Recensione Recensione di F1 2011
Recensione di F1 2011 di Console Tribe
di: Giorgio "Nadim" CataniaLa Formula 1 non è uno sport qualsiasi. Nel nostro paese non ha certamente lo stesso appeal di cui gode il calcio, né fa girare più denaro di quanto ne faccia l’NBA negli Stati Uniti. Però ad ogni nuovo anno le gare di questo campionato automobilistico riescono ad accomunare un mucchio di persone durante numerose domeniche, facendoli tifare per questa o quella scuderia, facendoli gioire per la vittoria del loro pilota preferito o infuriare per qualche prestazione poco brillante o qualche ingenuo errore tecnico.
Una cosa comunque è certa: vedere macchine così slanciate correre a velocità da capogiro è un’emozione unica che, sebbene talvolta riesca ad annoiare la gente meno appassionata, riesce sempre a tenere con il fiato sospeso chiunque segua le gare per tutta la loro durata. Pochi sport possono vantarsi di riuscire a catturare l’attenzione dei propri fan come la Formula 1, ed è per questo che Codemasters, dopo essere riuscita ad acquisire la licenza per dedicarle un videogioco – con l’elogiato F1 2010 – si è rimboccata le maniche e ha sfornato un nuovo capitolo.
Scopriamo quindi se il nuovo F1 2011 merita o meno le attenzioni di ogni vero fan di questo splendido sport.
Cominciare una magnifica carriera
Dal menù principale del titolo il giocatore può scegliere se tuffarsi subito nella modalità Carriera, ovviamente quella principale e più corposa, oppure se dedicarsi a competizioni multiplayer o alle sempreverdi prove a tempo. Ma descriviamo meglio la modalità madre, quella in cui impersonare un novello pilota alle prese con la sua sfida più grande: correre tra le grandi star della Formula 1.
Appena cominciata la carriera, quindi, il nostro alter-ego deve rispondere a poche e semplici domande durante una breve intervista. Ecco quindi che, in pochi istanti, scegliamo il nome e il cognome del nostro pilota, dopodiché bisogna scegliere la scuderia per cui correre. Ovviamente non bisogna aspettarsi i grandi nomi fin dall’inizio, perciò bisogna accontentarsi di qualche team minore. Infine bisogna precisare le aspettative che si hanno per il campionato che sta per cominciare, definendo così in maniera sicuramente originale il livello di difficoltà del gioco e impostando indirettamente il livello dell’intelligenza artificiale degli avversari. Se ai giocatori veterani della serie si può consigliare di partire con quelle più elevate fin dall’inizio, per i giocatori meno esperti conviene scegliere livelli di difficoltà meno impegnativi, per non ritrovarsi poi in affanno durante le gare.
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Fatto questo, ci si ritrova all’interno di quello che potrebbe essere definito un vero e proprio “ufficio” del proprio pilota, non a caso dallo stile davvero simile a quello di un’altra serie di corse famosissima, quella di DiRT. Da qui si può controllare quindi, tramite una visuale in prima persona, il calendario delle gare e numerosi dati dal proprio computer – importanti informazioni sugli avversari che si incontreranno in gara, condizioni meteorologiche durante le prove e le gare, e-mail dallo staff della propria scuderia piene di curiosità di ogni genere e tanto altro. Oltre a poter scegliere il casco da far indossare al proprio alter-ego, scelta sicuramente superflua ma che aggiunge un po’ di stile e personalità al titolo.
Insomma, la parte antecedente alle gare risulta per il giocatore ricca di dati da studiare con cura, nonché di dettagli sì minori ma comunque d’effetto.
L’ascesa di una nuova stella
Una volta deciso di scendere in pista per affrontare il week-end legato ad ogni singola gara, il giocatore si ritrova così catapultato all’interno della propria vettura, parcheggiata comodamente ai box. I meccanici attorno lavorano senza sosta, gli ingegneri invece sono pronti a supportare il pilota il meglio possibile. Questa piccola area quindi risulta davvero animata, facendo sembrare al giocatore di essere realmente lì.
