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Recensione Recensione di Fatal Inertia

Recensione di Fatal Inertia di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Siamo soliti associare il mondo delle corse alle sole competizioni a quattro e due ruote, ignorando di conseguenza quante diverse tipologie di gara possa offrirci la categoria racing: dalle corse di cavalli alle moto d’acqua, dagli offshore alle imbarcazioni a vela. In ambito videoludico i modelli di gara si ampliano ancor più ed ai comuni mezzi “gommati” che sfruttano l’attrito con il suolo, se ne aggiungono di altri che invece sfidano una delle quattro interazioni fondamentali che regolano l’universo: la forza di gravità. Fatal Inertia, a tal proposito, mette in primo piano dei particolari aeromobili a levitazione anti-gravitazionale dall’aspetto fantascientifico e rivoluzionario. I più perspicaci avranno sicuramente compreso che stiamo parlando di corse futuristiche, un particolare tassello del genere racing che vanta celebri origini. Il primo esponente di spicco, infatti, risale al lontano 1990 e risponde al nome di F-zero, quest’ultimo sfruttando una particolare integrazione hardware definita “Mode7”, divenne uno dei più noti titoli della generazione a 16 bit, sconvolgendone persino alcuni standard.
Qualche anno dopo, l’avvento della generazione a 32 bit fu accompagnato dall’introduzione della grafica 3D, una svolta energica che cambiò radicalmente lo sviluppo dei videogiochi. Restando in ambito di corse futuristiche, l’evoluzione tridimensionale fu cavalcata dal rinomato Wipeout, caratterizzato da una veste grafica all’epoca mozzafiato e da un gameplay di nuova concezione. Ricordando i più recenti FX-Zero e Quantum Redshift, ecco che arriviamo a parlare di Fatal Inertia, il quale si propone con l’ambizioso progetto di rispolverare un genere suggellato dai precursori poco sopra citati. Vediamo insieme se ne è all’altezza.

Visto che di corse futuristiche si parla, lo sfondo socio-economico non può essere da meno. Il titolo della KOEI è infatti ambientato nel XXII secolo, spazio di tempo in cui le più grandi corporazioni del pianeta si contendono il potere politico ed economico. Come se non bastasse, per aumentare il proprio prestigio, partecipano pure a pericolosi eventi sportivi caratterizzati da un’alta percentuale di rischio. Potendo contare sull’ingaggio di piloti pronti a tutto pur di costruirsi una reputazione, ecco che si delineano letali gare su veicoli volanti e dotati di armi di ogni tipo. Chi avrà la meglio?

Gameplay

Il gameplay è certamente la componente più curata del titolo, anche se si presenta a volte decisamente macchinoso e poco bilanciato.
Il gioco si suddivide in diverse modalità, tra cui: allenamento, gara veloce e carriera. In quest’ultima, vestiremo i panni di un pilota sprezzante del pericolo e saremo pronti ad imbatterci in competizioni sia di velocità che di combattimento. In pista sarà infatti possibile fornirsi di un vasto arsenale atto al rallentamento del tempo, al danneggiamento di altri veicoli o a potenziare momentaneamente particolari capacità della vettura. Questi oggetti saranno reperibili lungo il tracciato e saranno acquisiti non appena vi passeremo sopra, così facendo, potremo dar vita ad una vera battaglia aerea senza esclusione di colpi. Il corretto utilizzo delle armi è strettamente correlato alla manovrabilità dei veicoli. Sarà infatti molto difficile sparare e colpire i bersagli, a tal proposito è stata introdotta la possibilità di dilatare il tempo per permettere di prendere la mira con il minor margine d’errore possibile. Le armi sono davvero molte e alcune di esse, se sparate dal retro del veicolo, possono essere utilizzate anche come “turbo”. Sarà possibile utilizzare anche magneti e cavi, i primi per far schiantare gli avversari sulle rocce ed i secondi per attaccarsi ad un opponente più veloce e seguirlo con poco sforzo per poi superarlo in prossimità del traguardo.
Si rivela dunque necessaria una ponderata scelta del bolide da utilizzare al fine di ottenere dei buoni risultati in base al circuito che affronteremo.
Conquistando ottimi piazzamenti vedremo sbloccarsi alcuni bonus nell’editing dei veicoli, in modo da ottenere maggiori prestazioni ed un design più accattivante e gradevole all’occhio.
Purtroppo il gameplay non è esente da difetti di notevole entità che presto prenderanno prepotentemente spazio nell’esperienza di gioco, ad esempio il sistema di controllo risulta ostico e a tratti a dir poco frustrante, complice una fisica “surreale” che certamente non aiuta a migliorare l’approccio con i comandi. Le manovre di virata sono infatti molto scomode ed è molto facile andare a sbattere contro ostacoli sparsi per i livelli. Qui interviene il “reset” che ci riporterà in carreggiata, ma spesso ci porrà dietro altri ostacoli obbligandoci a farne nuovo utilizzo. Insomma, i difetti sono facilmente riscontrabili e minano gravemente l’unico comparto che poteva essere degno di nota. La longevità si attesta nella media ma è accresciuta dalle modalità online e dal multiplayer locale, non mancano infatti le classiche partite giocatore e classificate, tuttavia l’utenza che vi partecipa è davvero esigua, pertanto i tempi di attesa per giocare vi spingeranno a desistere. La componente rigiocabilità è praticamente nulla, una volta finita la modalità carriera, sempre che non rinunciate prima, lo accantonerete sullo scaffale senza molte difficoltà.

