Recensione Nioh 2
di: Simone CantiniCome dice il saggio, non c’è due senza tre, ed io pur non essendo un vecchio sapiente, non ho saputo resistere alla tentazione di rispettare il detto. Ed ecco, quindi, che dopo due sortite in compagnia dell’alpha e della beta di Nioh 2, ho avuto il piacere di intraprendere una terza scorribanda assieme al titolo firmato Team Ninja, grazie ad un codice review arrivato in redazione. Questo sequel/prequel delle avventure di William sarà stato in grado di superare, o anche solo avvicinarsi al suo eccellente predecessore? Beh, andiamo per gradi, senza lasciarsi prendere dall’ansia…
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A caccia di Amrita
Confesso che trovo molto difficile parlare di Nioh 2, soprattutto alla luce di quanto scritto nelle due già citate occasioni precedenti (che trovate qua e qua se volete ripassare), visto che nonostante si fossero trattati di due appuntamenti decisamente preliminari, corpose per quanto incomplete infarinature del gioco completo, gli elementi ludici principali erano già stati abbondantemente messi sul piatto. Sarà, quindi, arduo infarcire questa recensione di contenuti totalmente inediti, pertanto perdonate le eventuali ripetizioni, qualora aveste già divorato i miei articoli precedenti. Su di un aspetto, però, sono sicuro di non spendere parole inutili, dato che soltanto questa prova finale mi ha permesso di esaminarlo nella sua interezza: sto parlando del comparto narrativo di Nioh 2. La storia del titolo Team Ninja funge da prequel al suo predecessore, e sposta il calendario degli eventi circa 500 anni prima delle avventure del nostro canuto William. Ci troviamo in tarda era Sengoku, un periodo della storia nipponica decisamente turbolento, in cui le gesta del leggendario Oda Nobunaga miravano a riunite sotto un unico sovrano l’intero arcipelago. E di questo scenario di conquiste finiremo anche noi per divenirne parte attiva, nei panni di un mezzosangue Yokai/umano conosciuto come Hide, del quale potremo liberamente decidere l’aspetto, grazie ad un gargantuesco editor. Ovviamente non saremo soli durante il corso dell’avventura, ma finiremo per unire le forze con un variegato cast di personaggi, che servirà a rendere ancor più accattivante il substrato narrativo che, nonostante la propria frammentarietà causata dalla struttura ludica del gioco, si è rivelato decisamente più interessante ed avvincente di quello sperimentato tre anni fa.
Chi di spada ferisce…
Se lato script la situazione ha visto un piacevole rinnovamento, il core di Nioh 2 non ha fatto molto per distaccarsi dal precedente capitolo, riproponendo fedelmente la struttura a missioni separate e l’interfaccia utente. Non che sia un male, sia chiaro, ma il primo impatto restituisce la sensazione di trovarsi al cospetto di un DLC, piuttosto che di un nuovo episodio. Lo stesso gameplay non rappresenterà certo una novità per gli abitué, che ritroveranno il frenetico combat system puramente action, basato sull’utilizzo delle tre stance da battaglia, alta, media e bassa. Ognuna di queste posizioni di guardia, che potremo alternare liberamente durante i combattimenti, sarà caratterizzata da moveset, danni arrecati e consumo di Ki. Quest’ultimo, l’equivalente della canonica stamina dei soulslike si configura come uno degli elementi cardine degli scontri, dato che se premeremo con il giusto tempismo il tasto R1, potremo recuperane una parte, così da poter prolungare la sequenza di affondi. Una meccanica a cui i novizi dovranno dedicare un po’ di tempo prima di metabolizzarla, ma che i veterani accoglieranno come un vecchio amico. Profondo e tecnico, il combat system vede ampliato tutto il proprio potenziale, anche grazie ad una variegata tipologia di armi, ognuna dotata delle proprie caratteristiche offensive e moveset, nonché di un albero delle abilità dedicato, che grazie all’utilizzo intensivo dei vari strumenti di offesa ci permetterà di accedere ad un corposo set di perk attivi e passivi. Le novità principali, quando si parla di azione, riguardano la nostra capacità di trasformarci in Yokai, grazie alla possibilità di beneficiare di una coppia di feature inedite: la prima riguarda i counter degli attacchi esplosivi avversari, sempre anticipati da un alone rosso, che ora potremo bloccare grazie ad una particolare combinazione di comandi inserita con il giusto tempismo. Se saremo sufficientemente precisi, difatti, potremo sia evitare il colpo, sia ridurre sensibilmente il Ki nemico, lasciandolo inerme per una manciata di secondi ed in balia dei nostri colpi. Benvenuta è anche la possibilità di recuperare anime Yokai sconfiggendo i nemici, anime che potremo armonizzare con il nostro spirito guardiano, così da ottenere speciali attacchi. Tutte queste funzionalità saranno regolate dalla barra delle Anime, posta sotto i due indicatori principali, e che potremo rimpolpare ad ogni fendente sferrato. Ovviamente torna anche la possibilità di trasformarsi per un breve periodo in Yokai, così da amplificare sensibilmente i danni inflitti, ma anche di garantirci un piccolo lasso di invincibilità: una vera manna durante i combattimenti più ostici e gli scontri con i boss. Proprio questi ultimi rappresentano uno dei punti di forza di Nioh 2, grazie alla loro azzeccatissima caratterizzazione ed al tasso di sfida sempre intrigante che sono in grado di offrire. Certo, non mancano alcuni alti e bassi, con i nemici umani forse un po’ troppo abbordabili, ma non ci si può certo lamentare.
