Recensione Motocross Madness
Sul Marketplace arriva il remake di un titolo che ha fatto la storia dei titoli dedicati alla motocross: parliamo di Motocross Madness, gioco con protagonisti gli avatar delle nostre Xbox 360! Le regole però a questo giro cambiano. Niente più simulazione, ma un gameplay davvero arcade, che fa divertire da soli e, soprattutto, in compagnia. Curiosi di sapere la valutazione di Console-Tribe? Correte a leggere allora la recensione a cura di Giorgio "Nadim" Catania per avere tutti i dettagli!
di: Giorgio "Nadim" CataniaI videogiochi dedicati alle gare su due ruote, sulle console casalinghe, non mancano di certo. Nello specifico nemmeno quelli dedicati alla motocross. Nonostante ciò su Xbox LIVE è uscito un nuovo titolo dedicato a questo sport, tanto estremo quanto divertente. Che cerca, con una grafica cartoon e un nome altisonante alle spalle, di conquistare il grande pubblico. È l’arcade Motocross Madness, un remake totale dell’omonimo gioco uscito nell’ormai lontano 1998. E per totale si intende proprio totale, nel senso che con il suo predecessore ha davvero ben pochi elementi in comune. Tanto nella grafica, che fa dei nostri avatar i piloti protagonisti, quanto nel gameplay, estremamente arcade e adatto a tutti.
Di certo vi starete chiedendo se il risultato di questo prodotto è di pari livello a quello del titolo originale. Continuate a leggere per scoprirlo!
Corse tra fango, sabbia e monete d’oro!
Una volta scaricato Motocross Madness e fatto partire per la prima volta il giocatore, dopo aver visto il proprio avatar atteggiarsi come un divo, ha modo di provare subito un tutorial piuttosto istruttivo. Ecco spiegate in pochi minuti le meccaniche base del gioco: si accelera con il grilletto posteriore destro, si controlla la direzione del mezzo con la leva analogica sinistra e si può sfruttare temporaneamente il classico turbo con il tasto A. Dopo poco però si impara ad eseguire anche divertenti e spettacolari trick fintanto che si salta con il proprio bolide, sfruttando alte rampe. Tali acrobazie aeree non sono state preparate solo per mero spettacolo, ma sono utili anche per ottenere punti e ricaricare il turbo stesso. Per giocare basta conoscere queste semplici regole, il resto è perlopiù esperienza maturata dietro al manubrio e trucchi del mestiere appresi dopo varie corse.
L’obiettivo delle gare classiche – perché non mancano ovviamente varianti in cui battere determinati tempi o esibirsi in trick sempre più spericolati per ottenere punti – è quello di arrivare primi. Si corre in nove tracciati, non troppi a dire la verità, appartenenti a differenti ambientazioni: dal polveroso Egitto alla vulcanica Islanda, passando per la lontana Australia. Vincendo si ottengono preziosi punti esperienza e si sbloccano nuovi accessori per il proprio avatar, come caschi, tute e affini. Ci si garantisce inoltre l’accesso alle competizioni successive e a nuove, fiammanti moto. Ma fintanto che si corre lungo le piste non solo si deve badare agli avversari, ma si devono raccogliere le gigantesche monete d’oro sparse un po’ ovunque, necessarie per acquistare gli oggetti sopra menzionati e sbloccare definitivamente i veicoli ottenuti.
Corse e gite super deformed, a base di trick e turbo!
La natura prettamente arcade del titolo la si può intuire già dal suo aspetto visivo: gli avatar dalle teste giganti infatti corrono su piste coloratissime, sgargianti, che mantengono un aspetto vagamente realistico solo per gli elementi caratteristici – come le piramidi, giusto per citare il primo che si vede. Ma poi il gameplay esagerato viene a galla: quando ci si imbatte nelle rampe, che appaiono fin da subito esagerate e che permettono salti assurdamente alti; quando si sfrutta il turbo per recuperare gli avversari più avanti; quando si macinano punti su punti a furia di ottenere medaglie o di eseguire acrobazie; quando si scoprono numerose scorciatoie e percorsi alternativi; quando ci si accorge che per cadere di sella si deve fare un frontale contro gli elementi marginali dello scenario o si atterra in malo modo dopo un balzo troppo spettacolare. Insomma, tutti questi elementi differenziano lo stile che caratterizza questo Motocross Madness dall’originale, che puntava certamente ad un realismo maggiore.
Ma quando ci si stufa di dover correre sempre a gran velocità, si può fare una pausa nella modalità che permette di esplorare liberamente gli scenari delle gare. In tale variante il giocatore si deve limitare a raccogliere le monete sparse ovunque e i teschi sospesi in aria, più rari e difficili da trovare e raggiungere. Chi ama i racing game, specialmente quelli arcade, di certo può provare un vago senso di déjà vu dato che il tutto ricorda molto quanto visto già in giochi comeDiRT Showdown, Fuel o Motorstorm RC. Chi però non è avvezzo a tali prodotti di certo si può divertire a girare con tranquillità in queste mappe ben più grandi, anche solo per rilassarsi un po’ di più.
Nuova gara o piccola pausa?
Motocross Madness fa del suo gameplay solido e prettamente arcade, adatto a tutti, il suo punto di forza. Però, sebbene possa piacere a molti giocatori, non riesce a differenziarsi tanto dagli stili propri di altri titoli, presenti nelMarketplace o meno – o visti magari su altre console. Certo, la possibilità di giocare contro altri giocatori di tutto il mondo online o con gli amici in split-screen rende le partite sempre divertenti e movimentate, ma il singleplayer non dice molto di nuovo in un panorama videoludico estremamente affollato. Il numero ridotto di tracciati e i vari bug visivi non riescono inoltre a farlo spiccare nemmeno per longevità o comparto grafico. Le musiche, per quanto orecchiabili, non rimangono a lungo in testa. Il prezzo piuttosto contenuto, soli 800 Microsoft Points, di certo depone a suo favore.
Motocross Madness quindi può rivelarsi un titolo divertente e valido per chi si aspetta un gioco leggero e spensierato, magari da provare in compagnia. Chi vuole qualcosa di più profondo guardi altrove, che ormai si trovano tanti prodotti di qualità a basso prezzo.