Tra i vari gestionali, city builder o strategici che mancavano all’appello su console c’era la serie Anno di Ubisoft e del suo studio di sviluppo Blue Byte. Una mancanza a cui finalmente la casa francese ha deciso di colmare con il porting di uno dei migliori capitoli della saga. Stiamo
Un vecchio adagio sostiene che l’amore è eterno finchè dura. O almeno fintanto che durano i soldi, mi sento di aggiungere, visto il cambio di casacca in ambito videoludico che ha visto per protagonista il brand LEGO. Dopo anni di militanza al soldo di Warner Bros, sotto l’ala sviluppatrice di
The Mageseeker: A League of Legends Story è un gioco di ruolo d’azione ambientato nell’universo di League of Legends, sviluppato da Digital Sun e pubblicato da Riot Forge. Grazie alla volontà di espandere l’universo di League of Legends, ad una serie tv accattivante, e numerosi spin-off dal genere distinto, ecco
Coincidenze ed affinità impreviste non sono certo poi così rare nel mondo dell’intrattenimento, con studi di sviluppo capaci di dare vita a prodotto assai vicini tra loro in maniera (più o meno) inconsapevole. Come mia personale memoria di tale assunto posso portare alla luce quanto avveniva, qualche decennio fa, relativamente
Tra i giochi che hanno caratterizzato la mia adolescenza, un posto speciale è senza dubbio occupato da Lemmings, il rompicapo sviluppato dai furono DMA Design (oggi Rockstar North), che specialmente nella sua incarnazione Amiga fu capace di portare via interi pomeriggi a me e ai miei compagni di scorribande digitali.
L’universo immaginario creato dalla penna dello scrittore Lovecraft è sempre stato molto apprezzato per il suo fascino ed il suo alone di mistero, ed infatti è stato spesso fonte di ispirazione per molte opere d’intrattenimento come film, giochi da tavolo e ovviamente videogiochi. Anche per questo motivo The Last Case
A cicli regolari e certi, l’industria videoludica viene costantemente sconvolta da titoli rivoluzionari (spesso, nel silenzio generale perché le rivoluzioni vere, solitamente, non fanno “casino”), titoli macina-soldi (a torto o ragione) ma anche debacle colossali o presunte tali. Ed è impossibile ignorare l’enorme “caciara” che si è sollevata, alcuni giorni
Con l’uscita di Final Fantasy VII Remake, e l’amato MMORPG Final Fantasy XIV, l’attenzione verso Final Fantasy va in un crescendo costante, e Square-Enix lo sa bene. L’amato gioco che, ironicamente, doveva essere il canto del cigno della compagnia, si trasformò invece in una meravigliosa saga, caratterizzata da alcuni elementi
Dal vocabolario della lingua italiana, apprendiamo come il termine routine si riferisca ad una abitudine acquisita lentamente per mezzo della monotona ripetizione di alcuni determinati comportamenti. Una sorta di trance operativa, capace di regolare gesti e movenze, che finiscono per trasformarsi poco alla volta in consolidati punti fermi dell’esistenza quotidiana.
I videogiochi hanno dimostrato più di una volta di poter essere arte e cultura. Se si guarda oltre ai soliti blockbuster tripla A, ci sono tante perle indipendenti e non capaci di trasmettere un turbinio di emozioni o fare da vero e proprio manifesto culturale. Quest’ultimo è il caso di
Forte dell’apprezzamento di critica e pubblico di Road 96, lo studio francese DigixArt è tornata in quell’universo narrativo con un prequel intitolato Road 96: Mile 0. Purtroppo però sin dai primi momenti con questa nuova avventura si evince come tutte le peculiarità che hanno reso celebre l’originale Road 96 siano
Tra gli studi che sono riusciti a sviluppare prodotto interessanti per il primo PlayStation VR, possiamo annoverare senza ombra di dubbi gli statunitensi ragazzi di Survios. Il team, difatti, si è da subito distinto per la qualità e la bontà delle proprie proposte, ritagliandosi un convincente spazio all’interno della ludoteca
Dopo anni e anni dedicati alla causa videoludica di Sherlock Holmes, il team di sviluppo ucraino Frogwares era pronto al grande salto. L’ottimo ma non privo di difetti Sherlock Holmes Chapter One rappresentava un importante banco di prova per lo studio che per la prima volta autopubblicava un gioco senza
C’era una volta, tanto tempo fa, una giovane software house nipponica di nome Puraguru, mossa da una vena artistica fuori del comune e da una voglia di sperimentare e stupire davvero marcata. Erano gli anni dello sdoganamento del 3D a tutti i costi, ma proprio per questa volontà di andare
Non c’è due senza tre, e il quarto vien da sé recita un vecchio adagio, che però pare non adattarsi molto bene ad Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, che con questo capitolo segna la fine delle avventure della nostra alchimista preferita. Che Gust ci
Ormai le produzioni indipendenti, i così detti indie games, hanno preso piede da tanto tempo e coprono una grande fetta del mercato videoludico a tal punto da rappresentare un vero e proprio genere che ormai è difficile considerare di nicchia. Nel corso degli anni ne sono usciti tanti, anche molto
Chi vi parla, in un certo qual modo, ha sempre trovato i picchiaduro (tranne sporadici casi) divertenti ma senza “orizzonte”, senza uno scopo. Un macigno piuttosto pesante che, spesso, non mi ha consentito di apprezzare sino in fondo alcuni gioielli del settore. Tutto ciò, finché non mi sono imbattuto per
Have A Nice Death è un roguelike sviluppato da Magic Design Studios (Unruly Heroes) e pubblicato da Gearbox Publishing. Si tratta di un gioco d’azione con elementi di esplorazione, combattimento e gestione delle risorse, ambientato nei vari dipartimenti della Death Inc., e che ci metterà nei panni della Morte, con
Il mare è la voce del mio cuore, cantava qualche anno fa Sergio Bruni, e dopo aver portato a termine l’avventura marittima che è alla base di Dredge, non posso che concordare pienamente con simili versi. Un racconto molto più intimo del previsto, quello tratteggiato dai ragazzi di Black Salt
Altro giro, altro porting, visto che questo sembra essere il trend che caratterizza la line up di PSVR2, al netto di qualche piacevole eccezione. E così, dopo aver giocato a Moss e seguito, After the Fall e Zombieland, è giunto il momento di parlare anche di un’altra produzione a base
Chi abbiamo oggi che verrà a mostrarci la sua vita, a presentarci i suoi amici e a farci passare delle belle giornate nelle pozzanghere di fango? Beh, Peppa Pig, personaggio ormai iconico che ha deciso di passare dall’antenna tv alla console facendoci fare un viaggio intorno al mondo insieme alla
Non ho mai amato l’avventura spagnola del buon Leon, e non mi sono certo mai fatto problemi ad esternare questa mia convinzione. Per quanto mi riguarda, l’avvento dei Ganados ha segnato in maniera (quasi) irreversibile il declino del survival horror più celebre di casa Capcom, a causa di quella sua
Nella mia spensierata gioventù, uno dei catalizzatori dei piovosi pomeriggi post studio era rappresentato dai giochi di carte collezionabili che, in compagnia del mio fidato gruppetto di amici nerd, erano in grado di rapirci senza tregua, sino ad orari improponibili. Sarà per questo antico amore, non ancora sopito oggi che
Nel campo delle produzioni “indipendenti”, leggere il nome Devolver accanto a quello del titolo di turno, già da un bel po’ di anni ha finito per rappresentare un vero e proprio sigillo di garanzia. Il publisher statunitense, difatti, con il tempo è riuscito a regalarci una serie di perle davvero