grazie ad esso è possibile muovere il giocatore con assoluta precisione, sfruttando quindi ogni via di fuga lasciata libera dai difensori. Si tratta essenzialmente di poter tracciare idealmente un cerchio di 360° ruotando semplicemente lo stick analogico. Ciò comporta non solo una maggiore libertà di movimento, in grado di innescare accelerazioni brucianti in spazi molto stretti, ma anche una migliore concretizzazione delle manovre evasive al fine di mantenere il possesso palla.
Ulteriore sforzo compiuto dagli sviluppatori è stato quello di applicare una più raffinata e credibile fisicità legata agli scontri corpo a corpo: vi capiterà spesso di assistere a veri e propri duelli spalla a spalla, dove avrà la meglio il giocatore non solo più rapido in corsa, ma anche e soprattutto quello dotato di un fisico più imponente. In tal senso, i giocatori sul campo si comportano rispettando le caratteristiche fisiche reali, andando a creare gare di velocità e contrasti uno-contro-uno di notevole impatto visivo. Vi sembrerà quasi di avvertire il peso del vostro avversario che spinge di prepotenza sulla vostra spalla, obbligandovi ad un eventuale gioco diversivo o allo sfruttamento di spazi utili a possibili filtranti o semplici scambi.
Migliorato anche il comportamento della palla, la cui fisica è stata oggetto di un sapiente lavoro di rifinitura, tenendo pure conto delle diverse condizioni climatiche. Adesso le traiettorie impostate risultano chiaramente più attendibili ed anche i rimbalzi più rocamboleschi o i tackle più selvaggi daranno luogo ad una corretta dinamica delle sponde. La palla, inoltre, riesce a restituirci la classica sensazione di pesantezza, anche in occasione di recuperi al limite del possibile. Maggiore credibilità per quel che riguarda i cross ed i tiri, che risultano essere un pregevole risultato di un algoritmo in grado di calcolare l’eventuale equilibrio precario e il piede d’appoggio del giocatore. Tiri tesi o a parabola, dunque, non saranno mai casuali, soprattutto una volta che avrete disattivato tutti gli aiuti a vostra disposizione.
Cross più verosimili significa pure un gioco aereo più prelibato, utile per mettere a segno degli assist magistrali, anche se per quest’ultimi occorrerà prima aver instaurato un buon rapporto con i comandi: potrà capitare di arcuare eccessivamente la palla o di mandarla troppo distante dalla meta che ci si prefissa.
Gonfiare la rete si rivela un’esperienza davvero gratificante, tuttavia concludere positivamente un’azione di gioco ha un prezzo. La curva d’apprendimento, infatti, è decisamente più ardua di quella offerta dalla concorrenza, soprattutto per chi ha poca dimestichezza con i titoli di calcio. Ma non allarmatevi, con la giusta dedizione ed una buona dose di pazienza, riuscirete a raggiungere ottimi risultati già dopo alcune ore di gioco.
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Per quel che riguarda il tasso di spettacolarità di ogni match sono state aggiunte nuove finte, che si vanno a sommare alle già numerose offerte dal precedente capitolo. Potremo cimentarci in frizzanti giocate che si traducono in uno spettacolo per gli occhi. Confondere l’avversario ed eluderlo nel momento più confacente sarà tanto soddisfacente quanto divertente. Tali “trick”, non sempre di facile esecuzione, saranno possibili tenendo premuto il grilletto sinistro del pad ed intervenendo sullo stick analogico destro. È bene sottolineare come ciascun giocatore potrà contare su abilità distinte e su un certo livello di coordinazione, mostrando di conseguenza qualità tecniche e finezze più o meno sceniche. Per dirla breve, con i campioni più valenti riusciremo ad esibirci in movenze quali la famosa rabona, briose veroniche e gli immancabili dribbling. Che la partita sia più o meno spettacolare e sfarzosa, starà a voi.
Il ritmo di gioco di FIFA 10 si presenta sin dalle prime battute di gioco leggermente più spedito del predecessore, sicuramente grazie ad una maggiore fluidità riscontrabile in tutte le animazioni dei giocatori, comprese quelle relative agli stop di petto; velocità che tuttavia non va ad inficiare il tasso di realismo designato dagli sviluppatori.
