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Recensione di Bee Movie

Recensione di Bee Movie di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida
Ormai è sempre più una consuetudine che un videogioco prenda spunto o si ispiri del tutto ad una produzione cinematografica ricalcandone appieno trama, personaggi ed ambientazioni. E’ procedendo in questa direzione che Activision, continuando a cavalcare l’onda della realizzazione dei giochi su licenza, dopo lo sviluppo di titoli come Shrek e Spider-Man, ci propone Bee Movie Game, tratto per l’appunto dall’omonimo film di animazione digitale della Dreamworks.

Un’ape di nome Barry
Barry B. Banson è un’ape intraprendente che ha appena finito a pieni voti il college, pertanto gli spetta di diritto l’arruolamento nelle forze speciali di impollinamento e raccolta miele. Incarichi senz’altro di tutto rispetto, senonchè Barry aspiri a prospettive di vita ben diverse, estendendo i suoi orizzonti al di fuori della vita operosa all’interno dell’alveare. Dominato da quesiti esistenziali e fiducioso di poter vivere nuove sfavillanti avventure, un giorno gli si presenta l’occasione tanto desiderata, ovvero volare verso la conoscenza del mondo esterno ed assaporarne la vita. E’ proprio in questo modo che scopre una triste verità, viene infatti a conoscenza che la razza umana sfrutta il duro lavoro delle api per procurarsi il miele, decide quindi di intervenire per riportare alla propria specie ciò che gli è stato sottratto per secoli.
Questa è, a grandi linee, la trama della coloratissima avventura che ci pone davanti a personaggi dalle sembianze umane, sia per le movenze che per le domande interiori, quasi ad offrirci un’allegoria della nostra vita.

New Alvear City
Una volta lanciato il gioco ci si trova dinanzi ad un menù dallo stile inequivocabile, difatti a fare da sfondo alle consuete voci selezionabili, vi è, non a caso, una colorata struttura a nido d’ape animata da alcune delle gesta del nostro simpatico protagonista.
La prima sequenza di gioco ci propone Barry come ospite di un programma televisivo, una sorta di talk show dove è stato invitato per raccontare al pubblico le vicissitudini della sua esperienza fuori dall’alveare. Di lui si parla come un eroe, come di un’ape che ha varcato nuovi confini e capace di addentrarsi nell’arduo mondo degli umani. E’ dagli avvenimenti narrati che prende forma la struttura dell’avventura che risulta essere suddivisa in più capitoli, ciascuno dei quali rappresenta un flashback delle varie peripezie vissute.
La nostra esperienza di gioco ha inizio all’interno dell’alveare, che si presenta ai nostri occhi come una vasta e pullulante metropoli popolata da api d’ogni aspetto, e costellata da vivaci costruzioni in cera raggiungibili per mezzo di una vera e propria rete di strade, transitabili a piedi, sbattendo le ali o guidando delle particolari automobili dallo stile variopinto e cartoonesco. Sebbene l’estensione dell’area di gioco sia ragguardevole, siamo ben lontani dagli standard delle città di titoli come GTA, ad ogni modo si respira vitalità e dinamismo, le vie brulicano di vita e sono caratterizzate da un gran andirivieni sia di mezzi di trasporto che di api intente a compiere diverse attività.
Mai nome fu più adatto, New Alvear City è infatti il nome di tale cittadina che possiamo esplorare liberamente prendendo parte a diverse attività e minigiochi. Si tratta dell’aspetto “free roaming” offertoci dal titolo, infatti in missioni secondarie potremo improvvisarci tassisti, richiamando alla mente aspetti già visti in Crazy Taxi, oppure partecipare a gare automobilistiche ricalcando lo stile di titoli come Wacky Wheels o Mario Kart o vestire i panni di meccanici, gruisti e quant’altro. A ciò si aggiunge la possibilità di acquistare vestiti ed auto o di fare un salto in sala giochi svagandoci con sei classici arcade riproposti in chiave spassosa e originale.

