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Recensione New Gundam Breaker

di: Simone Cantini

Quello dei Gunpla è un mercato decisamente floridissimo, capace di sfornare ogni anno un quantitativo di modelli inediti davvero impressionante. Partita dal Giappone, terra di origine dei Mobile Suit a cui i modellini assemblabili sono dedicati, ben presto la smania di poter costruire con le proprie mani una piccola riproduzione di un Gundam si è estesa a tutto il globo e, da bravo nerd, anche il sottoscritto non poteva resistere al fascino suadente di questi kit di montaggio. Ma dato che non si vive di sole tronchesine, plastiche e decals, Namco Bandai ha pensato bene di realizzare New Gundam Breaker, nuovo episodio di una popolare saga che approda per la prima volta anche in occidente, tramite il quale sarà possibile assemblare digitalmente il Gunpla dei nostri sogni, che poi potremo lanciare in furiosi combattimenti all’ultimo pezzo.

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Istruzione improbabile

I giapponesi sono davvero dei maghi, vista l’innata capacità che hanno di rendere epico e avventuroso anche il più innocuo degli hobby, così dopo innocenti carte, insetti e mini 4wd, è toccato ai Gunpla divenire il nucleo portante della narrazione. Le vicende di New Gundam Breaker hanno inizio quando mettiamo piede per la prima volta all’interno della Gunbre High School, una scuola che ha il compito di formare i costruttori di Gunpla e divulgare nel mondo esterno la passione per questi kit di montaggio. È qua che, dopo aver fatto amicizia con alcune nostre compagne, diverremo i protagonisti di una piccola rivoluzione, che mirerà a destituire il consiglio studentesco attualmente in carica, reo di aver fatto perdere l’entusiasmo degli alunni nei Gunpla in seguito al loro prepotente comportamento. Per riuscire nell’intento non dovremo fare altro che darci battaglia per mezzo dei nostri modelli che, tramite alcuni dispositivi simili alla realtà virtuale, potranno essere controllati all’interno di alcune arene, in cui due squadre se la daranno di santa ragione per ottenere la vittoria. Se tutto questo dovesse suonarvi quanto mai assurdo non sarò certo io a biasimarvi, visto che pur essendo un abitué dei cliché narrativi nipponici non posso fare altro che concordare con voi. In definitiva il tutto non sarà altro che un esile pretesto utile a dar vita a scontri simil musou, collegati tra loro da sezioni in stile visual novel, il cui scopo ultimo sarà quello di raccogliere centinaia e centinaia di pezzi con i quali sarà possibile modificare il nostro Gunpla. Ed è in questo particolare ambito che New Gundam Breaker riesce davvero a dare il meglio, vista la meticolosità con cui è possibile intervenire su ogni singola componente del nostro kit, sia a livello prestazionale che estetico. Ma ci arriveremo tra poco.

Le dimensioni contano

Sì, perché senza ottenere nuovi pezzi da aggiungere alla striminzita dotazione iniziale, che ci permetterà di guidare lo storico RX78, sarà impossibile sfruttare le potenzialità offerte dalla nostra officina in miniatura. Ecco, quindi, che scendere in battaglia non sarà indispensabile soltanto per far progredire la storia, ma ci consentirà anche di mettere le mani su di un cospicuo bottino. Gli scontri, come detto in precedenza, ricalcano in parte lo schema dei musou: ecco, quindi, che avremo a disposizione due attacchi corpo a corpo, a cui si andrà ad affiancare uno a lungo raggio, oltre ad alcune abilità particolari legate ai pezzi del Mobile Suit che avremo equipaggiati. Queste potranno essere cambiate anche durante gli scontri, semplicemente raccogliendo i componenti che verranno lasciati a terra dagli avversari sconfitti, così da poter modificare in corso d’opera la nostra strategia bellica e la nostra potenza combattiva. Sulla carta l’idea è interessante, peccato che a meno di non conoscere a menadito ogni singola abilità, sarà davvero impossibile comprendere se switchare tra due determinati componenti possa costituire un vantaggio. Questo senso di smarrimento, oltre che da testi ai limiti del minuscolo, è acuito dall’assenza di indicatori in grado di evidenziare le variazioni delle statistiche del nostro mech, pertanto sperimentare sarà l’unico modo per imparare. Qualora fossimo già soddisfatti delle nostre prestazioni, comunque, potremo sempre mettere al sicuro il nostro bottino, depositandolo in un apposito contenitore, così da poterlo portare a casa (ed eventualmente vendere per accumulare crediti) al termine della lotta. I combattimenti, come detto prima, saranno di stampo puramente action e caratterizzati da obiettivi dinamici che cambieranno ad intervalli regolari, il cui completamento ci permetterà di aumentare il nostro punteggio. Ovviamente non mancheranno incarichi principali capaci di inscenare scontri con alcuni modelli unici, che ci porteranno a scontrarci anche con Mobile Suit della serie Perfect Grade, dei veri giganti se confrontati con la scala ridotta del nostro plasticoso avatar di partenza. Data la loro frenesia e caoticità, comprendere bene le dinamiche delle varie sortite sarà inizialmente un po’ fumoso, ma complice un livello di difficoltà tutt’altro che punitivo avremo tutto il tempo di affinare le nostre capacità di pilota. Su tutto, però, incombe l’alone della ripetitività visto che, già dopo poche missioni, avremo visto praticamente tutto quanto New Gundam Breaker ha in serbo per noi sul fronte della pura azione.

