Recensioni

Pumped BMX Pro

di: Federico Lelli

A tre anni dal precedente capitolo torna Yeah Us!, pseudonimo dell’unico sviluppatore Adam Hunt, con il suo gioco di BMX: fate largo a Pumped BMX Pro.

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Basta essere Pro?

Con una mossa che non stupisce nessuno il nuovo episodio di Pumped BMX sembra essere più una complete edition (di dlc che però non sono mai usciti) fatta per monetizzare il più possibile anche su Nintendo Switch, che nel frattempo è diventata una delle piattaforme preferite dagli sviluppatori indie. Se infatti il menù ci mostra subito una delle novità, cioè la possibilità di scegliere tra 15 rider diversi e di creare le nostre bici, tutto il resto, dalle modalità agli ambienti di gioco sa di già visto per non dire che spesso è quasi uguale.

Si comincia quindi con un breve tutorial che ci introduce al sistema di controllo, dove scopriamo che la bici si muove in due dimensioni lungo l’asse orizzontale; il meccanismo per caricare i salti spingendo il tasto apposito durante le discese; i tasti per i trick (una direzione sulla levetta destra), le rotazioni (i grilletti) e frontflip/backflip (sulla levetta sinistra). Gli ingredienti sono gli stessi già collaudati da parecchi titoli, il più illustre (e più valido) dei quali rimane ancora Trials.

Ogni breve livello ci chiede quindi di caricare abbastanza i salti per arrivare alla bandiera finale mentre cerchiamo di affrontare le diverse sfide che vogliono punteggi o trick specifici. Il gameplay cerca di introdurre nuove abilità come i grind ma non basta per togliersi la patina di vecchio e già visto, portando l’esperienza verso la noia e la frustrazione inutile in breve tempo. Un reparto tecnico nella media per un gioco indie sicuramente non fa gridare al miracolo mentre il lavoro sulle musiche è sempre ridotto a loop infiniti delle solite tracce.

Pumped BMX Pro è una nuova variante del celebre gioco di acrobazie in bici”, ha dichiarato George Morgan, responsabile prodotto di Curve Digital, e mai parole furono più giuste per descrivere questo capitolo che non si azzarda neanche ad aggiungere un numero incrementale al proprio nome visto quanto riprende dal suo passato. Forse il problema più grande di Pumped BMX Pro è proprio la vicinanza col precedente capitolo (e il fatto che il sottoscritto abbia recensito entrambi) ma anche volendo togliere quello dall’equazione ci troviamo di fronte ad un prodotto appena sufficiente che non spicca per particolare originalità, con una progressione alla lunga noiosa e che sarà dimenticato in breve tempo.