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Recensione Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1

di: Simone Cantini

Chi prende le decisioni in Konami me lo immagino come il perfido Barone Ashura di Mazinger Z, un essere in cui due menti condividono lo stesso corpo, ma sono agitate da pensieri profondamente differenti, spesso in netto contrasto tra di loro. Altrimenti non riesco a spiegarmi come si possa dare vita ad un prodotto come Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1, un pacchetto che se da un lato sembra voler venire incontro a tutti i fan della saga partorita da Hideo Kojima, dall’altro pare quasi voler sadicamente bastonare proprio coloro a cui l’operazione è diretta. I motivi di questo disappunto sono molteplici, e non riescono assolutamente a venire sopraffatti dalla manciata di felici intuizioni che accompagnano questo primo excursus nel mondo tratteggiato dal designer nipponico. Già, perché se c’è un volume 1, sicuramente non potrà mancare un volume 2.

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Tactical Espionage Action

Difficile condensare in poche righe l’universo in cui si muovono i vari Snake e compagni, i protagonisti indiscussi di Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1, visto che parliamo di una saga nata nel lontano 1987 e che, ancora oggi, sembra restia a volerci abbandonare, nonostante le strade di Kojima e Konami si siano divise da tempo. Un mondo in guerra quello in cui ci troveremo a giocare, che attraverso i vari decenni in cui si sviluppa è stato in grado di dare vita a momenti e personaggi memorabili che, al di là di tutto, meritano di essere riscoperti nella loro (quasi) interezza grazie a questa prima parte della raccolta. L’idea, in fondo, non è certo malvagia, dato che i giochi in questioni hanno avuto un impatto massiccio in termini di game design, sin dal primo Metal Gear (e relativo seguito) a cui spetta e spettò il compito di dare il via alle danze. Si passa poi per la prima incursione nel mondo delle tre dimensioni per mezzo proprio di quel Metal Gear Solid da cui prende il nome la raccolta, che in epoca PS1 fu in grado di mettere in scena alcune delle più geniali intuizioni ludiche di Kojima-san. Si passa poi per i deliri metaludici del bistrattato Sons of Liberty, per chiudere questo primo appuntamento con l’imperdibile Snake Eater, forse il punto più alto mai toccato dalla serie e, proprio per questo, destinato a ritornare anche in forma di vero e proprio remake. A completare l’offerta ci pensano Snake’s Revenge e la possibilità di giocare alla versione MSX del capitolo iniziale. Insomma, in apparenza un bel blocco di produzioni, sicuramente corposo e ricco di fascino, sia per l’appassionato che per chi desidera riscoprire uno dei brand più iconici ed amati dell’industria. Un intento didattico reso ancor più evidente dagli add-on presenti, che prevedono approfondimenti testuali in grado di sviscerare ogni aspetto più nascosto di ciascun titolo, le sceneggiature originali dei giochi, fumetti digitali e molto altro (sì, ci sono anche le VR Mission), così da espandere oltre il puro confine ludico il coinvolgimento dell’acquirente. Allora cosa può mai essere andato storto per rendere consigliabile con estreme riserve l’acquisto di Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1?

Back to 2011

Inutile nascondersi dietro ad un dito, il prezzo di commercializzazione dell’ultima fatica Konami risulta essere decisamente sproporzionato all’effettivo valore dell’offerta, complice anche il modo in cui i giochi, ovvero i protagonisti principali del tutto, ci vengono presentati. La casa nipponica non ha fatto altro che venderci un costoso emulatore, senza però i benefici che simili software di solito si portano bellamente in dote. Per quanto riguarda i capitoli ad 8 bit ed il prodotto uscito su PS1, ci troviamo al cospetto del minimo indispensabile, con zero introduzioni volte a migliorare la quality of life dell’utente (penso all’orrenda gestione dei save di Metal Gear e del suo seguito). Metal Gear Solid si presenta all’appello così come lo ricordavamo sulla prima PlayStation, senza alcun tipo di filtro o miglioramento in grado di smussare la spigolosità della messa in scena: vero che parliamo di un titolo assai godibile ancora oggi, ma siamo ben al di sotto del semplice compitino. Vergognoso anche il trattamento riservato a Sons of Liberty e Snake Eater, che in pratica non sono altro che le copie 1:1 della vetusta HD Collection datata 2011 (non si sono nemmeno tolti la briga di eliminare la dicitura originale). Insomma, pensare di giustificare il prezzo pieno con dei goodies testuali mi sembra davvero troppo, anche per chi è un fan accanito. Anche perché all’appello, pure in ottica futura, sembrano latitare titoli come Twin Snakes, i due Ac!d, Metal Gear Rising: Revengeance ed il controverso Survive che, per quanto a tratti marginali nell’economia generale, fanno sempre parte di questo universo. E da appassionato di GDC trovo davvero inspiegabile l’assenza degli spin-off usciti su PSP, che ai tempi trovai davvero gradevoli e ben studiati, per quanto decisamente al di fuori dai canoni della saga. Per il resto, se avete amato i giochi in questione a suo tempo, vi ritroverete tutto quanto era stato in grado di farvi innamorare, compreso il comico doppiaggio in italiano di MGS che, nonostante realizzato in un periodo in cui una simile presenza era oro colato, non riuscì a non farmi sghignazzare di gusto in quel lontano 1998.

Con Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 Konami mette ancora una volta in mostra il suo non riuscire più ad essere un publisher videoludico da apprezzare. Il primo pacchetto dedicato all’opera di Kojima, difatti, giunge sul mercato ad un prezzo assolutamente sballato se paragonato alla portata effettiva dell’offerta. I titoli inseriti non presentano alcun tipo di miglioria anche marginale, presentandosi in forma praticamente identica all’originale, un qualcosa di davvero sconveniente quando si parla di un prodotto venduto a prezzo pieno. Insomma, se in un pacchetto del genere sono le aggiunte documentarie a rappresentare il boccone più ghiotto, è segno evidente che qualcosa non è decisamente andato per il verso giusto. Da prendere rigorosamente non appena sarà oggetto di un sostanzioso taglio al costo originale, anche se si è fan sfegatati di Snake compagnia infiltrante.