Life in pieces

Sfogata la nostra furia bellica giungerà, infine, il momento di rilassarci nella personalizzazione del nostro Gunpla, sfruttando il bottino raccolto oppure acquistando (a carissimo prezzo!) i pezzi del kit dei nostri sogni. Ogni componente, oltre che sull’estetica, avrà un impatto sulle prestazioni del nostro robot, pertanto starà a noi trovare l’equilibrio che maggiormente si adatti al nostro stile. Sarà possibile perdersi tra una moltitudine di braccia, gambe, busti, teste, armi, che sarà possibile fissare su quattro differenti tipi di esoscheletro interno, ognuno dotato di differenti peculiarità. Presenti anche abilità uniche livellabili per ciascun inner frame, oltre a tutta una serie di boost accessori che potremo applicare al modello che, una volta terminato, potremo personalizzare esteticamente a nostro piacimento attraverso un corposissimo editor. E poi, da vero feticisti, potremo immortalare la nostra creazione per mezzo di un photo mode interno, che ci permetterà di posare il modello (quasi) a nostro piacimento proprio come se fosse reale. Una feature davvero completa, anche se al momento si registrano un po’ pochi kit disponibili, ma su questo aspetto Namco Bandai ha confermato come ne verranno in seguito aggiunti di nuovi, il tutto in modo completamente gratuito.

Modelli scattanti

Se a livello puramente contenutistico è davvero difficile criticare l’offerta di New Gundam Breaker, è invero ostico chiudere un occhio su di un comparto tecnico davvero mediocre. Provato su PS4 Pro, il titolo ha messo in luce una fluidità dell’azione non certo ottimale, vittima di vistosi rallentamenti e freeze improvvisi (anche se di pochissimi secondi), capaci di affliggere anche la breve cinematica che introduce gli scontri. E dire che a livello grafico ci attestiamo su valori quanto mai modesti, con un utilizzo dell’Unreal Engine 4 davvero incapace di rendere giustizia al tool Epic. Senza infamia e senza lode il lato audio, con musiche tutto sommato trascurabili (anche se sono presenti alcuni riarrangiamenti di brani storici) ed un doppiaggio in lingua giapponese nella norma. Per lo meno New Gundam Breaker è interamente localizzato in italiano, una vera rarità quando si parla di simili produzioni. Presente anche un comparto online, tramite il quale è possibile replicare con utenti in carne ed ossa l’offerta battagliera in singola.

New Gundam Breaker è una produzione dalle due facce, una delle quali risulta decisamente meno riuscita dell’altra. Ad uscire sconfitte dal confronto, a causa di una semplicità di fondo un po’ troppo marcata, sono le sessioni di combattimento, invero alquanto banali pur se poggiate su basi strategiche intriganti. Di tutt’altra pasta, invece, la funzionalità che ci permette di dar vita al Gunpla che abbiamo sempre sognato, dotata di una complessità e profondità tipica delle produzioni nipponiche di questo genere. Se menare le mani metalliche non è il vostro obiettivo principale, ma preferite sbizzarrirvi in infinite sessioni di modellismo virtuale, New Gundam Breaker potrebbe risultare una piacevole sorpresa. In caso contrario non avrete molti motivi per preferirlo ad un kit vero e proprio in solida, ed in certi casi più economica, plastica.