Grafica

Sembra proprio che la KOEI non abbia sfruttato a dovere l’Unreal Engine, presentando un lavoro acerbo e pieno di imperfezioni. Gli elementi distruttibili sono praticamente assenti, le piste risultano talvolta prive di spessore ed estremamente scarne. Le texture sono prive di qualunque effetto applicato e decisamente scialbe, risultando davvero sotto la media dei videogiochi finora presentati. Il gioco è afflitto da aliasing e i modelli poligonali sono scarsi, stessa cosa dicasi per gli effetti particellari. A tutti questi difetti possiamo aggiungere anche sporadici cali di frame rate e una scarsa profondità della visibilità: gli elementi lontani compariranno dal nulla generando fastidiosi fenomeni di pop-up ingiustificabili. Su buoni livelli si attestano gli effetti luce e i riflessi sulla carrozzeria dei veicoli, ma di sicuro non bastano a lenire gli evidenti problemi della veste grafica. Purtroppo il giudizio è sotto la sufficenza, considerando le potenzialità del motore grafico utilizzato.

Sonoro

Così come il comparto grafico, anche quello sonoro si attesta su livelli medio-bassi, in particolar modo la colonna sonora si presenta priva di personalità e carisma, del tutto anonima, persino poco in tema con le ambientazioni futuristiche che ci vengono offerte, insomma completamente inadatte al contesto e decisamente non in grado di enfatizzare la situazione di gara.
Va un pò meglio per quel che riguarda gli effetti sonori, sono infatti ben riprodotti sia i “rombi” scaturiti dalla tecnologia elettromagnetica dei veicoli che le esplosioni in seguito agli scontri selvaggi tra i diversi piloti. Si poteva fare decisamente di meglio, un’ottima tracklist avrebbe giocato un ruolo fondamentale per una maggiore immedesimazione da parte del videogiocatore.

Conclusioni

Rispolverare un vecchio successo e proporlo in chiave moderna non è affatto impresa facile, ancor più difficile quando il genere in questione è piuttosto di nicchia e poco in voga.
Dopo aver suscitato interesse durante l’E3 del 2005, oggi Fatal Inertia si dimostra caratterizzato da un gameplay approssimativo ed incapace di ringiovanire l’ineguagliato Wipeout.
Tuttavia se siete appassionati del genere e volete allontanarvi dai “soliti” titoli, il gioco in questione potrebbe rivelarsi una discreta alternativa.

 

Pro 

  •  Gradevole per i fan del genere
  • Personalizzazione veicoli

Contro 

  • Gameplay di scarso spessore
  • Colonna sonora anonima
  • Privo di personalità