Recensione Orcs Must Die! 3
di: Donato MarchisielloDifendere il varco, a ogni costo! È questo in sostanza l’obiettivo che ci pone Orcs Must Die 3, il titolo che andremo ad esplorare in questa sede, figlio dall’ibridazione di successo tra il genere dei giochi d’azione in terza persona e quello dei cosiddetti Tower Defense. Un gradito ritorno, il novello capitolo della saga creata una decade fa da Robot Entertainment, seppur con qualche “sterzata” dai canoni ludici inaugurati dal primo capitolo, rilasciato su Xbox e Pc nell’ottobre del 2011. Dapprima un titolo per giocatore singolo, Orcs Must Die si è poi votato al multiplayer cooperativo con la seconda iterazione che, proprio in ragione della sua svolta multiplayer, incontrò il favore di giocatori e critica. È bene citare, anche un “secondo capitolo e mezzo”, Orcs Must Die Unchained, che sostanzialmente mescolò l’ibridazione action/tower defense con i crismi dei Moba, ottenendo un buon seguito seppur, per certi versi, deludendo i fan di vecchia data. Una “delusione” che è arrivata forte alle trombe d’Eustachio degli sviluppatori che con il terzo capitolo, uscito mesi fa in esclusiva per Stadia e ora approdato anche sulle altre piattaforme, hanno fatto un piccolo passo indietro cercando di esplorare ed ampliare gli orizzonti “originali” della serie. Ma bando alle ciance, ecco a voi la recensione di Orcs Must Die! 3 per Xbox!
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Orcs Must Die! 3 è un gioco d’azione in terza persona con spiccati elementi di stampo ruolistico, uniti a movenze classiche dei giochi del genere Difesa della Torre. Se volessimo ridurre all’osso lo schema ludico della produzione, il giocatore si troverà innanzi mappe di grandezza variabile (e spesso, anche multilivello), dove sarà chiamato a posizionare sapientemente delle trappole, onde evitare che ondate e ondate di orchi di varie dimensioni e caratteristiche, riescano ad attraversare il portale che dovremo difendere ad ogni costo. È bene sottolineare che l’edizione per Xbox, consterà sia della campagna principale, sia dell’espansione “Drastic Steps”. Nella storyline principale, avremo la facoltà di interpretare due nuovi maghi apprendisti che, sotto la guida della Strega Gabriella, già presente in Orcs Must Die!: Unchained, dovranno loro malgrado affrontare orde via via più consistenti di orchi e di altre demoniche bestialità. Le vicende ruoteranno attorno a due antichi eroi del passato che, nel fronteggiare ancora la minaccia orchesca, finirono per divenire nemici e uno d’essi, addirittura “mente” dietro le scorrerie degli orchi. Nella campagna aggiuntiva, Drastic Steps, torneremo a vestire i panni del mitico Maximillian, volto iconico della saga e protagonista del primo episodio, anch’egli alle prese con la minaccia orchesca per una (breve) parentesi narrativa. Ebbene sottolineare, immediatamente, che Orcs Must Die! 3 non prevederà una narrazione ricca e coinvolgente: anzi, la storia sarà evanescente e piuttosto “sconnessa”, probabilmente costruita più per “metter qualcosa in mezzo” ai vari stage di gioco e per giustificare anche diverse “scelte” di gameplay. Nonostante il limite, la mancanza di una storyline solida si fa sentire in modo molto relativo, anche se una buona trama va sempre a braccetto con una buona immersività.
Dal punto di vista dello stile di gioco, come detto, Orcs Must Die! 3 ci vedrà sia giocare d’astuzia e sia mettere alla prova le nostre abilità in “tempo reale”: nei fatti, il titolo di Robot Entertainment non conterà unicamente sullo strategico posizionamento di diverse trappole, piuttosto numerose, ma anche sulla nostra capacità di affrontare le orde di nemici in prima persona (d’altronde, la trappola sicuramente più devastante è il nostro personaggio!). In generale, il gameplay alternerà fasi di studio in cui avremo facoltà di decidere il tipo di trappola da inserire, alle fasi d’azione vera e propria. Alle volte, saremo noi a decidere quando scatenare l’orda, altre volte invece avremo un tempo limitato per rifinire le nostre difese. Ovviamente, durante la fase di gioco “attiva”, nutrite schiere di verdognoli nemici usciranno da portali predefiniti, percorrendo altrettanto definite “vie” per poter giungere al nostro portale, cuore della difesa, che dovremo difendere ad ogni costo. Nelle fasi “passive” di studio, dovremo tappezzare gli stage di insidiosi marchingegni, tra pavimenti spinati, presse e catapulte: avremo ovviamente un numero limitato di possibilità, in base ad un quantitativo di risorse che ci sarà dato automaticamente ad ogni stage, più un buon numero ottenuto dalla sistematica eliminazione dei nostri avversari.
