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Recensione Recensione di BioShock

Recensione di BioShock di Console Tribe

di: Redazione
LA STORIA

In seguito ad un disastro aereo nel bel mezzo dell’oceano Atlantico,
costretti a nuotare per sfuggire alle fiamme, vi troverete difronte ad
un mostruoso portone d’ingresso: è Rapture.



Rapture è l’utopia di Andrew Ryan, una città celata al mondo, costruita
in una biosfera sottomarina, lontana da ogni interferenza esterna.

Il relativismo regna sovrano: non esistono leggi morali o religiose, il
tutto è fondato sul progresso, sulla scienza e sull’uomo.

Come i peggiori orrori della storia (quella reale, non del videogioco)
ci hanno insegnato, questo non è possibile: l’umanità ha bisogno di
dati oggettivi, di fondamenta salde su cui crescere, esistono delle
verità assolute che non possono essere considerate un limite da
superare.

Infatti l’utopia è fallita, la città è in rovina, crolla sotto il suo
peso stravolta dallo shock biomedico sfrenato a cui è stata sottoposta.
E’ quasi completamente deserta se non fosse per i mutanti che
sottoposti a chissà quale sostanza si sono trasformati in pericolose
creature dalla forza e dalla velocità straordinaria.



L’elemento più prezioso del gioco è l’Adam, una sostanza ricavata dai
fondali marini che, lavorata, permette di creare potenziamenti genetici
di utilità vitale nella “giungla” di Rapture. Tutti lo cercano, tutti
lo vogliono, anche voi!



Esistono delle addette alla raccolta di questo prezioso materiale,
chiamate “sorelline”, bambine strappate dalle famiglie con l’inganno di
una promessa di educazione e prosperità, che, in seguito a mutazioni
genetiche, pur non cambiando di aspetto fisico, diventano dei piccoli
mostri inermi, sempre accompagnati dai Big Daddy, grossi e violenti
protettori dalla forza devastante. Più volte vi toccherà combattere
contro queste spaventose creature.



Gran parte della storia vi sarà raccontata tramite dei registratori che
troverete per strada. Vi consiglio di non perderne neanche uno, anche
il più nascosto vi narrerà una storia toccante. Un piccolo esempio: ad
un certo punto del gioco t rovere il diario di una madre che racconta
di aver portato la figlioletta ai giardini di Arcadia e che questa si
fosse spaventata vedendo degli alberi… credeva che fossero mostri,
non ne aveva mai visto uno. Questo è solo un dettaglio, ma pian piano
indagherete su come Raputre si sia trasformata in quello che è, su come
pochi potenti siano saliti sui troni dandosi battaglia l’un l’altro per
il controllo della città ignorando quello che stava succedendo alla sua
base.



L’AMBIENTAZIONE

Sicuramente una delle più originali mai apparse in un videogioco
(nonché il punto forte di questo titolo), l’ambientazione di Bioshock
trova luogo negli anni 50/60, in una segreta città sottomarina in
declino. Raputre  è un modo completamente differente dal nostro se pur
non troppo distaccato! Futuro e passato si fondono dando origine a
qualcosa di nuovo, macchinari iper tecnologici capaci di mutare il DNA
posti accanto ad un vecchio telefono con auricolare e microfono
staccati, macchine fotografiche con flash a lampadina capaci di
esaminare la struttura genetica di chi viene fotografato…



 Vi fermentare ad osservare ogni particolare: dalla pavimentazione
retrò a scacchi bianchineri al cartellone pubblicitario che invoglia
l’acquisto di un potenziamento genetico realmente esistente negli shop
del gioco (cosa a cui, probabilmente, in un qualsiasi altro gioco non
avreste dato peso).



Ma non sarà noioso girare sempre nella stessa città? Assolutamente no è
la risposta: questa si mostra in diverse forme, dalla ludica arcadia
con i suoi giardini in fiore e le sue serre, alla tecnologica fort
frolic, dal luccicante Casinò, alle varie e maestose piazze, dai ricchi
e sfarzosi teatri agli sporchi e trascurai sotterranei.



