Recensione Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Generations
Diventare Hokage, questo è il sogno di tutti i bambini del Villaggio della Foglia. L’Hokage è il punto di riferimento per la gente che si trova sotto la sua ala protettiva. Ed è per questo che Naruto Uzumaki vuole diventarlo, per proteggere coloro che ama da ogni male. Ma prima di poter ricevere la nomina, Naruto dovrà percorrere ancora molta strada, sconfiggere molti ninja rivali e risolvere qualche questione in sospeso.
Così, per ingannare questa lunga e snervante attesa, i ragazzi di CyberConnect 2 hanno confezionato per PlayStation 3 e Xbox 360 un nuovo episodio della saga Ultimate Ninja Storm. Ecco quindi che nei negozi è giunto Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Generations.
Sarà questo capitolo degno quanto i suoi predecessori? Scopriamolo assieme.
di: Giorgio "Nadim" Catania
Diventare Hokage, questo è il sogno di tutti i bambini del Villaggio della Foglia. Perché l’Hokage è un simbolo: rappresenta la conoscenza, acquisita con decenni di studio, l’esperienza, acquisita giorno per giorno sui campi di battaglia, la forza, dimostrata contro ogni nemico che ha cercato di distruggere ciò che di buono c’è al mondo…
L’Hokage è il punto di riferimento per la gente che si trova sotto la sua ala protettiva. Ed è per questo che Naruto Uzumaki vuole diventarlo, per proteggere coloro che ama da ogni male. Ma prima di poter ricevere la nomina, Naruto dovrà percorrere ancora molta strada, sconfiggere molti ninja rivali e risolvere qualche questione in sospeso.
Così, per ingannare questa lunga e snervante attesa, i ragazzi di CyberConnect 2 hanno confezionato per PlayStation 3 e Xbox 360 un nuovo episodio della saga Ultimate Ninja Storm. Ecco quindi che nei negozi è giunto Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Generations.
Sarà questo capitolo degno quanto i suoi predecessori? Scopriamolo assieme.
Generazioni a confronto…
Come a lungo pubblicizzato dagli sviluppatori, questo episodio della serie non vuole concentrarsi sulle gesta di Naruto dopo il combattimento contro Pain, raccontate con Ultimate Ninja Storm 2. Bensì i ragazzi di CyberConnect 2 hanno deciso di riprendere in mano l’intera storia, dall’inizio, per raccontarla nuovamente. Questo per permettere a tutti noi di giocare con i nostri personaggi preferiti, scegliendo per buona parte di loro tra due o più versioni: una di quando i giovani e più importanti ninja erano ancora bambini, poco pratici ma determinati, e una di quando sono diventati adolescenti, più esperti e potenti. Insomma, si è fatto il distinguo tra la storia narrata prima della partenza di Naruto dal Villaggio della Foglia con il maestro Jiraiya e quella dopo il suo ritorno. Ciò non significa che nel gioco non vengano svelati alcuni eventi successivi al già citato scontro con Pain, però maggior peso è stato dato ai duelli già visti in molte occasioni.
Ecco quindi una Modalità Storia in cui il giocatore può vivere le vicende di più personaggi, per avere un quadro della situazione il più ampio possibile. Si va quindi dagli immancabili protagonisti, quali Naruto “giovane”, Naruto della saga Shippuden, e Sasuke Uchiha, proseguendo con sotto-trame che abbracciano le gesta dei personaggi secondari o degli antagonisti di maggior spicco.
L’idea di per sé non era per nulla cattiva, peccato che il tutto sia stato sviluppato con approssimazione: gli scontri che si dovranno affrontare sono legati tra loro da immagini statiche o brevi filmati in stile anime, correlati da rapidi riassunti su quanto successo tra un combattimento e l’altro. Vista la longevità del manga, è facile capire come il risultato sia appena sufficiente, rendendo la trama ripetitiva per chi la conosca già o troppo sbrigativa e confusa per chi la ignori completamente. Un peccato, visto che giocare nei panni di Zabuza e Haku – giusto per fare un esempio – poteva rivelarsi un’aggiunta interessante. Specialmente se si pensa che in Ultimate Ninja Storm 2 la storia principale era stata arricchita da una modalità simile a quella dei GdR, che permetteva di arricchire i rapporti sociali con gli amici, esplorare mappe vaste e coloratissime, collezionare grandi quantità di oggetti, prendere parte a missioni secondarie… qui è tutto sparito, ci sono solo i combattimenti. Un impoverimento generale quindi abbastanza significativo.
Datemi un po’ di chakra e conquisterò il mondo!
