Recensione Recensione di Dead Rising
Recensione di Dead Rising di Console Tribe
di: RedazioneEd eccoci qui, a presentare questo primo titolo Capcom per la console Next-Gen di casa Microsoft. Come molti di voi sapranno Capcom non è nuova al genere survival-horror, basti guardare la fortunata e famosa serie di Resident Evil; non a caso questo gioco sembra avere molte caratteristiche in comune unendo un’ottima giocabilità e possibilità di esplorazione molto ampia, al nemico per eccellenza, lo Zombie (che in questo titolo si presenta in un plurale decisamente notevole!)
In conclusione la scelta effettuata da Capcom per sbarcare nella nuova generazione sembra sicuramente azzeccata!
Ora andiamo a vedere nello specifico le caratteristiche fondamentali di questo innovativo gioco per Xbox 360.
IL GIOCO:
La storia è ambientata nella (apparentemente) tranquilla cittadina statunitense di Willamette in Colorado.
Qualcosa di strano vi sta però accadendo: è infatti diventato impossibile comunicare con la stessa. Manco a dirlo questo fa insospettire il nostro protagonista, Frank West, (fotoreporter freelance) che decide di partire alla volta della cittadina per indagare sull’accaduto, convinto che l’articolo che ne ricaverà gli porterà fama e denaro!
L’avventura “Frankiana” inizia a bordo di un elicottero a noleggio, scelta che si rivelerà vincente quando Frank, arrivato praticamente sopra la città, si rende conto che tutte le vie che conducono verso Willamette sono state chiuse da posti di blocco militari. Sorvolando la città il nostro protagonista si accorge che qualcosa di terribile sta accadendo: lo spettacolo che gli si pone davanti è a dir poco inquietante…scene di efferata violenza sembrano infestare le strade della città, gruppi di persone che attaccano altri individui, donne spinte giù dai tetti degli edifici e pompe di benzina fatte esplodere. Il volo finirà sopra il tetto di quella che sarà la vostra casa per i successivi 3 giorni, il Willamette Mall; 72 sono infatti le ore a disposizione di Frank per portare a termine lo scoop della sua vita prima che il pilota dell’elicottero torni a riprenderlo.
Una volta varcata la porta d’ingresso del centro commerciale, Frank si renderà conto di cosa stia realmente succedendo: la popolazione di Willamette si è, misteriosamente, tramutata in Zombies e quello che a prima vista sembra un tranquillo centro commerciale è in realtà un vero e proprio Inferno!
Il compito di Frank sarà quello di indagare sull’accaduto, cercando di scoprire le cause del contagio. Il gioco è diviso in quelli che vengono nominati “casi” che dovrete pertanto risolvere portando a compimento le varie missioni nel tempo limite di 72 ore (scandite automaticamente dal gioco con l’assegnazione delle varie quest). Oltre all’indagine sarà “facoltativo” per Frank portare in salvo i diversi superstiti sparsi in tutto il centro commerciale.
Nel complesso il gioco si presenta molto vario: la vastità del nostro campo d’azione è a dir poco enorme ed inoltre il personaggio da noi comandato può interagire con tutto quello che gli sta attorno.
Si ha la possibilità di entrare in tutti i negozi del centro, con tutti i benefici che questo comporta: si può infatti decidere di modificare il look di Frank cambiandogli abito e scarpe, oltre a nutrirlo per fargli recuperare in questo modo le energie.
La cosa che senz’altro colpisce di più è comunque la quantità esorbitante di armi a nostra disposizione, dalle più “classiche” armi da fuoco a tutto quello che si può prendere in mano: panchine, padelle (riscaldate sul fornello e non), mazze da baseball, secchi, scope, chitarre, coltelli…la lista potrebbe continuare all’infinito! Unica nota negativa va però assegnata al sistema di mira utilizzato per le armi da fuoco: risulta infatti ostico, soprattutto quando si cerca di mirare in movimento, essere precisi e veloci nello stesso tempo.
Le cose che si possono fare sono veramente molte ed in gran parte da scoprire e godersi durante le ore di gioco; una chicca è senz’altro la possibilità (sbloccando uno degli obbiettivi del gioco) di utilizzare il costume da MegaMan.
Questa ampia scelta di soluzioni unita alla libertà d’azione garantiscono divertimento assicurato!
Uccidere gli Zombie non vi servirà tuttavia solo a sopravvivere: acquisirete infatti dei Punti Prestigio (PP) che serviranno a Frank per salire di livello (un po’ come avviene nei classici RPG). Salendo di livello Frank migliorerà il suo status aumentando la quantità di energia e la capienza dell’inventario, imparando nuove abilità per il combattimento corpo a corpo e diventando nel contempo più veloce.
Questo non sarà tuttavia l’unico modo per salire di livello: Frank è prima di tutto un foto reporter e la vostra “arma” principale sarà la vostra macchina fotografica. Avrete infatti la possibilità di scattare foto durante tutta la vostra avventura e ogni foto sarà premiata con un Punteggio Prestigio.
