Recensione Recensione di EA Sports MMA
Recensione di EA Sports MMA di Console Tribe
di: Simone "PulpGuy88" BraviAl già vastissimo parco titoli sportivi di EA mancava soltanto un gioco dedicato alle arti marziali. Arriva quindi EA Sports MMA, che ci porta all’interno delle arene più famose del mondo per dare sfogo al nostro talento nel mondo delle arti marziali miste, lo sport da combattimento più appassionante del mondo.
UFC Undisputed, dall’alto del suo trono, attendeva un degno avversario, scopriamo quindi insieme se il primato del titolo THQ è in pericolo…
Ground and Pound
Il gameplay dell’ultima fatica EA Sports vuole chiaramente puntare sulla simulazione pura, senza però obbligare il giocatore a passare ore nei tutorial per riuscire a padroneggiare ogni singola abilità dei lottatori. Quest’aspetto ha portato il titolo a due differenti livelli qualitativi: il primo, altissimo, è riferito allo striking; il secondo, nella media, rappresentato dalla lotta a terra e in generale dal grapling.
Lo scambio dei colpi è gestito dal famoso total punch control, già visto in Fight Night Round 4, che permette attraverso determinati movimenti dello stick analogico destro di sferrare pugni e, in questo caso, anche calci (accompagnandolo con la pressione del trigger dorsale sinistro). A tal proposito possiamo segnalare ancora una volta l’assoluta efficienza di tale sistema: ogni colpo è calcolato alla perfezione e le collisioni avvengono con assoluto realismo. Nonostante non sia semplicissimo memorizzare tutti i movimenti per concatenare adeguatamente le numerose combinazioni di colpi, il total punch control restituisce un feeling di gameplay unico e appassionante in grado di esaltare il giocatore in più di un’occasione, risultando preciso e intuitivo tanto nello stand up quanto nel ground and pound. Non mancherà poi un semplice ed efficace sistema di schivate, del tutto simile a quello apprezzato in UFC 2010, e delle interessanti “fake moves”, ovvero delle vere e proprie finte che ci permetteranno di mandare fuori tempo l’avversario, imitando il movimento di un takedown di una percussione. Tutto questo rende l’azione estremamente fluida e realistica, permettendoci di intraprendere un “flusso” di mosse d’attacco e di difesa altamente gratificante e divertente, nonché abbastanza impegnativo da padroneggiare.
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Uno dei numerosi campi in cui eccelle UFC Undisputed è sicuramente il sistema di transizioni che caratterizza la lotta a terra e il clinch. Un mix di tecnica e tempismo unito ad una quantità enorme di posizioni ed azioni disponibili rendono queste importanti fasi dello scontro altamente profonde, complesse al punto giusto per impegnare il giocatore spingendolo a sudare per guadagnarsi una posizione vantaggiosa sull’avversario. MMA ha puntato sulla praticità, permettendo anche ai meno avvezzi di cimentarsi in queste delicate fasi del match. L’intero sistema delle grapling move e dei takedown è gestito da soli due tasti, uno per “attaccare” (cioè cercare di raggiungere una posizione di vantaggio) e l’altro per bloccare l’iniziativa del nostro opponente. Il tutto purtroppo si riduce ad un semplice button mashing se non fosse per le “major transition”, dove sarà necessario combinare l’uso del tasto frontale con lo stick sinistro. Sia chiaro, il sistema funziona alla perfezione in quanto semplice ed intuitivo, ma ci saremmo aspettati decisamente qualcosa di più impegnativo ed elaborato, specie considerando che il gameplay eccelle sotto tutti i punti di vista.
Inedito è il sistema di sottomissioni messo in campo da EA: per le manovre da strangolamento (ad esempio la guillotine choke e la triangle choke) ci vedrà impegnati in un mini-gioco nel quale comparirà a schermo un cerchio in cui dovremmo cercare la sezione giusta per cominciare la nostra resistenza, in caso subissimo la manovra oppure per aumentare la pressione. Tale procedimento risulta a volte di difficile comprensione, rivelandosi spesso macchinoso e poco adatto allo scopo. Per le sottomissioni da torsione (arm lock), invece, si è deciso di affidarsi alla classica sfida di percussione: la nostra manovra d’attacco o di difesa dipenderà dalla velocità con la quale tempesteremo di click il pulsante adibito.
Interessanti anche le fasi finali delle contese caratterizzate dai KO o dai TKO. Nonostante non appaiano cinematografiche e spettacolari come quelle apprezzate in UFC, queste si dimostrano ugualmente entusiasmanti ed estremamente realistiche, soprattutto nelle sequenze di ground and pound in cui si percepirà realmente la sensazione di fatica nel finire il nostro avversario oppure la terribile sensazione di soccombere sotto i colpi nemici in caso ci trovassimo ormai “alle corde”.