Se avete giocato a Ultimate Ninja Storm 2 vi potrete fare un’idea sul gameplay di Generations semplicemente guardando qualche immagine o video. Per tutti gli altri, invece, basti sapere che questo capitolo della saga, proprio come i predecessori, è un semplice picchiaduro i cui scontri sono ambientati in arene tridimensionali prive di qualsiasi tipo di interazione. Il tutto perciò si basa sul combattimento corpo a corpo, all’arma bianca o sull’utilizzo delle più svariate tecniche ninja. Ecco quindi un tasto per attaccare fisicamente gli avversari, un altro per lanciare kunai da distanza di sicurezza, un altro per saltare come grilli e uno per ricaricare le energie magiche – chiamate chakra – necessarie a usare le magie – tutte richiamabili tramite semplici combo di pulsanti. A queste azioni vanno aggiunte altre due, essenziali: una di parata, utile per difendersi da quasi tutti i tipi di assalto, un’altra per sfruttare la tecnica della sostituzione, utile per eludere anche all’ultimo istante gli attacchi nemici e cercare di contrattaccare con il giusto tempismo.
Ovviamente l’utilizzo della sostituzione è limitato dal riempimento di un’apposita barra, ricaricabile fintanto che si attacca o si subiscono danni, elemento che rende gli scontri un po’ più strategici e imprevedibili. Cosa che fanno anche i numerosi oggetti utilizzabili su campo, capaci di aumentare le statistiche del personaggio o di sfruttare semplici ma ingegnose trappole, nonché la possibilità di avere fino ad un massimo di due alleati di supporto, richiamabili tra pause di alcuni secondi per eseguire tecniche in grado di danneggiare il nemico o bloccarne gli assalti. A ciò si aggiungono varie mosse speciali sfruttabili con un utilizzo oculato e astuto del chakra, capaci talvolta di infliggere danni ingenti al nemico, talvolta di potenziare in maniera significativa il proprio personaggio per un breve lasso di tempo.
Tutte queste sono trovate interessanti, capaci di rendere il gameplay un po’ più profondo di quanto in realtà sia – visto che si utilizzano tutti i personaggi alla stessa maniera – ma che si sono già viste ampiamente nei precedenti capitoli della saga.
Insomma, alla fin fine le differenze tra questo capitolo e gli altri sono davvero poche.
L’arte di essere ninja
Dal punto di vista tecnico questo episodio della saga svolge a dovere il suo lavoro. La grafica in cel-shading è davvero splendida e colorata, con personaggi rappresentati alla perfezione, tecniche ninja colme di effetti speciali di alta qualità, effetti grafici minori che condiscono gli scontri rendendoli pressoché uguali a quelli visti nell’anime. La telecamera inoltre svolge un ottimo lavoro, rendendo sempre facile seguire l’azione ed avvicinandosi durante l’esecuzione delle magie più complesse, dando al tutto un taglio cinematografico. E proprio a tal proposito dispiace l’assenza quasi totale di combattimenti con boss arricchiti dai Quick Time Events presenti in Ultimate Ninja Storm 2. Seppur in parte pilotati, quegli scontri risultavano particolarmente spettacolari, con sequenze davvero uguali a quelle del cartone. Anche il comparto audio risulta di buona fattura, con un buon doppiaggio in inglese e giapponese – arricchito dagli immancabili sottotitoli in italiano – ed ottimi effetti sonori, differenti per ogni tipo di attacco che si sta eseguendo. Ma anche qui pesa un po’ la mancanza dei motivi che si potevano sentire viaggiando per il mondo di gioco del capitolo scorso, cosa che riusciva a rendere ancora più partecipe il giocatore.
Da sottolineare inoltre la presenza di modalità secondarie, come quella del Torneo o quella di Sopravvivenza, utili per cambiare lievemente lo stile di gioco, nonché gli immancabili scontri online, perfetti per combattere con i giocatori di tutto il resto del mondo – con le stesse regole presenti nelle modalità offline, scegliendo il combattente preferito e quelli di supporto migliori; peccato che nonostante trovare una partita talvolta richieda un po’ troppo tempo, nonostante una volta iniziata non vi sia alcuna traccia di lag. Ma anche qui, nulla di particolarmente innovativo e originale.
Ennesimo Rasengan
Per concludere, il gioco si rivela un buon picchiaduro, ma la presenza di un numero maggiore di lottatori e di qualche semplice aggiunta di gameplay – non così fondamentale, oltretutto – non bastano da sole a compensare una Modalità Storia di gran lunga più carente rispetto al passato, nonché il sospetto di un’allarmante povertà di idee. Si può consigliare quindi questo gioco, che punta tutto esclusivamente sugli incontri, solo agli accaniti fan di Naruto. A chi ha giocato Ultimate Ninja Storm 2 conviene invece continuare a godersi quello. A chi non hai mai provato un titolo della serie, si consiglia alla stessa maniera di puntare sul precedente episodio: più longevo, con la storia meglio descritta, una maggior quantità di contenuti e una superiore spettacolarità.
Sperando in un futuro Ultimate Ninja Storm 3 che abbia più di contenuti, una maggior longevità, possibilmente una più accentuata differenziazione tra i combattenti e una qualità generale superiore. Perché di picchiaduro “là fuori” ce ne sono tanti, ed è inutile comprarsi quello che da molti potrebbe essere definito una sorta di “grande DLC”.