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Recensione Recensione di Carnival: in Azione!

Recensione di Carnival: in Azione! di Console Tribe

di: Federico Lelli

Dopo il lancio del Kinect e della sua line-up iniziale, c’è stato un calo fisiologico nell’interesse dei consumatori verso questa periferica e i relativi giochi, complice anche la scarsità di titoli usciti dopo il periodo natalizio. In attesa dei grandi annunci estivi 2K Play approfitta del periodo di magra per portare su Xbox 360 una delle sue saghe più particolari dedicata ai giocatori più “casuali”, Carnival: in Azione!.

Venghino siòre e siòri

Nata sulle console Nintendo e sviluppata da Cat Daddy Games, la saga di Carnival comprende due precedenti titoli per Wii e uno per DS; la sua ambientazione, rivelata proprio dal nome, è quella classica della fiera di paese che comprende giostre e divertimenti vari, quello che in Italia è chiamato più comunemente Luna Park.
Dopo aver riconosciuto il nostro profilo in maniera automatica, il pratico menu ci propone, imitando la segnaletica interna degli stand fieristici, cinque diverse zone: in ognuna di queste sono sistemati quattro diverse attrazioni per un totale di venti minigiochi. Chiudono il quadro le classiche opzioni e le sezioni riservate ai negozi, dove potremmo acquistare diversi premi. Grazie alle grandi icone l’interfaccia è immediata e facile da usare e il sistema ci guida velocemente verso l’azione: non siamo chiamati infatti a seguire una particolare storia; ogni gioco è disponibile sin dall’inizio e l’unico vero modo di progredire è quello di guadagnare biglietti completando con successo le varie sfide.
Le attrazioni, direttamente collegate all’ambiente di gioco, rievocano abilmente l’atmosfera della sagra di paese che di certo abbiamo visitato o visto in TV almeno una volta e prevedono quasi tutte l’utilizzo del nostro avatar e, quando necessario, anche quelli dei nostri amici; un semplice e immediato tutorial introduce poi ogni sfida, che andiamo a descrivere nel dettaglio.

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Corsa all’oro – Livello su binari dove dobbiamo recuperare con il movimento delle braccia delle stelle dorate ed evitare di prendere le stelle rosse. Niente di troppo impegnativo per iniziare visto che i movimenti delle braccia sono decisamente guidati; alla fine della corsa possiamo visualizzare le foto dei momenti più bizzarri.
Gara di mongolfiere – La sfida in questo livello è quella di far arrivare la mongolfiera al punto più alto usando la nostra pompetta immaginaria e il nostro movimento delle braccia dall’alto verso il basso, non mancano i soliti ostacoli da evitare.
Ruota della fortuna – È una delle due attrazioni a pagamento: per 25 biglietti possiamo partecipare e girare la ruota verticale; i punteggi che andiamo a vincere di volta in volta sono sostituiti con dei teschi che al tiro successivo ci possono far perdere tutto il guadagno accumulato. Ovviamente possiamo scegliere di ritirarci con le vincite.
Salva torte – Incliniamo il corpo e spostiamo le braccia per prendere delle torte che cadono dall’alto in un vassoio che teniamo tra le mani; grazie alla buona fisica delle torte impilate dobbiamo fare particolare cautela anche ai nostri movimenti quando la fila è eccessivamente alta o rischiamo di far cadere tutto il nostro bottino gastronomico.
Razzo per Marte – Dopo un lieve salto per far partire la nostra navetta allarghiamo le braccia e pieghiamo il corpo per guidare la navetta ed evitare gli impedimenti che si pongono davanti la nostro cammino, il traguardo finale è il pianeta rosso.
Copia il manichino – Occupare una forma con l’ausilio del corpo sembra semplice quando si tratta di imitare qualcosa di antropomorfo, ma comincia a diventare difficile quando ci troviamo a dover coprire sezioni bizzarre o a dover evitare zone che ci assegnano punti negativi. Anche in questo caso ci saranno delle esilaranti foto ad aspettarci alla fine dell’esibizione.
Super ball – Il classico skee ball da sala giochi: tiriamo la palla verso i buchi per guadagnare punti dopo averle fatto fare un salto sulla rampa apposita; notiamo subito come la buona fisica della palla e dell’area di gioco rendono la sfida precisa e simile alla controparte reale.
Freccette pop – Mirando col braccio e tirando con uno scatto del polso dobbiamo decidere se puntare uno dei tanti palloncini o se mirare al centro mobile per farli esplodere tutti.
Lancio dell’anello – Tiriamo gli anelli cercando di inserirli nei paletti, che diminuiscono ad ogni tiro.