Il mondo esterno
Completando sempre più incarichi di ciascuna missione secondaria, si rendono via via disponibili i capitoli che di fatto costituiscono la “main quest” del gioco, collocata all’esterno dell’alveare. Diverse sequenze video pre-renderizzate introdurrano le diverse missioni che ci vedono protagonisti nelle ambientazioni più disparate, come ad esempio le strade affollate di New York, giardini, magazzini ed interni.
Seppur gli eventi siano variegati, il fulcro del gameplay è caratterizzato essenzialmente dalla raccolta del polline imbracciando il nostro fido fucile “impollinatore”. Spezzano l’azione di gioco alcune sezioni che fungono da intermezzo, in cui premendo con tempismo i tasti visualizzati su schermo, saremo in grado di evitare diverse minacce, schivando ad esempio auto in corsa, biciclette e pericolosi umani che cercheranno di sopprimerci usando padelle, giornali ed altri oggetti.
Durante le fasi esplorative, con l’ausilio del nostro fucile, dovremo estrarre il polline dai fiori sani ed iniettarlo in quelli appassiti. A distoglierci dal nostro compito, ci penseranno agguerrite libellule e vespe addestrate, che comunque riusciremo ad abbattere impollinandole a dovere, schivando le loro eventuali manovre offensive per mezzo di rapide piroette in volo. Il sistema di puntamento è alquanto semplice, infatti ciascun insetto nemico viene “agganciato” automaticamente non appena quest’ultimo si trova in posizione di tiro, sarà così sufficiente premere il grilletto destro per colpirlo a morte. Oltre a poter contare sulle cartucce del nostro poliedrico fucile, avremo a disposizione due particolari abilità: “vista da ape” e “riflessi da ape”. La prima consiste in una sorta di visore termico che, oltre ad aiutarci a focalizzare gli obiettivi da raggiungere sullo scenario, ci rivelerà la posizione di potenziali nemici nascosti dietro i cespugli; la seconda, invece, permette di rallentare il tempo, in modo da destreggiarci in manovre evasive capaci di schivare minacce come la pioggia: saremo in grado di evitare ogni singola goccia grazie all’effetto “slow motion” della nostra abilità, la quale avendo una durata limitata, ci intimerà alla ricerca di un rifugio sicuro. Suddette fasi si dimostrano godibili e a tratti divertenti, tuttavia la meccanica di gioco appare scontata e semplicistica. Durante la pioggia, inoltre, lungo le strade saranno presenti delle correnti d’aria che aumenteranno la nostra velocità di volo e ci consentiranno di raggiungere luoghi chiave per il prosieguo dell’avventura.

Ciascun livello, è caratterizzato dal conseguimento di semplici obiettivi, come ad esempio l’abbattimento di un gruppo di nemici e l’impollinazione di un certo numero di fiori. Complice l’eccessiva linearità, non avremo nessuna difficoltà a giungere al completamento della missione in tempi piuttosto brevi. Da questo punto di vista il gameplay ci appare poco profondo e a tratti ripetitivo, ne consegue un sistema di controllo di facile apprendimento e ridotto all’osso, useremo infatti per lo più il tasto A accompagnato dalla levetta analogica sinistra per spingerci in volo ed i grilletti per l’utilizzo del fucile.
Il multiplayer di Bee Movie Game è fruibile solo offline e ci propone solo gare automobilistiche per un massimo di due partecipanti, peraltro prive di mordente. Non è contemplata alcuna opzione Live, fatta eccezione per delle classifiche inerenti al punteggio di alcuni minigiochi.

I colori dell’arcobaleno
Graficamente parlando, Bee Movie Game non dà certamente l’impressione di sfruttare appieno le potenzialità della 360, tuttavia ci appare abbastanza curato, specie per le ambientazioni esterne all’alveare, le quali si rivelano caratterizzate da un turbinìo di colori pastello e da un numero elevato di oggetti di contorno, come la variopinta vegetazione. Seppur la fattura delle texture non sia elevata, il frame rate è caratterizzato da sporadici cali che comunque non inficiano la giocabilità. Le animazioni dei personaggi sono di ottimo livello, rispecchiano fedelmente le movenze del film d’animazione e donano dinamicità ed espressività ai volti delle api antropomorfe.
Il sonoro favorisce musiche orecchiabili capaci di enfatizzare l’atmosfera giocosa e vivace di cui il gioco si riveste. Il doppiaggio, interamente realizzato in lingua nostrana, è di ottima qualità ed è dotato di un vasto campionario di frasi idonee a delineare l’intraprendente personalità del protagonista.

Conclusioni
Considerando che si tratta dell’ennesimo tie-in, tra l’altro tratto da un cartone animato, c’era da aspettarsi un prodotto decisamente peggiore.
Quantunque la realizzazione tecnica sia apprezzabile, resta pur sempre una trasposizione videoludica che predilige un pubblico di giovanissimi, pertanto giudicato da questo punto di vista risulta essere un titolo godibile e permeato di una comicità di fondo. Consigliato quindi a patto di non avere parecchi anni sulle spalle e di non essere allergici alle api.

PRO

  • Apprezzabile realizzazione tecnica
  • Ottimo doppiaggio
  • Allegro e colorato

CONTRO

  • Gameplay di scarso spessore
  • Non adatto a giocatori rodati
  • Modalità multiplayer assenti