Nota dolente e forse il principale difetto del titolo riguarda invece il sistema di salvataggio: al posto dei classici CheckPoint in Dead Rising fanno capolino i bagni e gli sgabuzzini, unici punti nei quali sarà possibile salvare la posizione ed i progressi compiuti durante l’avventura. Scelta infelice dicevo, sopratutto per il fatto che questi sono dislocati si per tutto il centro commerciale…ma distantissimi spesso dal luogo in cui Frank viene a trovarsi.
Aver giocato per 2 ore, ritrovarsi con un solo punto di energia, non poterne recuperare e doversi fare un corridoio lunghissimo pieno di zombies vuol dire solo una cosa: morte certa. Le uniche opzioni sono quelle di continuare a salvare ma questo purtroppo mina in maniera non indifferente la giocabilità del titolo.
Personalmente avrei preferito un sistema di salvataggio “ibrido”, un po’ come avviene per Resident Evil…dove ad ogni nodo della storia (sia esso uno psicopatico o un avvenimento) il gioco salva automaticamente, lasciando però al giocatore la possibilità di salvare quando più gli aggrada attraverso i vari Save Points.
Il sistema di salvataggio prevede comunque un’altra opzione alquanto originale: in caso di morte o fallimento della missione avrete infatti la possibilità, oltre di caricare la partita dall’ultimo salvataggio, di ricominciare il gioco da capo mantenendo però l’ultimo “status” , con tutti i benefici che esso comporta (maggior energia, numero di abilità, etc.). Scegliendo questa seconda opzione riprenderete quindi la vostra avventura dal principio, ma con un personaggio molto più forte dotato delle varie abilità conquistate nell’avventura precedente; inutile dire che questa scelta renderà il gioco molto più facile.
All’inizio sarà infatti molto facile morire a causa della “scarsa” prestanza fisica e “tecnica” del nostro protagonista e questo potrebbe risultare, in alcuni casi, molto frustrante; con l’aumentare del livello e delle ore di gioco però il tutto diventerà più semplice e decisamente divertente (con mosse di Kung-Fu e Judo incluse)!
ASPETTO TECNICO:
• Grafica: Sotto il punto di vista tecnico il titolo di casa Capcom è uno dei pochi titoli usciti fino ad oggi che sfrutta buona parte delle potenzialità della console next-gen di Microsoft. La quantità di zombie che vengono gestiti contemporaneamente nella scena è impressionante; il tutto viene mosso in maniera piuttosto fluida, con un framerate ancorato a 30fps.
Si notano piccoli rallentamenti occasionali solo in fasi concitate di gioco comprendenti un grosso numero di Zombies…ad ogni modo del tutto trascurabili.
Le ambientazioni sono molto dettagliate e di ottima fattura (textures-strutturali), specie utilizzando uno schermo ad alta risoluzione. Sicuramente elogiabile è il lavoro eseguito per la creazione delle textures dei personaggi che raggiungono un notevole realismo anche in termini di dettagliato, così come tutti gli oggetti sparsi in tutte le ambientazioni.
Tutta la scena viene mossa ed illuminata da un ottimo motore grafico e gestita come fisica dal famoso Havok Engine che rendono Dead Rising, nel complesso, un titolo decisamente spettacolare.
Una nota negativa relativa all’aspetto grafico è rappresentata dal tearing, ovvero dalla cattiva gestione del sicronismo verticale (vsync) da parte dei programmatori, purtroppo non disattivabile da parte dell’utente come sovente avviene nel mondo videoludico del PC. Tale difetto consta nel frequente istantaneo disallineamento tra la parte superiore e la parte inferiore dello schermo durante le azioni di gioco, ed è visibile solamente da parte di coloro che sfruttano connessioni ad alta definizione (soprattutto VGA).
• Audio: Poco da dire: la musica è sicuramente azzeccata per il genere. La colonna sonora è infatti composta da un mix musica in stile hard rock e heavy metal durante i momenti d’azione (che garantisce la carica giusta per affrontare i nemici) e musica molto più tranquilla in altri momenti più riflessivi. Alcuni potranno non gradire la mancanza del doppiaggio italiano, tuttavia il doppiaggio in lingua originale è sicuramente ben fatto e la presenza dei sottotitoli in italiano copre l’assenza di un doppiaggio nella nostra lingua madre. Troppi sono stati i titoli doppiati in malo modo nella nostra lingua per criticare questa scelta.
CONCLUSIONI:
Dead Rising è sicuramente uno dei titoli più innovativi e divertenti usciti fino ad ora per Xbox 360 e, nonostante alcuni difetti presenti (i quali si spera saranno sistemati con un futuro aggiornamento tramite Xbox LIVE) più o meno trascurabili, risulta un buon acquisto per chi cerca un gioco divertente in single player (Dead Rising è infatti sprovvisto del supporto MultiPlayer).
Capcom ha compiuto il suo primo passo nella next-gen con un titolo di tutto rispetto, un survival-horror terrorizzante e allo stesso tempo comico, che porterà molto divertimento agli amanti del genere e non solo.