…di Yokai perisce
E sulla difficoltà, da sempre croce e delizia del genere, mi sento in dovere di spezzare una lancia in favore delle scelte operate da Team Ninja: inutile girarci attorno, Nioh 2 è difficile, molto difficile, ma non per questo impossibile, visto il modo scalabile con cui ci è permesso di approcciarlo. I duri e puri potranno semplicemente imbarcarsi in un’avventura solitaria, sperimentando sulla propria pelle la bastardaggine delle situazioni proposte, ma se vorremo procedere con un approccio più soft, nulla ci vieterà di ricorrere all’aiuto di personaggi controllati dall’IA, oppure a giocatori in carne ed ossa. Nioh 2, difatti, ci permette sin da subito di interagire con altri giocatori, sia in forma asincrona che in tempo reale: nel primo caso sarà sufficiente evocare uno dei bot di altri player rinchiusi in delle particolari tombe blu, mentre nel secondo caso dovremo semplicemente accedere alla funzionalità presente nel menu dei vari santuari (i checkpoint presso cui salvare e spendere gli Amrita guadagnati per livellare). Data la possibilità di affrontare ogni missione assieme ad un massimo di altri due utenti/personaggi, è facile comprendere come la progressione sia facilmente adattabile all’impegno che ciascun player è disposto a versare nel tentativo di arrivare ai titoli di coda. Ovviamente potremo anche noi correre in aiuto di altri giocatori, grazie al comparto multiplayer che muta in tutto e per tutto quanto già sperimentato in passato, battaglie tra clan comprese.
Non ci siamo già visti?
Un soulslike che si rispetti, al di là della difficoltà, non sarebbe comunque nulla se non accompagnato anche da un level design degno di questo nome, ed in tal senso Nioh 2 tiene fede ai dettami del genere, proponendo degli stage complessi e labirintici, ricchi di deviazioni e proverbiali scorciatoie, sempre pronte a sorprendere piacevolmente il giocatore. Nonostante il buon numero di ambienti, complici anche le missioni secondarie che propongono versioni remixate delle mappe base, dopo un po’ il senso di déjà vu non tarda a manifestarsi. Si tratta comunque di un difetto che non mina assolutamente la qualità complessiva dell’esperienza, sia chiaro. Più altalenante la composizione del bestiario, che anche in questo caso pesca a piene mani da quanto già visto nel primo Nioh, con solo una manciata di Yokai creati appositamente per questo episodio: si tratta di un elemento che aumenta la sensazione di trovarsi al cospetto di un more of the same, una semplice, per quanto corposissima espansione. Le new entry, oltre agli avversari, hanno investito anche i mob amici, che in aggiunta ai simpaticissimi Kodama ora annoverano anche i Sudama, piccoli spiritelli con i quali barattare oggetti, e dei buffissimi spiriti gatto che, una volta accarezzati, ci accompagneranno per un breve periodo donandoci dei buff. Tecnicamente parlando Nioh 2 si difende molto bene, complice anche la presenza delle già viste tre impostazioni grafiche, capaci di accontentare tanto gli esteti, coloro i quali prediligono la solidità del frame rate, e chi invece non disdegna un compromesso tra le due cose: qualunque sia la scelta, comunque, l’impatto grafico segna dei decisi passi avanti rispetto al passato. Sulla longevità generale penso basti citare una campagna sontuosa e longeva, che tra quest secondarie in gran quantità, missioni crepuscolari in grado di far imprecare anche i più devoti, ed il citato comparto multigiocatore cooperativo, ci permetterà di accumulare un quantitativo di ore spropositato, in attesa di raggiungere il new game plus.
Crudele e affascinante, Nioh 2 riporta alla ribalta la concezione dei soulslike di Team Ninja, grazie ad un gioco ottimamente costruito attorno ad un combat system da urlo, dotato di una profondità in grado di rivaleggiare con qualsiasi action puro. La particolare visione del genere che i ragazzi al soldo di Koei Tecmo hanno, ci ha regalato un’esperienza senza dubbio appassionante, difficile nella sua spietata brutalità se affrontata in solitaria, ma che riesce a regalare momenti di esaltazione anche ai meno pazienti, che preferiranno magari scendere sul campo di battaglia in compagnia di altri due amici (virtuali o reali che siano). Spropositato per contenuti e soluzioni ludiche, la struttura di Nioh 2 cede soltanto se andiamo ad analizzare le innovazioni proposte, che sono invero alquanto risicate, al punto da renderlo più una sorta di versione 1.5, piuttosto che un sequel/prequel vero e proprio. Va detto che, come testimonia anche il voto che a suo tempo assegnai alla prima incarnazione di questo brand, alzare l’asticella era davvero arduo, ma non nego che un piccolo sforzo in più, almeno a livello del bestiario, me lo sarei aspettato. Pertanto, se non avete già vissuto l’epopea di William, sentitevi pure liberi di aumentare di 5 punti la valutazione di questo ottimo gioco.