Recensione Recensione di Crystal Crush
Recensione di Crystal Crush di Console Tribe
di: RedazioneIn principio erano i tetramini. Correvano gli anni ’80, quando uno
scienziato dell’accademia delle Scienze di Mosca inventò quello che
sarebbe stato il capostipite di un genere di giochi che avrebbe
spopolato per oltre vent’anni generando cloni e varianti infinite.
Parliamo del celeberrimo Tetris di Aleksej Pajitnov, uno dei
videogiochi più venduti e più amati della storia. Da quel fatidico
giorno nel 1985, tanta acqua è passata sotto i ponti, ma la voglia di
sfidarsi a colpi di riflessi e ragionamenti logici non è per niente
decaduta, ma anzi è aumentata e ha assurto un ruolo di primaria
importanza nella realizzazione di games adatti a tutti. E’ questa la
base su cui i ragazzi di Running Pixel hanno lavorato per creare una
nuova scia di puzzle game, di cui Crystal Crush ne è (speriamo) il
capostipite. Il concept di gioco è quanto mai semplice: raggruppare
degli esagoni in base al loro colore per soddisfare le richieste
specifiche dello stage in corso. E’ a questo punto che entra in gioco
la trovata geniale degli sviluppatori. E’ consuetudine per l’utente
governare i movimenti dei pezzi da posizionare, ruotarli, spostarli e
poi farli cadere nella giusta posizione. In Crystal Crush l’approccio è
rovesciato. Si avrà infatti piena padronanza dell’ambiente in cui i
pezzi verranno scagliati. Con la levetta del joypad avremo infatti la
possibilità di ruotare lo scenario composto dei nostri esagoni
ammucchiati, facendo in modo che il pezzo lanciato in maniera random si
vada a collocare là dove è più propizio per la soluzione del puzzle.
Questo nuovo approccio al gameplay dà un sincera ventata di aria fresca
nel panorama dei puzzle game, obbligando il giocatore a reinventare le
strategie, non essendo più piece-oriented ma in realtà
ambient-oriented.
I comandi sono semplicissimi, come ci si aspetta da questo tipo di
giochi. Bastano un tasto e una levetta per far muovere tutto. La vera
sfida sta nel trovare il giusto movimento e l’adeguato tempismo. La
risposta da parte del gioco alle nostre sollecitazioni è veloce e
abbastanza precisa da permettere un’esperienza videoludica appagante.
Per non annoiarsi, sono presenti ben quattro modalità di gioco. Match
Three, la più classica, dove ci viene chiesto di raggruppare gli
esagoni in maniera random a gruppi di tre o più ed è da considerare la
modalità per prendere confidenza con il sistema di gioco. Se invece
sono le sfide più avvincenti che vi solleticano allora è doveroso
affrontare le altre modalità, che vi vedranno impegnati in altri
compiti. In Colour Match il vostro compito sarà posizionare i cristalli
colorati nelle griglie dello stesso colore; in Join, il vostro compito
sarà quello di unire due o più cristalli energetici con speciali
esagoni, cercando di in non intralciarvi la strada con i pezzi
colorati; nell’ultima modalità proposta, Repulse, dovrete difendere un
nucleo di cristalli dorati riempiendo il pattern con gli esagoni del
giusto colore. In definitiva, grazie alle regole specifiche per ogni
tipo di sfida, possiamo affermare che ci sono ben quattro giochi nel
pacchetto che vi accompagneranno in ore di divertimento spensierato. Ma
non pensate che affrontare i vari livelli sia semplice. Al contrario,
grazie alla presenza di bonus (dopo aver eseguito combo) e malus (se
mettete il pezzo sbagliato al posto sbagliato) il gioco vi terrà sempre
sull’attenti. Soprattutto nei livelli avanzati, quando l’azione si farà
veramente frenetica, i vostri riflessi verranno messi alla prova e
venirne a capo sarà davvero dura!