Un piccolo schermo, adagiato sul muso della monoposto, riporta un mucchio di dati da controllare, che riguardano voci più o meno importanti legate alla corsa quali le indispensabili e già citate previsioni sulle condizioni meteorologiche o i tempi che stanno conseguendo durante le prove i vostri avversari, permettendo al contempo di impostare nel dettaglio le caratteristiche del proprio mezzo. Senza stare ad elencare qui i vari termini tecnici, vi basti sapere che si può settare il proprio veicolo in maniera totalmente realistica, fin nel più piccolo particolare. Per questo si consiglia solo ai più pratici di mettere mano su tali impostazioni. Tutti gli altri, invece, possono tranquillamente cambiare le opzioni principali parlando agli uomini ai lati del mezzo che, oltre a cambiare al volo e in maniera semplicissima le gomme – scelta da affrontare con ponderatezza di volta in volta in base al meteo – e programmare le soste da fare in gara, possono far scegliere al giocatore uno dei parametri standard disponibili per modificare tutti i dati del mezzo, facilitandogli così molte scelte altrimenti difficili.
Ogni tipo di giocatore può affrontare i momenti antecedenti alle prove libere e alle qualifiche come meglio preferisce, perdendosi tra tecnicismi vari oppure andando dritti al sodo, senza distogliere troppo l’attenzione dalle gare vere e proprie. In ogni caso, una voce fuoricampo lo supporta ad ogni scelta, andando a descrivere minuziosamente ogni opzione. Numerose anche le sfide da poter controllare, e poi superare in gara, utili sia per far crescere la fama del proprio alter-ego, trasformandolo nel pilota di punta della scuderia, sia per raccogliere informazioni necessarie per migliorare il mezzo.
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Una volta in pista, però, il gioco riesce davvero a dare il meglio di sé. A partire dalle varie prove, ma in particolar modo nelle gare contro gli altri piloti, l’immedesimazione che il giocatore prova non ha pari. Ecco quindi una fisica della monoposto davvero realistica, che reagisce differentemente in base alle condizioni del tracciato, ai settaggi scelti precedentemente ai box, al passaggio troppo accentuato su un cordolo, all’uscita di pista – con conseguenze inevitabili per i giri successivi – e a tanto altro. Insomma, si ha proprio la sensazione che il mezzo pesi quanto potrebbe pesare nella realtà, che sfrutti sospensioni vere, che poggi su ruote sì resistenti, ma certamente non indistruttibili. La sensazione di velocità, quando si corre sui rettilinei, viene così restituita magnificamente, così come la sensazione di frenata quando si è in procinto di affrontare una curva. Se si esagera nell’affondare il piede sul pedale dell’acceleratore o troppo poco sui freni bisogna aspettarsi delle ripercussioni: i testacoda sono frequenti per chi non riesce a gestire bene la velocità della monoposto, le gomme possono sempre bucarsi con manovre errate, gli incidenti avvengono rapidamente a chi pensa di poter guidare come un folle…
Non manca il regolamento di gara, questo è ovvio, che impedisce al giocatore di fare acrobazie assurde e di tagliare le curve o danneggiare con malizia gli avversari, e a rinfrescare il gameplay ci pensano l’aggiunta del KERS e del DRS. Inseriti nella realtà durante due differenti campionati FIA, e soggetti a delle piccole limitazioni nell’utilizzo anche durante il gioco, il primo permette di migliorare la trazione del veicolo, incrementandone anche la potenza, il secondo invece rende il mezzo più aggressivo durante i sorpassi, aumentandone la velocità di punta. Da segnalare inoltre l’implementazione, in questo capitolo della saga, della tanto attesa Safety Car, pronta a entrare in pista nel caso di gravi incidenti, proprio come nella realtà.
