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Recensione Metal Eden

di: Donato Marchisiello

E se la coscienza umana fosse un giorno trasferibile digitalmente? Una premessa narrativa certamente non letteralmente nuova, ma sicuramente interessante, quella di Metal Eden. Il gioco, prodotto dallo studio di sviluppo polacco Reikon Games (creatore, tra l’altro, dell’ostico e affascinante Ruiner), si è lanciato sul mercato con la promessa di un gameplay frenetico e brutale, ridotto ad una doverosa essenzialità meccanica per permettere velocità e dinamismo. La promessa è stata rispettata? Ecco a voi la review della versione Xbox di Metal Eden!

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Metal Eden è un frenetico sparatutto in prima persona, con delle tenui caratteristiche ruolistiche ed un certo spessore da platform. Se volessimo scomodare qualche nome, potremmo affermare che il gioco creato da Reikon è un connubio ideale fra Doom e Mirror’s Edge, con una spruzzata estetica in stile Cyberpunk. Naturalmente, il prodotto dello studio polacco ha dalla sua una linea narrativa dalle premesse interessanti: nel gioco prenderemo il controllo di Aska, una “Hyper Unit” o, in termini più masticabili, un cyborg da combattimento dotato di un nucleo rigenerativo che le permette di tornare in vita più e più volte. La nostra missione è salvare milioni di coloni intrappolati in una città in orbita su di un pianeta, Moebius, devastata ed abbandonata. A metterci i bastoni tra le ruote, ondate e ondate di nemici robotici, nulla più che la “security” della città, totalmente fuori controllo. L’obiettivo? Recuperare il controllo della città, dove sono custoditi una infinità di “coscienze digitali” (leggasi, “cittadini salvati su di una memoria fisica”).

L’approccio, che di base sembra non particolarmente originale ma sicuramente incalzante, si traduce però in una narrazione frammentata e piuttosto limitata. In realtà, visto il genere di appartenenza, non è per forza un male o un dato negativo ma, piuttosto, un’occasione sprecata data la consistenza corposa dell’ambientazione e dell’atmosfera.

Sicuramente, il piatto forte della produzione è il complessivo gameplay. Metal Eden è brutale, veloce ed impegnativo. Attraverseremo livelli costruiti principalmente in verticale con velocità e agilità, saltando da un muro all’altro mentre spariamo ai nemici. Il gameplay è sostanzialmente incentrato sul movimento costante, nel mentre neutralizzeremo ondate e ondate di minacce meccaniche. Il gioco è strutturato in otto livelli piuttosto lineari, ciascuno della durata compresa tra i 20 e i 40 minuti in base alla propria abilità ed alla difficoltà prescelta. È un titolo breve, con un quantitativo di contenuti che arrivano massimo alle dieci ore, ma l’intensità di ogni missione compensa in parte questa brevità.

Gli scontri a fuoco avverranno quasi sempre in livelli/arene chiuse dove saremo chiamati ad eliminare tutti i nemici per avanzare, solitamente in ondate progressive. Ad aiutarci, oltre a tutta una serie di abilità fisiche della nostra eroina, tra scivolate, doppi salti, ed una incredibile modalità “palla”, anche delle bocche da fuoco di tutto rispetto. L’arsenale infatti è vario: pistole, fucili a pompa, mitragliatrici, lanciagranate al plasma e altro ancora. Inoltre, le armi possono essere potenziate attraverso due rami evolutivi che ne modificano il comportamento, ad esempio trasformando una mitragliatrice in un fucile semiautomatico a lungo raggio o in un devastante lanciagranate.

Questa varietà conferisce un plus tattico al combattimento e ci costringerà ad adattarci a ogni scontro. La nostra eroina potrà anche strappare il nucleo da un robot dalla distanza, azione che lo disattiverà all’istante. Potremo anche lanciare quel nucleo contro un altro nemico per farlo esplodere, o assorbirlo per poter sfruttare un attacco corpo a corpo potente e che ci farà recuperare vita. Nel gioco accumuleremo sia Dust, currency necessaria per potenziare le armi in nostro possesso, che punti abilità da destinare al potenziamento passivo di Aska, accedendo ad un albero delle abilità sufficientemente vasto e variegato.

In generale, da un punto di vista meccanico, Metal Eden funziona molto bene, risultando estremamente divertente ed impegnativo. Ciò che funziona meno, soprattutto se abituati a titoli “monstre” del settore come Doom, è il complessivo level design, costruito quasi completamente sull’equazione “corridoio che sfocia in un’arena”. Nei segmenti “corridoieschi”, solitamente, saremo comunque “distratti” da segmenti di platforming divertenti, seppur abbastanza basiche. L’altra questione è ovviamente la longevità: Metal Eden ha dalla sua solamente una (corta) campagna, almeno per il momento, e nulla più. Si sente l’assenza di modalità extra e, magari, di qualcosa da poter giocare in coop.

Da un punto di vista tecnico, il lavoro profuso da Reikon Games è sicuramente di alto livello. La prima cosa che salta all’occhio addentrandosi nell’apocalisse metallica di Moebius, è lo stile visivo: luci al neon, superfici metalliche, ambienti industriali bui e un’atmosfera fantascientifica decadente. Tutte caratteristiche che nonostante urlino “già visto!” a squarciagola, nel complesso fanno il loro (metallico) lavoro. La qualità estetica è elevata, così come le animazioni, sia nei combattimenti che nelle scene di parkour, sono fluide e ben realizzate. La fluidità su Series X è in generale abbastanza solida, seppur in qualche frangente vi sia stato qualche piccolo rallentamento. Per quanto riguarda il comparto sonoro, gli effetti degli spari, delle esplosioni ed abilità sono generalmente molto ben riusciti. La colonna sonora, seppur non eccessivamente varia, accompagna bene l’azione, con ritmi elettronici che si sposano perfettamente con il tono del gioco.

Seppur non abbia un reale guizzo di personalità, Metal Eden è uno sparatutto fantascientifico di primo livello, ricco di azione e adrenalina. Il gameplay è fulmineo, le meccaniche sono intelligenti e lo stile è ben studiato, sia nel design, nella musica e nel gameplay. La produzione ha dei limiti, specialmente in relazione alla complessiva rigiocabilità, ma probabilmente tutto ciò sarà limato nel corso del tempo. Comunque vada, Metal Eden resta un’esperienza di alto livello ad un costo tutto sommato contenuto.