Non mancheranno le scene “crude”. Vedrete le sorelline con degli enormi
aggeggi simili a siringhe che infilzano cadaveri per raccogliere
l’adam, Sacerdoti trucidati e crocifissi in nome del rifiuto della
morale e della religione (viste come un limite).



GAMEPLAY

Il gioco è un FPS con elementi di RPG. Non solo avremo a nostra
disposizione le solite armi da fuoco (tra le quali, pistole, fucili,
lanciagranate, lanciafiamme, etc, delle quali potremo acquistare
potenziamenti tecnologici presso degli appositi macchinari) avremo la
possibilità di utilizzare dei potenziamenti genetici tra i più vari
(telecinesi, sparare palle di fuoco, congelare i nemici, distrarre la
sicurezza, etc etc). Ognuno di questi potrà essere acquistato tramite
l’adam (o trovato in qualche luogo segreto) e ogni volta che ne faremo
ricorso consumeremo la barra di Eve (una specie di energia “magica” che
si ricaricherà attraverso delle iniezioni di una sostanza blu).

Per ottenere l’Adam dovremo avvicinarci alle Sorelline, dovendo prima,
però, sconfiggere i loro “scudi”, i Big Daddy. Preparatevi perchè sono
molto forti. Le bambine potranno essere salvate ottenendo però una
quantità di adam inferiore o prosciugarle completamente causandone la
morte (vi anticipo che questa decisione influenzerà il finale del
gioco).



Altro importante alleato sarà una futuristica macchina fotografica che
utilizzerete per scattare immagini dei mostri che vi troverete di
fronte. Questa esaminerà la composizione genetica e farà una ricerca
sui mutanti consigliandovi quale arma utilizzare e aumentando l’effetto
della stessa su di loro.



Sarà inoltre disponibile un mini-puzzle in stile Pipemania che servirà
per hackerare i vari macchinari di sicurezza o di “shopping”. Nel corso
del gioco, infatti, troverete dei dispositivi dove acquistare kit
medici, ricariche di Eve, munizione e altre varie.



LA GRAFICA

Bioshock vanta sicuramente una delle migliori grafiche disponibile su
questa piattaforma. Ottimo il gioco di luce/oscurità. Non mancherete di
accorgervi della presenza di un nemico in un’altra stanza dalla
proiezione della sua ombra per terra.

Unica pecca: talvolta le texture (ottimamente realizzate) non vengono
caricate in real time ma è richiesto qualche secondo in più, dettaglio
non certamente essenziale ma fastidioso se notato.



L’AUDIO

L’azzeccata scelta delle musiche di sottofondo rende l’esperienza di
BioShock unica! Anche gli effetti sono curati e ben realizzati. E’
inquietante sentire avvicinarsi i passi del nemico o i soliloqui dei
mutanti sull’orlo della follia… Con un buon  impianto 5.1 potete star
certi che qualche spavento riuscirete a prenderlo!

Altro punto a favore è il doppiaggio, completamente in italiano e ben realizzato.



LONGEVITA’



Il gioco richiede tra le dieci e le quindici ore  circa in base alla
difficoltà a cui intenderete affrontare l’avventura. Se teniamo conto
che esiste il doppio finale direi che il gioco è capace di tenervi
incollati al televisore a lungo. Unica pecca: manca il lato live. Forse
una modalità VS con questo stile di combattimento sarebbe stato
piuttosto sacrificato ma una campagna cooperativa sarebbe stata
senz’altro gradita.



IN CONLUSIONE

Bioshock è il gioco rivelazione dell’anno… sicuramente molti si
aspettavano un ottimo titolo ma non un capolavoro videoludico di tale
portata.

L’ambientazione è originalissima e solo questa meriterebbe l’acquisto
del gioco! Mischiamoci, inoltre, una storia che sembra uscita da un
libro di Huxley, che tratta di argomenti sempre attuali (i limiti della
scienza, il relativismo sociale, etc, etc) e otterremo un videogame che
rimarrà nella storia e che a lungo farà parlare di se…