Un ruolo fondamentale verrà svolto infine dalla stamina, ovvero la resistenza. Ogni singola azione che eseguiremo farà diminuire la rispettiva barra, rendendoci via via sempre più lenti e meno potenti nel mettere a segno i colpi. Starà a noi capire quando tirare il fiato facendo sfogare al momento opportuno il nostro avversario per poi sovrastarlo quando sarà ormai esausto.
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Nel complesso, quindi, ci troviamo di fronte ad un gameplay altamente bilanciato e godibile, matrice di una formula che farà felici sia i cultori della simulazione sia i giocatori meno smaliziati, nonostante qualche innegabile difetto rappresentato dalla già citata semplificazione delle fasi di grapling o dalla resistenza mal calibrata degli avversari. A volte basteranno pochi colpi ben assestati per avere la meglio su di loro ma spesso ci troveremo a colpire come forsennati senza che il nostro avversario dia segni di cedimento.
You know the rules, now it’s time to fight!
A differenza di UFC Undisputed dove era presente una sola tipologia di combattimento e cioè quella permessa dalle regole dell’Ultimate Fighting Championship, in MMA sono presenti i regolamenti di molte altre federazioni di arti marziali miste, tutti con regole differenti. Scegliendo una semplice esibizione, infatti, ci verrà richiesto, oltre alla categoria di peso dei fighter, sotto quale regolamento ed in quale tipo di ring effettuare la contesta. I regolamenti presenti sono quelli ufficiali delle reali federazioni esistenti, vediamoli nel dettaglio:
Strikeforce: regole identiche a quelle dell’UFC: tre round da cinque minuti. Nel match sono vietati i calci e le ginocchiate mentre l’avversario è a terra nonché i colpi con la punta del gomito.
Unified: anche qui tre round da cinque minuti, permesse le gomitate.
Vale tudo: un solo round da ben venti minuti, senza interruzioni. Sono permessi i calci e le ginocchiate mentre l’avversario è a terra, incluse le gomitate.
Japanese MMA: due round, il primo da dieci ed il secondo da cinque minuti. È consentito dare calci e ginocchiate all’avversario atterrato.
Ogni singola disciplina può essere affrontata su ogni ring disponibile: classico ring da boxe, gabbia circolare e gabbia esagonale. Di fatto però non ci sono sostanziali differenze se si sceglie un ring piuttosto che un altro. Da segnalare un roster di tutto rispetto che può contare tra le sue fila diversi fighter di livello internazionale, quali Randy Couture, Bob Sapp, Fedor Emilianenko, Ken Shamrock e tanti altri che magari i meno esperti del settore potrebbero considerare dei perfetti sconosciuti. Gli amanti del wrestling invece riconosceranno sicuramente Bobby Lashaley, ex wrestler WWE ora in forza alla StrikeForce. Saranno presenti anche molti fighter già apprezzati in UFC Undiputed come ad Dan Henderson, Andrei Arlovski o lo stesso Randy Couture, tra l’altro pluricampione mondiale nella federazione di Dana White.
!==PB==!
My Career
Il cuore del titolo è indubbiamente la modalità carriera. Questa avrà inizio con la creazione del nostro fighter attraverso un editor abbastanza completo ma anni luce lontano dal perfezionismo raggiunto dalla concorrenza. Tuttavia, tramite il proprio account su EA.com o in tempo reale con le rispettive fotocamere delle console, è possibile inserire il proprio volto nel gioco. Una volta scelte le nostre skill faremo la conoscenza del nostro allenatore che ci darà modo di avviare una serie di completi tutorial, uno per ogni aspetto del combattimento. Una volta imparati i rudimenti del mestiere inizierà la nostra carriera. I primi match avverranno nelle federazioni minori dove cominceremo a farci un nome per poi guadagnarci i contratti delle “major”, scegliendo di volta in volta tra le varie categorie di combattimento illustrate in precedenza. Prima di ogni incontro dovremo affrontare otto settimane di allenamento: qui avremo modo di sviluppare i numerosi parametri delle nostre abilità con dei minigiochi (come un allenamento al sacco) oppure in sessioni libere col nostro sparring partner. Sarà molto importante gestire i soldi guadagnati dopo ogni incontro, questi infatti ci serviranno per viaggiare in giro per il mondo. Non si tratterà ovviamente di viaggi vacanze ma dei classici training camp, in cui verremo allenati dai migliori trainer del mondo che ci insegneranno nuove tecniche e mosse speciali. Tutto questo ci permetterà di plasmare le innumerevoli abilità del nostro alter-ego virtuale in modo tale da creare un nostro personale stile di combattimento.
