Recensione Rage 2
di: Marco LicandroPremesso che a me il primo capitolo piacque, e mi fece divertire molto al suo tempo, l’annuncio di Rage 2 mi prese comunque alla sprovvista. Un seguito, dopo così tanto tempo, ed in particolare su di un gioco che comunque non è che abbia avuto un così grande riscontro da parte dei giocatori. Ma i trailer del gioco hanno mostrato un titolo che sembra tornare alla grande, dove la follia, le esplosioni, il divertimento, sembrano essere parte di questo grande open world, il tutto con uno stile grafico distintivo e giovane, come per dire che Rage 2 sia qui per sorprendere. Che sia tutto oro quel che luccica?
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Un inizio
La storia si svolge dopo gli eventi del primo Rage. Scegliete il sesso del vostro personaggio, particolarmente utile per uno sparatutto in prima persona – sarcasmo – e fiondatevi nell’azione. Rapidamente il titolo insegna come muoversi, sparare, introduce i primi nemici ed i primi compagni, per poi uccidere più o meno tutti in azioni particolarmente brutali e senza senso. In maniera molto chiara capiremo che il nemico sia brutto e inutilmente cattivo (parliamo di un esercito di cyborg e mostri giganti che portano distruzione in un mondo totalmente desertico) mentre noi siamo la resistenza, e quindi i buoni di turno. La trama non è il punto forte del titolo, così come la narrazione, in pieno stile Bethesda con personaggi e camera statici e una mole di dialoghi enorme, durante i quali non potremo praticamente far nulla. Beh, se non altro è un inizio.
Il 90%
Come gameplay ci troviamo di fronte uno sparatutto open world in prima persona, con alcune trovate interessanti, come ad esempio le abilità. Alcune verranno sbloccate accedendo a delle piattaforme Arc, disseminate per la mappa e protette da basi di nemici costruitevi intorno. Accedendovi verremo trasportati in un tutorial che introdurrà la nostra nuova abilità che può andare dal semplice doppio salto – sconfiggi gravità – a poteri distruttivi più complessi come onde d’urto. Altre abilità saranno invece disponibili nel menù di gioco nella sezione apposita, e strutturate in maniera ramificata, come potrebbero esserlo quelle di Assassin’s Creed Odyssey ma al contrario, iniziando dall’alto e sbloccandole man mano verso il basso. Anche queste permetteranno diversi cambi di gameplay, dai semplici perks per resistere più facilmente agli attacchi nemici, ad abilità nel senso più letterale del termine come il respingere le bombe nemiche al volo se colpite con tempismo.
Aggiungiamo anche il fatto che sarà possibile salire su veicoli diversi e andare a zonzo nelle aree desertiche, e sostanzialmente ho praticamente già menzionato tutto quello che andrete a fare per il 90% del gioco.
Alti e bassi
Nonostante le basi quindi ci siano tutte per giocare, il mondo di gioco è molto distante da quanto visto nei trailer, per via di aree desertiche letteralmente tali. Essendo l’intera mappa particolarmente grande ci ritroveremo a viaggiare a lungo con i veicoli, così tanto che a volte mi sono chiesto se questo fosse anche un racing game, considerando che potremo sfidare guidatori a caso che incroceranno la nostra strada, tranne per il fatto che Rage 2 non è un racing game, ma ciononostante guidare i veicoli occuperà comunque gran parte del nostro tempo, il tutto senza avere praticamente nulla da fare. Ogni tanto nella mappa vi saranno delle zone perfettamente visibili dove alcuni nemici si uccideranno tra loro, e anche per questo motivo è perfettamente superfluo anche avvicinarsi. Fortunatamente vi saranno alcune basi nascoste qua e la per la mappa, marcate con un punto interrogativo quando vi passeremo accanto, dove effettivamente risiede il divertimento – e con questo intendo far strage di nemici e trovare forzieri, il tutto per potenziarci ancora e ancora. In breve, passeremo da momenti completamente morti a momenti in cui l’azione è invece più intensa, alternando con frequenza questi alti e bassi.
Il senso del gameplay
Da sottolineare come alcune aree pacifiche ci permettano di entrare in sezioni più civilizzate, senza però riuscire ad intrattenere il giocatore in nessun modo. I vari NPC saranno fissi nelle loro aree, con le loro animazioni ripetitive e fini a sé stesse, fallendo nel rendere vive queste rare comunità e non spingendoci ad interagire con nessuno che non sia rilevante alla trama principale. La sensazione generale è quella di trovarsi in un single player vuoto e con poco mordente, cercando di uccidere tutto ciò che si muove per trovare senso al gameplay.
Traditi dalle aspettative
Non possiamo prendercela con il marketing di Bethesda per le false speranze perché alla fine devono fare il loro lavoro, ma avrei voluto vedere un seguito che fosse più profondo e caratterizzato del primo, ritrovandoci invece con un titolo che prende spunto dal precedente capitolo e lo porta in alta definizione, senza però avere quella spettacolarità o pazzia o stile, e quindi quell’impronta che lo rende unico, che tanto avevano mostrato nei trailers e che purtroppo vanno ad influenzare le nostre aspettative.