Lo scopo del gioco, ovviamente, sarà evitare che i nostri avversarsi attraversino un portale, solitamente situato al centro dello stage. Avremo un contatore definito che indicherà quanti “attraversamenti” nemici potremo sostenere prima di affrontare una umiliante debacle. Come detto, il titolo ci offre diverse caratteristiche di stampo ruolistico: potremo scegliere tra una nutrita selezione di armi, accessori per il nostro alter ego e trappole varie. Ognuno d’essi avrà diversi potenziamenti accessibili, alcuni dei quali andranno a modificare completamente anche il “senso” di armi e trappole. Per poter acquisire non solo nuovi oggetti ma anche i relativi potenziamenti, dovremo raccogliere dei teschi che saranno ottenibili casualmente durante i livelli di gioco, oppure come “voto finale” della nostra performance a fine livello. In generale, il gameplay del titolo sarà sufficientemente dinamico e piuttosto impegnativo anche perché, a pelle, la progettazione dei livelli sembra orchestrata di base sulla presenza di più giocatori ad “osservare” le vie d’accesso. Non ci saranno livelli impossibili ma sicuramente alcuni stage davvero ostici dove le trappole e il posizionamento, soprattutto in singolo, saranno fondamentali. Detto ciò, nonostante il gameplay possa esser definito, nella sua concettuale ripetitività, riuscito e divertente, esso non è privo di nei. Innanzitutto, a livello meramente meccanico, Orcs Must Die! 3 non introduce nessuna novità “rivoluzionaria”, se non nuove armi, nemici e un level design più affinato che vanno, nel complesso, a migliorare l’offerta “relativa” della saga. Come detto in incipit, è chiara la volontà degli sviluppatori di ritornare alle proprie radice aumentando, principalmente da un punto di vista quantitativo, le possibilità offerta da una macchina, comunque sia, ben rodata. In aggiunta, è bene sottolineare che, nel complesso, il gioco abbia bisogno di qualche aggiuntiva equilibratura: sarà subito palese, dopo poche ore, quali armi e trappole siano nettamente migliori e quali no, in un rapporto “qualità/prezzo”. Ciò, ovviamente, toglie un po’ di “sale” alla complessiva offerta ludica.
Sul piano dei contenuti, il titolo di Robot Entertainment mette sul fuoco tantissima “carne”: oltre le due campagne, che ci vedranno affrontare in misura ascendente livelli dalla variabile difficoltà e intricatezza per una 15ina di ore, potremo accedere ad altre interessanti attività. A partire dagli interessanti “Scenari di Guerra”, stage speciali che ci vedranno, durante le campagne, orchestrare le difese di grandi fortezze, nel tentativo di arginare epocali assembramenti di orchi che, quasi sempre, culmineranno con l’arrivo di un boss dai poteri speciali (come resuscitare i morti o distruggere le nostre barricata). Ma non finisce qui: ad esempio, potremo anche cimentarci con la modalità Remix, in cui saremo chiamati a completare cinque stage differenti ma con un unico conteggio dei “passaggi” nella breccia, oppure tentare di resistere ad infinite ondate di orchi nella modalità Endless, che si concluderà unicamente con la nostra sconfitta. In aggiunta, Robot Entertainment ha inserito anche una serie di Sfide settimanali, dal rinnovo ciclico, che ci consentiranno di competere con altri giocatori in speciali classifiche che mostreranno i più veloci nel superare le difficoltà imposte dagli sviluppatori nell’affrontare “speciali” stage. In generale, la mole di contenuti sarà piuttosto notevole e, di base, aumenterà esponenzialmente grazie alla possibilità offerte dal cooperativo online che, specialmente in alcuni stage strategicamente studiati per esser “apprezzati” maggiormente in due, si rivelerà non solo divertente ma anche appagante.
Ultimo ma non per demerito, il comparto tecnico: complessivamente, riuscito seppur anch’esso non esente da qualche asterisco. Il titolo è stato testato su di una fiammante Series X e, nonostante ciò, qualche problemuccio, specialmente a livello di performance, è sorto. In generale, dato il nativo supporto per la nuova ammiraglia Microsoft, Orcs Must Die! 3 è un prodotto sicuramente pregevole, che offrirà un grafica tesa al cartoon sicuramente curata e dal buon colpo d’occhio. In generale, dato il tema fantasy/medievale del titolo, le ambientazioni non brilleranno per varietà, seppur tutte ben realizzate e che non lasciano intravedere sbavature. Un plauso, invece, alla capacità di variazione estetica e non solo dei nemici: avremo orchi di vario tipo, assieme ad elementali e demoni dalla buona caratterizzazione, che serviranno a variegare, complessivamente, l’essenza monocorda degli stage. Per quanto concerne l’aspetto più squisitamente tecnico, Orcs Must Die! 3 soffre di qualche vistoso calo di performance nelle situazioni più concitate (solitamente, negli scenari di guerra, quando iniziano ad abbondare trappole e nemici): nonostante le “cadute” di fotogrammi siano vistose, fortunatamente occorrono solo sporadicamente e non intaccano la complessiva esperienza ludica che, su Series X, si muoverà a 4k e 60 frame per la stragrande maggioranza del tempo. Ultimo ma non tale, il comparto sonoro: buono ma non indimenticabile e che, comunque sia, ci accompagnerà in “silenzio”, senza infastidirci o esaltarci. A musiche tutto sommato piacevoli ma un po’ anonime, si accompagna una buona recitazione vocale sempre sull’impronta del fantasy teso alla comicità.
Orcs Must Die! 3 è un ottimo prodotto, probabilmente il miglior rappresentante sul mercato dell’accoppiata gioco d’azione e difesa della torre. Una produzione che, nonostante sia pregevole, non manca di qualche imperfezione tecnica e concettuale che, tutto sommato, edulcora solo in parte la complessiva offerta ludica. Un titolo consigliato anche per i tanti contenuti e la possibilità del cooperativo online.