Tutto è stato sviluppato per rendere il gioco il più simulativo possibile. A chi cerca quindi un titolo che possa restituire emozioni simili a quelle che provano i veri campioni, non rimane quindi che gareggiare senza alcun aiuto, magari con la visuale dall’interno dei tanto dettagliati abitacoli, contando solo sull’aiuto dei colleghi della scuderia che dai microfoni impartiscono utili suggerimenti. Ma i ragazzi di Codemasters hanno pensato anche ai giocatori che vogliono affrontare le gare in maniera più leggera, fornendo loro tantissimi aiuti e alcuni pratici consigli da sfruttare fintanto che si corre. Come, giusto per citare un esempio, l’immancabile “linea guida” da seguire lungo il tracciato, colorata differentemente in base alle situazioni – diventando verde quando si può accelerare senza remore, rossa quando bisogna pensare esclusivamente a frenare.
Peccato che tutto questo ottimo lavoro venga minato da alcuni difetti, anche se nulla di grave. Innanzitutto nascono delle perplessità sull’aggiunta della Safety Car: sebbene il suo inserimento sia cosa parecchio gradita, permettendo talvolta delle rimonte altrimenti impossibili a causa di errori strategici, bisogna ammettere che questa appare troppo di rado ad ogni stagione. Da un lato c’è certamente la chiara volontà dei programmatori di non rendere la sua presenza troppo invasiva, dall’altro però il senso di realismo viene un po’ a mancare. E proprio parlando della sicurezza in pista, c’è da lamentarsi sul sistema di danni ai mezzi: quantunque la situazione sia migliorata rispetto al passato, alcuni incidenti talvolta risultano ancora troppo poco realistici e, sebbene i danni tecnici, si facciano sentire, da un punto di vista puramente estetico i risultati non sono gli stessi – anche qui, tramite un Trofeo o un Obiettivo facilmente sbloccabili, gli sviluppatori citano per l’ennesima volta la loro saga rally preferita.
L’intelligenza artificiale, sebbene sia stata perfezionata e obblighi il giocatore ad impegnarsi parecchio al livello di difficoltà più elevato, risultando così estremamente competitiva, si dimostra comunque ancora un po’ troppo “fredda”. I piloti tendono a reagire in maniera discretamente realistica, ma capita spesso di vederli guidare seguendo le traiettorie in maniera quasi perfetta – cosa che, nella realtà, non succede poi così di frequente.
!==PB==!
Compagni e avversari
Nella Formula 1 i piloti di una scuderia corrono sempre in coppia, talvolta aiutandosi a vicenda per ottenere i risultati migliori possibili, talvolta combattendosi l’un l’altro per diventare i punti di riferimento del gruppo. Questo elemento, che riesce a dare un ulteriore senso di competizione durante le gare, è presente anche nel gioco targato Codemasters. Non solo, come già accennato, nella modalità Carriera, in cui l’intelligenza artificiale fa di tutto per spingere il giocatore a migliorare sempre i suoi tempi e a imporsi nelle gare, ma anche in una nuova e gradita modalità cooperativa.
Ecco quindi che, giocando in locale con un’altra persona, si può dare vita ad un campionato in cui bisogna impegnarsi il più possibile, con l’obiettivo di divenire il primo pilota della scuderia. Quando uno dei due piloti si impone come “prima guida”, il compagno di squadra dove supportarlo durante le future corse per permettergli di ottenere più punti possibili.
Questa si rivela un’aggiunta che, per quanto semplice e teoricamente scontata per un titolo simile, dona ulteriore profondità al gameplay del gioco, rendendo il tutto più divertente e, se ce ne fosse bisogno, ulteriormente imprevedibile. Così come lo fanno le partite multiplayer vere e proprie, in cui sfidare utenti di tutto il mondo. Quest’ultime, personalizzabili nei minimi dettagli, facilitando così la vita ai giocatori inesperti e rendendo più impegnativa la gara per i veterani, permettono a ben sedici giocatori di darsi battaglia sui numerosi e famosi tracciati, affiancati da otto bot – gestiti da un’intelligenza artificiale del tutto simile a quella della modalità single player – capaci di rivelarsi un po’ più imprevedibili.