Una modalità carriera divertente ed accessibile, seppur poco profonda nel settore di crescita del personaggio, che avviene in maniera piuttosto statica e lineare ma molto dilatata nel tempo. Si ha la sensazione di essere realmente al centro della scena, ricevendo continuamente informazioni sui nostri avversari (dandoci la possibilità di allenarci in maniera mirata, sfruttando i loro punti deboli) sui i camp migliori da affrontare e leggendo gli articoli web pubblicati dopo i nostri incontri.
Peccato che qui si esauriscano le modalità di gioco disponibili se si esclude MMA 101 che è praticamente un tutorial interattivo. Di fatto, oltre all’esibizione, alla carriera e alle modalità online non rimane nulla, davvero troppo poco se si pensa alle numerose modalità di gioco del diretto concorrente targato Yuke’s.
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This is nasty!
Tecnicamente EA Sports MMA si presenta in forma smagliante. Le sembianze dei fighter sono riprodotte fedelmente ed i modelli poligonali sono dettagliati e realistici, godendo di texture ben definite. Un po’ sotto tono l’effetto sudore sui corpi ma comunque accettabile; estremamente realistici i tagli e le tumefazioni causate dai colpi. Un plauso va però fatto al comparto animazioni, veramente impressionante per quantità e qualità. Le movenze dei fighter sono riprodotte alla perfezione, in particolare quando questi sferreranno e riceveranno i colpi. Queste si faranno sempre più lente e macchinose (e quindi realistiche) man mano che si esaurirà la stamina, mentre sarà uno spettacolo vedere gli atleti incassare i colpi in una maniera così realistica da impressionare realmente il giocatore. Anche le collisioni meritano un apprezzamento particolare, merito dell’ottima fisica del titolo che non lascia mai nulla al caso, rendendo credibile e veritiero ogni impatto. Unico neo l’animazione del movimento che a volte restituisce una sensazione di “pattinamento” dell’atleta.
Mediocre invece il versante audio: se la soundtrack dei menu si rivela orecchiabile e la telecronaca in-game professionale e ben recitata, il campionamento degli effetti sonori rovina in parte il quadro generale degli incontri. Il pubblico è spento e non sottolinea mai col giusto entusiasmo l’azione a schermo, rimanendo quasi impassibile anche dopo un KO o una sottomissione. Un vero peccato se si pensa all’entusiasmo che si perde in questi importanti frangenti a causa di questa grave mancanza. Nella media invece gli effetti dei colpi ed il doppiaggio dei personaggi che incontreremo durante la carriera.
We are alive!
Il comparto multigiocatore ci mette davanti ad una sorta di modalità campionato. Partiremo dall’essere cintura bianca per poi guadagnarci sempre più fama attraverso le nostre vittorie. Sarà inoltre possibile partecipare a diversi incontri con in palio le cinture di campione, detenute dai giocatori più abili della rete. Le partite si sono svolte in maniera più che soddisfacente, denotando una buona stabilità del netcode ed un buon livello di personalizzazione viste le numerose regole descritte poco sopra.
La vera innovazione sta però nella modalità Live Broadcast, in cui ogni settimana ci sarà un evento a cui poter partecipare ed i nostri incontri verranno registrati e poi trasmessi in un’arena virtuale, con tanto di telecronaca e pubblico costituito dai giocatori di tutto il mondo. Sarà inoltre possibile registrare dei “promo”, ovvero dei video in cui si sfida il nostro prossimo avversario. Questi video ci vedranno protagonisti di una sorta di intervista con protagonista il nostro fighter; questi andranno poi inviati al sito EA.com che provvederà a pubblicarli online, rendendoli visibili sia sul sito ufficiale che attraverso la console.
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Chiudono il quadro la possibilità di creare e condividere i fighter attraverso l’editor, oltre a poter avviare degli eventi aperti agli altri giocatori dove potersi sfidare come in un vero Pay per View.
Davvero una piacevole sorpresa. Se non altro si è tentato di proporre qualcosa di nuovo e divertente in un panorama multiplayer che ormai stenta a trovare nuove idee in grado di prolungare l’esperienza online dei giochi.
Back on his feet
EA Sports MMA si è rivelato un titolo di tutto rispetto. Competere con un colosso ormai affermatosi al top della categoria come UFC Undisputed non è facile e forse è un confronto che vede ancora prevalere il titolo firmato Yuke’s/THQ. Tuttavia quello di EA è un esordio estremamente convincente ed esaltante. MMA è una simulazione in tutto e per tutto, che non cerca e non vuole essere troppo complessa da approcciare; un’esperienza a suo modo profonda ma non eccessivamente impegnativa, che sa regalare comunque grandi soddisfazioni. Una modalità carriera poco approfondita ma divertente, un comparto multiplayer a suo modo rivoluzionario e tanti stili di combattimento diversi tra loro (frutto della licenza ufficiale di diverse federazioni mondiali) rendono questo titolo un must assoluto per tutti i fan delle arti marziali miste. Un gioco realizzato con indubbia professionalità e grande passione per questo fantastico sport.