Qualora vi appaia troppo lento o al contrario troppo rapido, potrete decidere l’andatura di gioco scegliendo fra i diversi livelli disponibili, in grado di adattarsi, perché no, al vostro stile e laboriosità: non sarà affatto difficile ingaggiare il giusto compromesso.
Quando si parla di calcio è impossibile non giudicare il famigerato arbitraggio, specie se ci si trova seduti al bar di quartiere! Anche nel nostro caso, quindi, non possiamo assolutamente esimerci dal parlarne. E a tal riguardo possiamo dirvi di esserne rimasti piacevolmente colpiti, difatti la regola del vantaggio, che nel precedente capitolo veniva applicata con qualche approssimazione di troppo, in FIFA 10 è stata perfezionata a tutto vantaggio di una conduzione di gara più verosimile e consona agli standard del calcio reale. Ottimo pure l’intervento dei guardalinee: in occasione dei fuorigioco non abbiamo sperimentato segnalazioni dubbie o incaute.
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I tanti modi di intendere il calcio
Il titolo di Electronic Arts, anche quest’anno, ci riserva numerose modalità di gioco, alcune delle quali del tutto inedite, contraddistinte dalla dicitura new presente nello stesso menu di gioco.
Oltre alle consuete amichevoli veloci, ideali per confrontarci con un amico, e ai consueti tornei e campionati relativi a ciascuna nazione, possiamo ad esempio vivere l’esperienza calcistica attraverso gli occhi vigili ed esperti della figura dell’allenatore. Suddetta modalità, quantunque già presente nel predecessore, è stata letteralmente ristrutturata, avvicinandola ulteriormente alla realtà, il che non guasta affatto.
Scelto il campionato di competenza, il nostro obiettivo sarà quello di condurre la squadra verso le vette più ambite attraverso un iter più o meno glorioso, influenzato logicamente dalle molteplici scelte di mercato, formazione, allenamento, crescita giocatori e quant’altro, con le quali dovremo rigorosamente misurarci. Ogni partita potrà essere disputata giocandola normalmente oppure simulandola, limitandoci in questo caso alla consultazione delle statistiche di fine gara. La crescita dei nostri pupilli viene gestita in modo graduale in accordo ai successi ottenuti in campionato.
Maggiori saranno le nostre vittorie, maggiori saranno i guadagni. Ciò vuol dire potersi permettere uno staff di prim’ordine in grado di consigliarci alcuni nuovi talenti in occasione delle fasi più calde di calciomercato.
La modalità Allenatore di quest’anno, come già anticipato, ha assunto connotazioni più credibili, tanto è vero che le stesse sessioni di simulazione delle partite terranno conto di un numero più ragguardevole di fattori, mettendo in primo piano decisioni di mercato plausibili e meno casuali di quanto visto nella passata edizione. Inoltre, per quanto concerne i trasferimenti, sarà seriamente difficile vedere nomi di elevata caratura indirizzarsi verso squadre poco note solo per il vile denaro. Piuttosto, gli stessi campioni, attenderanno proposte da club più in vista e ricercati.
Vestire i panni dell’allenatore richiede una certa competenza e serietà, aspetti che senz’altro si ripercuotono sull’organizzazione tattica della squadra da schierare in campo, scelte che adesso si notano maggiormente e che sono in grado di cambiare le sorti di una partita.
Come logico che sia, in base al rendimento della squadra, saremo giudicati dalla dirigenza e a seconda dei casi riconfermati, esonerati o chiamati da qualsiasi altro angolo del mondo.
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Una grande novità di FIFA 10, davvero degna di nota, prende il nome di Calciatore Virtuale, ovvero la creazione di un alter-ego digitale che potremo personalizzare fino a dotarlo delle nostre stesse sembianze, utilizzando pure la particolare feature denominata non a caso Game Face. Quest’ultima ci consentirà di uploadare sul sito di EA la nostra foto per poi importarla direttamente dall’apposito menu, fino ad applicarla al giocatore virtuale con risultati più che soddisfacenti.
Vedremo crescere il nostro alter-ego digitale in modo naturale e piuttosto bilanciato, grazie ad un sistema ben studiato ed efficiente che incrementerà l’abilità in base alle prestazioni in campo e sbloccando determinati risultati, sia offline che online.