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L’incredibile Wodin – Si tratta della seconda attrazione a pagamento: il mago dovrebbe rispondere alla nostra voce e fornirci previsioni e altre amenità di questo tipo, purtroppo funziona poco e male, non vale il costo in biglietti.
Tinozza – Dobbiamo centrare il bersaglio per lanciare un avatar amico nella vasca bagnata: un mirino mobile indica la traiettoria di tiro e va fermato col tempismo giusto sul bersaglio per abbattere la pedana dove siede il povero malcapitato.
Corsa dei maiali – In questa bizzarra sfida ci troveremo a cavalcare un maiale e a guidarlo inclinando il busto mentre lo sproniamo con dei sonori schiaffi sul didietro; purtroppo i comandi tutt’altro che precisi non ci aiutano a schivare gli ostacoli presenti nell’unica pista presente.
Scimmia ballerina – La scimmia balla e sta a noi ripetere le bizzarre mosse finali; veniamo premiati con una percentuale di precisione che indica quanto siamo stati fedeli nella nostra riproduzione.
Datti all’ippica – In maniera molto simile allo skee ball anche in questo gioco dobbiamo tirare una pallina cercando di indirizzarla un un buco predefinito che cambia ogni volta. In questo modo il nostro cavallo avanzerà di qualche posizione, avvicinandosi al traguardo.
Prova di forza – Uniamo le mani per impugnare un martellone immaginario da lanciare con forza sul peso; una barra graduata sulla destra ci offre il tempismo perfetto per abbassare le mani al momento giusto.
Pugno da KO – È Il robot che ci si para davanti che ci fa da sparring partner e che ci offre gli input per i nostri colpi su un display: destro, sinistro e schivata verso il basso da alternare con sapienza per raggiungere più combo possibili entro il tempo limite.
Re del cesto – Il tipico basket da sala giochi: abbiamo un tempo limite e un numero illimitato di palloni da tirare a canestro, il movimento è quello tipico con entrambe le braccia sopra la testa, ottimo il riconoscimento di direzione e velocità.
Tiro della nonna – Simile al basket ma con palle di dimensione e peso crescente: è richiesto il lancio sottomano, necessario soprattutto per gli oggetti più pesanti.
Braccio d’oro – Il più classico dei baracchini delle feste: in questo gioco lanciamo una pallina sulle bottiglie del latte per abbattere l’intera pila. Anche in questo caso non possiamo mirare ma dobbiamo scegliere il tempo giusto per lanciare il nostro proiettile grazie al mirino mobile.
Super battitore – Ci mettiamo di profilo simulando una mazza tra le mani per respingere le palle lanciate, tempismo e velocità sono necessarie per avere successo in questo minigioco.
Una volta completate le sfide il titolo ci ricompensa con un numero di biglietti che varia in base alla nostra prestazione; questi biglietti possono essere usati per le attrazioni a pagamento o per acquistare vestiti, bambolotti e giocattoli, nel tipico stile dei Luna Park.

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Si spegnono le luci

La totale mancanza di una modalità storia premia sicuramente la sfida veloce, ma, dall’altra parte, ci troviamo con un prodotto senza profondità e decisamente poco longevo: una sessione di gioco di un’ora è sufficiente per completare tutti i venti minigiochi che una volta finiti ci lasciano solo con i premi sbloccabili da comprare; questi infatti ci costringono a giocare all’infinito alle solite attrazioni e sono la nostra unica spinta ad andare avanti oltre ai classici obbiettivi.
Anche la struttura delle singole sfide purtroppo non invoglia a rigiocare più volte: quasi tutte sono infatti a scenario fisso e comprendono sempre le stesse variabili; fatta eccezione per le più riuscite, come il basket o il super ball, siamo quasi sempre costretti a ripetere gli stessi movimenti allo stesso modo anche in giochi differenti tra loro; la possibilità di poter aggiungere un compagno inoltre non aumenta di molto il fattore rigiocabilità.
Lo stesso utilizzo del corpo come controller, fatte anche qui le dovute eccezioni come scimmia ballerina e copia il manichino, è molto spesso limitato alla sola parte superiore, braccia in particolare; l’impressione è quasi quella di trovarsi di fronte ad un’imitazione delle dinamiche già viste su Wii piuttosto che ad un vero gioco pensato per Kinect.

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Il comparto tecnico non è certamente da urlo, visto che è bilanciato sul semplice design degli avatar, ma sotto questo aspetto il lavoro è sicuramente degno di nota: menu e scenari sono sempre azzeccati e in linea con l’atmosfera mentre i colori vivaci e solari tradiscono subito l’essenza da party game. Le diverse musiche di sottofondo e la voce narrante completamente in italiano aiutano ad entrare meglio nel simpatico mondo dei Luna Park.

La festa è finita

Ci piacerebbe affermare che Carnival: in Azione! è un buon party game ma vediamo troppi alti e bassi per poter premiare un prodotto che risulta essere sin da subito breve e mal pensato. Quello che poteva essere un buon momento di svago per una serata da passare con gli amici diventa in poco tempo un titolo monotono e ripetitivo oltre misura, un prodotto che difficilmente avrete voglia di recuperare dopo le prime partite, considerando anche la mancanza di una modalità multiplayer online o di una storia degna di questo nome.