Una principessa non ha niente di speciale giusto? Non va all’avventura, non combatte contro draghi o mostri. Beh l’amatissima e iconica Principessa Peach vi farà cambiare idea, mostrandovi le sue abilità in questo nuovo titolo sviluppato da Good Feel e pubblicato da Nintendo, ovvero Princess Peach: Showtime! Perciò preparate i
Ho sempre avuto un rapporto contrastato con il mondo del baseball, sin da quando mi innamorai alla follia dell’anime Mister Baseball (Dokaben come è noto in patria nipponica) quando andavo ancora alle scuole elementari, nel lontanissimo avvio della ottava decade dello scorso secolo. Un rapporto odio/amore nato dal mio desiderio
Era il 1999 e poi, improvvisamente, il 2017. L’anno, rispettivamente, di Outcast e Outcast: Second Coming. Il primo, uno dei “progenitori” del concetto moderno di action a mondo aperto, il secondo una “semplice” rimasterizzazione del primo. Due titoli, a distanza di quasi vent’anni, che hanno contribuito a creare un retaggio
Abbandonarsi ai ricordi può fare piacere in certe situazioni, magari quando ci sentiamo persi e siamo in cerca di un appiglio in grado di darci la forza per andare avanti. Un’indole quasi masochistica quella che ci porta rivivere gioie trascorse, quando siamo in preda allo sconforto più nero, dal quale
Per uno studio di sviluppo arriva sempre quel fatidico momento in cui si avverte il bisogno di fare uno step ulteriore, alzare decisamente l’asticella ed uscire dalla comfort zone in cui si è sguazzato per anni. Un passaggio fisiologico, quasi un’ideale concentrazione del know how acquisito nel corso del tempo,
Le risate dei bambini si uniscono alle imprecazioni dei genitori intenti a rincorrerli in mezzo alla folla, mentre bancarelle pronte a spillare ogni singolo centesimo si mescolano a rumori di macchinari e a ossessive melodie desiderose di installarsi con prepotenza nelle orecchie di chi ascolta. Il tutto mentre poveri sciagurati,
V’è qualcosa di mistico in quel di Humanity: non solo per l’estetica onirica ma anche il per messaggio altrettanto rarefatto, quasi spirituale, che porta con sé. E di già le premesse estetiche, basiche, potrebbero essere sufficienti per taluni affinché il gioco divenga uno dei preferiti della propria collezione. Ma al
Ricordo ancora la mia prima Wrestlemania e l’emozione di assistere per la prima volta a quello che ad oggi è il più grande evento dello sports entertainment. Era l’edizione numero 20, un periodo di grande cambiamento: John Cena sollevò Big Show sulle sue spalle per connettere la sua F-U per vincere lo United States Championship, Eddie Guerrero e Chris Benoit si
Sei tu un dio? Ok, lo confesso, questo incipit lo avevo già usato non molto tempo fa, tra l’altro per un gioco decisamente più calzante alla citazione in questione, ma a pensarci bene, se estrapolata dal suo contesto originale, la frase funziona bene anche con Little Cities: Bigger. In fondo,
Sono sicuro che a molti di voi leggere il nome di Frédérick Raynal non farà né caldo né freddo, ma se ancora oggi state giocando a produzioni come Resident Evil, Silent Hill e simili, sappiate che lo dovete prevalentemente al design francese. Fu il suo estro a condurci per la
Expeditions: A MudRunner Game è un titolo di simulazione basato sull’avventurarsi in terreni ostici e sconosciuti, dall’Arizona ai Carpazi, concludendo missioni che coinvolgono la ricerca di tesori a bordo di vari fuoristrada, utilizzando le conoscenze e gli strumenti a disposizione così da avere la meglio. Ruote e fisica Saber
Se ripenso adesso ai due Star Wars: Battlefront di Electronic Arts e DICE non posso non provare un senso di delusione per ciò che i due giochi non sono stati capaci di offrire. Un senso di delusione che avevo quasi dimenticato e che è tornato prepotente mentre giocavo a questa