Il gioco ha una longevità più che accettabile, grazie a ben 48 livelli
(12 per modalità di gioco) e introduce anche una modalità multiplayer
(solo offline) piuttosto classica, in cui sarà possibile ostacolare il
proprio avversario per giungere prima alla vittoria. A questo bisogna
aggiungere il fattore rigiocabilità, che è comunque altissimo, come per
molti puzzle game, grazie al desiderio di battere il proprio record e
di migliorarsi di partita in partita.
Dal punto di vista grafico, non aspettatevi il fotorealismo visto in
alcuni titoli maggiori. Ci troviamo di fronte a una costruzione visiva
volutamente minimalista, ma al contempo accattivante e funzionale. I
colori sono giustamente accostati, il piano di gioco è ben in vista,
così come gli elementi additivi, come l’energia, i binari da cui
vengono lanciati i cristalli e l’indicatore delle combo. Il look si
lascia amare dal primo sguardo e non tradisce il passato mobile game di
Running Pixel. La mascotte del gioco tale dottor Switch aggiunge quel
pizzico di carisma che rende più affascinante l’intera avventura.
Purtroppo il gioco non è esente da piccoli difetti: ad esempio, il
passaggio da uno stage all’altro non è immediato. Infatti completare un
livello non vi farà avanzare automaticamente a quello successivo:
dovrete infatti tornare indietro nel menu e selezionarlo manualmente.
E’ solo una piccola sbavatura, che non mina drammaticamente il
gamaplay, ma che rende più che altro fastidioso avanzare nel gioco.
Per tirare le somme, possiamo dire di trovarci di fronte a un buon
puzzle game, dall’anima casual che fa dell’immediatezza dei comandi la
usa arma vincente. Nascosto all’interno di questa veste semplice si
cela un gameplay ricco e avvincente, capace di far sudare le meningi
anche ai più smaliziati solutori di puzzle game, grazie a un concept
alternativo. Non siamo di fronte alla perfezione, ma sicuramente per
essere un’opera prima lascia ben sperare che i ragazzi siciliani di
Running Pixel abbiano ancora tanti assi nella manica, pronti a
sfoderarli nei prossimi mesi. Noi ci auguriamo di vederli presto alla
ribalta magari proprio tra gli Arcade, visto che sicuramente la stoffa
ce l’hanno.
scienziato dell’accademia delle Scienze di Mosca inventò quello che
sarebbe stato il capostipite di un genere di giochi che avrebbe
spopolato per oltre vent’anni generando cloni e varianti infinite.
Parliamo del celeberrimo Tetris di Aleksej Pajitnov, uno dei
videogiochi più venduti e più amati della storia. Da quel fatidico
giorno nel 1985, tanta acqua è passata sotto i ponti, ma la voglia di
sfidarsi a colpi di riflessi e ragionamenti logici non è per niente
decaduta, ma anzi è aumentata e ha assurto un ruolo di primaria
importanza nella realizzazione di games adatti a tutti. E’ questa la
base su cui i ragazzi di Running Pixel hanno lavorato per creare una
nuova scia di puzzle game, di cui Crystal Crush ne è (speriamo) il
capostipite. Il concept di gioco è quanto mai semplice: raggruppare
degli esagoni in base al loro colore per soddisfare le richieste
specifiche dello stage in corso. E’ a questo punto che entra in gioco
la trovata geniale degli sviluppatori. E’ consuetudine per l’utente
governare i movimenti dei pezzi da posizionare, ruotarli, spostarli e
poi farli cadere nella giusta posizione. In Crystal Crush l’approccio è
rovesciato. Si avrà infatti piena padronanza dell’ambiente in cui i
pezzi verranno scagliati. Con la levetta del joypad avremo infatti la
possibilità di ruotare lo scenario composto dei nostri esagoni
ammucchiati, facendo in modo che il pezzo lanciato in maniera random si
vada a collocare là dove è più propizio per la soluzione del puzzle.
Questo nuovo approccio al gameplay dà un sincera ventata di aria fresca
nel panorama dei puzzle game, obbligando il giocatore a reinventare le
strategie, non essendo più piece-oriented ma in realtà
ambient-oriented.