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Sbalorditivi bolidi, belle ragazze, brutti tecnici…
Dal punto di vista puramente tecnico, il gioco si rivela pieno di alti ma, purtroppo, minato da alcuni bassi. Graficamente parlando, infatti, bisogna ammettere che le monoposto sono state riprodotte con maniacale fedeltà. Ogni mezzo è immediatamente riconoscibile dai fan della Formula 1, anche quando si è in pista e si sta correndo come se non ci fosse un domani e si è concentrati sul tracciato più che sugli avversari. E questo non è certamente un dettaglio di poco conto per un titolo che basa tutto su tale licenza. I tracciati, inoltre, aumentano il senso di realismo che permea la produzione, dalla cura dei dettagli con cui sono stati ricreati. Un esperto può riconoscere una pista da una semplice inquadratura, ancora prima di leggerne il nome a schermo. Anche le condizioni atmosferiche sono sempre realistiche, e quando piove il gameplay ne risente non solo per la necessità di cambiare le gomme alla monoposto, ma anche per gli effetti grafici che si hanno su schermo, capaci di diminuire la visibilità.
Peccato che, a livello di texture e di alcuni dettagli minori, nonché a causa di qualche piccolo bug, venga intaccato un po’ il lavoro svolto. Niente di sconvolgente, ci mancherebbe, però è dai piccoli dettagli che si riconosce un lavoro perfetto da uno che non lo è. Ciò che stona di più è la modellazione poligonale di tecnici e ingegneri. Seppur siano lontani dall’essere definiti “orribili”, di certo non sono stati realizzati con la cura che è stata riservata ai mezzi e ai tracciati. Se quanto detto è in parte comprensibile, visto la marginalità della loro importanza, dall’altro lato dispiace vedere animazioni talvolta troppo legnose.
Nulla da ridire invece per quanto riguarda il comparto sonoro, di ottima fattura. I rombi che producono le monoposto mentre sfrecciano su pista sono tutti realistici, ben riprodotti, e riescono a far immedesimare ancora di più il giocatore.
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Verso la fama… e oltre!
F1 2011 è un prodotto di alto livello, non c’è che dire. Non si attesta certo nell’olimpo dei giochi di guida, però di sicuro sa accontentare gli appassionati di questo sport senza alcun problema, e anche quelli che di Formula 1 se ne intendono meno. Certo, se questa non vi ha mai entusiasmato, questo titolo non fa sicuramente per voi. Sia un po’ per la difficoltà inizialmente elevata per i novellini – complice un sistema di guida che tende sempre verso la simulazione, e per cui prendere confidenza con i comandi risulta non semplicissimo – sia per un regolamento abbastanza severo. Se in un gioco di corse qualsiasi tagliare una curva equivale a schiantarsi contro qualcosa o ad una decelerazione improvvisa, qui implica penalità capaci di stravolgere la gara, oltre ad un possibile e antipatico testacoda. Ma sono proprio i dettagli come questo che riescono a far amare il titolo a chi la Formula 1 scorre nel sangue.
La volontà di rendere il più simulativo possibile il gioco, pur senza esagerare, la possibilità di settare la difficoltà a livelli alti, le modalità a più giocatori, le corse per stabilire nuovi tempi, le sfide superabili fintanto che si è in gara, l’obiettivo di far diventare il proprio pilota una stella della Formula 1… tutti questi “ingredienti” non fanno altro che rendere F1 2011 un ottimo titolo.
Immancabile per chi ama questo sport alla follia, raccomandabile a chi apprezza i giochi di guida, consigliabile a chi vuole mettersi alla prova con un genere differente da quello dei soliti sparatutto, sconsigliato a chi odia le macchine da corsa e questo sport in particolare.
Per sapere se fa per voi o meno basta che rispondiate a questa domanda: tra quelli elencati, voi che genere di giocatore siete?