Nuovamente presente all’appello è l’ormai nota modalità Professionista, tanto apprezzata già nel precedente capitolo, soprattutto per via della sua inedita prospettiva capace di elargire un appeal di gioco originale e basato sullo sviluppo delle abilità di un singolo campione. In quest’ultima incarnazione ha subito diverse migliorie, a partire dall’introduzione del Calciatore Virtuale, che di fatto ne rinnova il look attraverso un meccanismo di crescita valido a prescindere dalla modalità che si decide di giocare, a patto ovviamente di chiamare in causa il nostro alter-ego digitale. Sbloccheremo così pure nuove esultanze, nuovi kit nonché mosse di abilità non da subito disponibili.
La diretta evoluzione della modalità Club dell’anno precedente, prende adesso il nome di Campionato Pro Club, disputabile con il nostro calciatore virtuale fino a costituire una squadra di dieci giocatori umani, dando vita ad un torneo di livello mondiale avente come obiettivo di conquistare il titolo di club più forte del globo. Come potete benissimo immaginare, tale possibilità garantisce un divertimento unico e condivisibile con altrettanti amici online. Ognuno con il suo ruolo, la propria abilità e posizione in campo, tutti uniti per il prestigio e per il bene del club.
Anche in FIFA 10 non poteva mancare la modalità Football Party che, restando fedele a quanto proposto dalla precedente edizione, ci permette la creazione di tornei personalizzati da disputare lietamente con amici: scelte le relative squadre si procede ad una serie di match che possono essere resi più effervescenti grazie all’utilizzo di particolari bonus, che vanno dalla possibilità di partire con dei goal di vantaggio fino a rendere la squadra avversaria fisicamente più esposta.
Torna pure la Live Season, che quest’anno si merita il suffisso 2.0 grazie a piccoli ritocchi ed aggiornamenti. A differenza della precedente edizione, infatti, non solo ci permetterà di scaricare le statistiche reali dei giocatori (previo pagamento di un canone di abbonamento), come ad esempio infortuni, cartellini o eventuali squalifiche, ma ci darà l’opportunità di giocare il nostro campionato preferito seguendone l’effettivo calendario. Inoltre, su questo fronte si rivela molto interessante la possibilità di disputare le partite più importanti riscrivendone l’esito finale, annullando quindi una clamorosa sconfitta o un indecoroso pareggio della nostra squadra del cuore.
Il pallone si insacca in rete
Il comparto online di FIFA 10, già fiore all’occhiello del precedente capitolo, non tradisce le aspettative, anzi possiamo riconfermarne i meriti e la sconfinata offerta di gioco. Gli sviluppatori sono riusciti ancora una volta a compiere un vero e proprio prodigio, specie considerando l’enorme mole di dati che il netcode deve gestire in occasione dei match ospitanti un gran numero di giocatori umani.
A patto che tutti i partecipanti dispongano di una buona connessione, funziona tutto a dovere, grazie ad un servizio impeccabile e privo di negligenze. Da quest’anno, inoltre, sono stati inseriti nuovi filtri per quel che riguarda i parametri di ricerca degli incontri disponibili, come ad esempio eventuali restrizioni inerenti alle impostazioni del controller, al fine di porre tutti gli utenti sullo stesso livello.
L’eccelsa varietà delle modalità di gioco, di cui vi abbiamo parlato dettagliatamente nel precedente paragrafo, assicura un intrattenimento online praticamente infinito, elevando alle stelle la longevità complessiva del titolo.
Immancabile il già noto Hub del giocatore, dove puntualmente potremo controllare le classifiche, le statistiche personali, inoltrare inviti, partecipare a tornei e quant’altro.
Se c’è una cosa che invece non ci è piaciuta è il Negozio Online. Non perché questo sia inutile o poco fruibile, per carità, però troviamo assurdo dover pagare, seppur somme irrisorie, per aumenti prestazionali temporanei da destinare al nostro alter-ego. Quantunque la scelta sia facoltativa (e ci mancherebbe!) ed allo stesso tempo magari utile in caso di incontri di una certa importanza, pensiamo che quest’aspetto possa rappresentare di fatto una forma di “doping virtuale”, il che ci fa da un lato sorridere, ma dall’altro storcere il naso. Ad ogni modo, ciò non basta per incrinare l’ottimo lavoro svolto sul versante online del titolo, che nuovamente si conferma come la punta di diamante dell’intera offerta firmata EA.