Se penso ai miei primi anni ’80 videoludici, la prima cosa che mi viene in mente sono i cammelli. Lo so, è parecchio strano, ma tra un Sandy Marton che, dopo averci ammorbato con la gente di Ibiza, pareva in fissa con i gibbuti mammiferi, e delle sigarette che comparivano
Se cercate un modo per tenervi in forma ma senza spostarvi da casa, beh ho la soluzione per voi: sto parlando di Beat the Beats VR, sviluppato da Parallel Circles, un gioco che unisce boxe e musica, facendo così vivere a 360° un’esperienza movimentata e straordinaria. Quindi prendete la fascia
Un’avventura grafica non si rifiuta mai, aggiungeteci un gatto come protagonista e un comparto visivo intrigante e allora ecco che hai catturato la mia attenzione. Cat and the Ghostly Road racchiude tutto ciò in una breve esperienza di neanche due ore, ma non tutto funziona come mi sarei aspettato. Yang
Sarebbe inutile negare l’entusiasmo dei fan quando venne annunciato, dopo millemila allusioni e speranze, il remake della settima Fantasia Finale. Così come potrebbe essere superfluo ricordare la delusione dei supporter più intransigenti una volta giunti alla fine della vecchia/nuova avventura di Cloud e compagni, spiazzati dai cambiamenti che il team
Tempus fugit, recita un famoso brocardo di vita latino. Un concetto che, giorno per giorno, proviamo sulla nostra sempre più consunta pelle così come, al contempo, esso è anche un religioso standard in quasi ogni segmento dell’umano partorire. La tecnologia non sfugge a questo inesorabile legge, così come non sfuggono
La realtà virtuale si conferma il migliore mezzo per quelle esperienze un po’ particolari che farebbero molta fatica a funzionare in un formato videoludico tradizionale. Border Bots VR ne è il classico esempio. Il videogioco, edito da Team17 e sviluppato da Paw Print Games è disponibile su Playstation VR2 e dispositivi della famiglia Meta Quest, presentandosi come
Il tempo è un concetto assai bizzarro e mutevole, capace di assumere i connotati più disparati a seconda delle situazioni: a scuola o lavoro sembra dilatarsi come se non ci fosse un domani, mentre fugge via rapido come sabbia tra le dita quando ci si diverte come matti. E pesa
Di Metroidvania non se ne ha mai abbastanza e da qualche giorno è disponibile The Mobius Machine a cura dello studio spagnolo Madruga Works. Con la sua ambientazione sci-fi e le meccaniche shooter, The Mobius Machine si trova più dalle parti di un Metroid che di Vania. The Mobius
La serie Persona sta finalmente vivendo il successo che ha sempre meritato. Persona 5 Royal è senza ombra di dubbio uno dei migliori videogiochi della scorsa generazione, ha permesso a tanti di scoprire la bellezza di questa saga grazie anche all’impegno sempre più costante di una SEGA/Atlus nel localizzare le sue IP tipicamente giapponesi qui
Recensione a cura di Marco Licandro, Donato Marchisiello e Luca Saati Che con Skull and Bones qualcosa sia andato storto non ci vuole uno scienziato a capirlo. L’opera prima di Ubisoft Singapore è in sviluppo da oltre 10 anni, nata inizialmente come espansione di Assassin’s Creed IV: Black Flag, che
Ognuno di noi ha le sue brave fisse, ed una delle mie (perché la singolarità in questi casi è il male!) è relativa agli incipit di ogni recensione che va a trattare un titolo legato al mondo di Warhammerr 40.000. Tutte le sante volte, non appena apro Word, la prima
C’è un sottile filo rosso che unisce le opere dei transalpini ragazzi di Don’t Nod, ovvero quella voglia di raccontare una storia che da sempre permea le produzioni del team. Che siano i ricordi sconnessi in salsa cyberpunk di Remember Me, oppure le toccanti vicende intime di Life Is Strange,