I comandi sono semplicissimi, come ci si aspetta da questo tipo di
giochi. Bastano un tasto e una levetta per far muovere tutto. La vera
sfida sta nel trovare il giusto movimento e l’adeguato tempismo. La
risposta da parte del gioco alle nostre sollecitazioni è veloce e
abbastanza precisa da permettere un’esperienza videoludica appagante.
Per non annoiarsi, sono presenti ben quattro modalità di gioco. Match
Three, la più classica, dove ci viene chiesto di raggruppare gli
esagoni in maniera random a gruppi di tre o più ed è da considerare la
modalità per prendere confidenza con il sistema di gioco. Se invece
sono le sfide più avvincenti che vi solleticano allora è doveroso
affrontare le altre modalità, che vi vedranno impegnati in altri
compiti. In Colour Match il vostro compito sarà posizionare i cristalli
colorati nelle griglie dello stesso colore; in Join, il vostro compito
sarà quello di unire due o più cristalli energetici con speciali
esagoni, cercando di in non intralciarvi la strada con i pezzi
colorati; nell’ultima modalità proposta, Repulse, dovrete difendere un
nucleo di cristalli dorati riempiendo il pattern con gli esagoni del
giusto colore. In definitiva, grazie alle regole specifiche per ogni
tipo di sfida, possiamo affermare che ci sono ben quattro giochi nel
pacchetto che vi accompagneranno in ore di divertimento spensierato. Ma
non pensate che affrontare i vari livelli sia semplice. Al contrario,
grazie alla presenza di bonus (dopo aver eseguito combo) e malus (se
mettete il pezzo sbagliato al posto sbagliato) il gioco vi terrà sempre
sull’attenti. Soprattutto nei livelli avanzati, quando l’azione si farà
veramente frenetica, i vostri riflessi verranno messi alla prova e
venirne a capo sarà davvero dura!
Il gioco ha una longevità più che accettabile, grazie a ben 48 livelli
(12 per modalità di gioco) e introduce anche una modalità multiplayer
(solo offline) piuttosto classica, in cui sarà possibile ostacolare il
proprio avversario per giungere prima alla vittoria. A questo bisogna
aggiungere il fattore rigiocabilità, che è comunque altissimo, come per
molti puzzle game, grazie al desiderio di battere il proprio record e
di migliorarsi di partita in partita.
Dal punto di vista grafico, non aspettatevi il fotorealismo visto in
alcuni titoli maggiori. Ci troviamo di fronte a una costruzione visiva
volutamente minimalista, ma al contempo accattivante e funzionale. I
colori sono giustamente accostati, il piano di gioco è ben in vista,
così come gli elementi additivi, come l’energia, i binari da cui
vengono lanciati i cristalli e l’indicatore delle combo. Il look si
lascia amare dal primo sguardo e non tradisce il passato mobile game di
Running Pixel. La mascotte del gioco tale dottor Switch aggiunge quel
pizzico di carisma che rende più affascinante l’intera avventura.
Purtroppo il gioco non è esente da piccoli difetti: ad esempio, il
passaggio da uno stage all’altro non è immediato. Infatti completare un
livello non vi farà avanzare automaticamente a quello successivo:
dovrete infatti tornare indietro nel menu e selezionarlo manualmente.
E’ solo una piccola sbavatura, che non mina drammaticamente il
gamaplay, ma che rende più che altro fastidioso avanzare nel gioco.
Per tirare le somme, possiamo dire di trovarci di fronte a un buon
puzzle game, dall’anima casual che fa dell’immediatezza dei comandi la
usa arma vincente. Nascosto all’interno di questa veste semplice si
cela un gameplay ricco e avvincente, capace di far sudare le meningi
anche ai più smaliziati solutori di puzzle game, grazie a un concept
alternativo. Non siamo di fronte alla perfezione, ma sicuramente per
essere un’opera prima lascia ben sperare che i ragazzi siciliani di
Running Pixel abbiano ancora tanti assi nella manica, pronti a
sfoderarli nei prossimi mesi. Noi ci auguriamo di vederli presto alla
ribalta magari proprio tra gli Arcade, visto che sicuramente la stoffa
ce l’hanno.