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Analisi post-partita
Soffermandoci sull’aspetto puramente tecnico, ci troviamo di fronte ad un livello qualitativo di tutto rispetto, sebbene non esente da difetti. Ma la perfezione assoluta, si sa, sembra non appartenere a questo mondo. Ciò che più di ogni altra cosa ci ha fatto stropicciare gli occhi è la “sindrome comportamentale” dei portieri, i quali sporadicamente si faranno sorprendere dagli avversari a causa dell’eccessiva distanza dai pali: a tal proposito, specie durante le partite online, assisteremo a qualche pallonetto di troppo.
Un’altra tematica delicata riguarda le licenze, infatti nonostante siano presenti all’appello ben 25 campionati, alcune squadre di serie A e B (Cagliari, Palermo e Napoli su tutte) non godono di licenza ufficiale, compromettendo di conseguenza l’aspetto delle maglie e relativi sponsor. Tale mancanza, sebbene non trascurabile, viene parzialmente alleggerita dalla presenza di competizioni minori, come ad esempio la terza divisione inglese.
Graficamente parlando, guardando il già ottimo risultato raggiunto dal precedente capitolo, possiamo affermare che il restyling messo a punto dagli sviluppatori è davvero minimo, ed è destinato in particolar modo ai volti dei giocatori, che adesso appaiono più somiglianti alle loro controparti reali, e ad una maggiore pulizia generale dell’immagine. Il campo da gioco, ricco di dettagli, presenta adesso un’erba più credibile che, unitamente all’eccellente colpo d’occhio offerto dai 50 stadi riprodotti, ci butta a capofitto “dentro” la partita. Peccato solo per un leggero effetto aliasing presente lungo le insegne pubblicitarie, che comunque si nota solo in occasione dell’entrata in campo dei giocatori. Avremo la sensazione di assistere a una partita vera, grazie anche alle ottime riprese televisive che ci condurranno al fischio d’inizio.
Ma al di là del “look”, ciò che forse ci ha sorpresi maggiormente è l’ingente quantità e veridicità delle animazioni, ora più fluide e consone al contesto. Vedere un giocatore che alza il braccio per invocare un passaggio o per segnalare un fuorigioco non ha prezzo, così come un tackle avventato o un mirabolante stop di petto.
Insomma, il motore grafico compie egregiamente il suo lavoro, garantendo pure un frame rate pressoché costante anche nelle fasi più concitate della partita, eccezion fatta per alcune scene d’intermezzo (esultanze e sostituzioni) e i replay, dove invece è visibile un leggero calo di fluidità. Ma nulla che vada ad intaccare le fasi in-game. Non è da escludere a priori che possa essere rilasciata una patch capace di porvi rimedio.
Parlando del comparto sonoro, torna nuovamente la telecronaca affidata al duo Caressa-Bergomi, il che è un bene, ma allo stesso tempo un deficit. Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza: con questo non vogliamo dire che i due commentatori non siano all’altezza, ma piuttosto sottolineare il fatto che il campionario di frasi risulta essere il frutto di un evidente riciclaggio da FIFA 09, pertanto non mancheranno nemmeno stavolta alcune affermazioni saltuariamente svincolate da quanto avviene sul rettangolo di gioco.
Un plauso va fatto invece agli ottimi effetti sonori e al solito insieme di fischi, inni ed ovazioni, con tanto di speaker che annuncia la formazione, i minuti di recupero e talvolta invita qualcuno a spostare persino la macchina! Immancabile pure l’effettistica relativa al contatto degli scarpini con la palla o al picchiare della sfera contro i legni.
Di buona fattura anche la colonna sonora, come da tradizione EA, che risulta variegata e mai invadente.
Meritata vittoria
Concludendo, FIFA 10 evidenzia chiaramente il cammino intrapreso già da un paio d’anni da EA Sports, votato al raggiungimento della simulazione calcistica perfetta. Il risultato di questi enormi sforzi è palesemente visibile ai nostri occhi, a discapito del diretto concorrente che invece sembra essersi adagiato sugli allori.
Nonostante qualche piccola sbavatura, come già detto, FIFA 10 rappresenta senza alcun dubbio la simulazione calcistica più vicina al calcio reale, proclamandosi come uno dei migliori esponenti del genere, se non addirittura il migliore in assoluto (almeno per quest’anno).
Se siete appassionati di calcio l’acquisto non solo è consigliato ma diventa addirittura un obbligo.
Allacciate gli scarpini.