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Recensione Masters of Light

di: Donato Marchisiello

La realtà virtuale, nel bene e nel male, ha amplificato ed “aumentato” (letteralmente e non solo) il nostro modo di giocare. Grazie ad essa, infatti, la videoludicità, intesa come esperienza ricreativa digitale immersiva, ha compiuto diversi passi in avanti seppur, probabilmente, si sia ancora un po’ lontani dalla qualità “classica” dei titoli elettroludici standard. Masters of Light, sviluppato da Coven ed edito in collaborazione con Albyon, rientra appunto in questa categoria: un prodotto per realtà virtuale, appunto, con un certo grado di personalità ed una offerta ludica “ibrida” in grado di catturare l’attenzione e di divertire. Ma riuscirà il prodotto ad imporsi su di un mercato, quello virtuale, sempre più in fibrillazione ma con di già un fervente “manierismo” meccanico all’orizzonte? Ecco a voi la recensione per Meta Quest!

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Masters of Light è un gioco d’azione per realtà virtuale, attualmente disponibile tramite Oculus Store e Steam. Come già anticipato nell’introduzione, il titolo sviluppato da Coven mette sul piatto una serie di caratteristiche particolari che lo rendono, sì un gioco, ma con finalità extra-ludiche. Ma prima di sviscerare il titolo da un punto di vista meramente meccanico, diamo un po’ di contesto: nel gioco, impersoneremo una sorta di entità divina che governerà la luce, alla prese con una temibile invasione dell’universo messa in atto da mostruosità delle ombre. In sostanza, nel mentre esploreremo lo spazio profondo, al contempo dovremo “suonarle” (letteralmente!) ad un quantitativo (non particolarmente numeroso, al momento) di nemici che ci daranno filo da torcere. Naturalmente, come spesso accade per i giochi VR, le premesse narrative così come lo stesso intreccio non saranno quasi mai grandemente sviluppato e, anche in questo frangente, Masters of Light non fa eccezione. Detto ciò, viste le finalità del gioco, la mancanza di una narrazione sviluppata “classica” si farà relativamente sentire.

Dunque, dicevamo finalità “extra-ludiche”: Masters of Light, infatti, non è semplicemente un classico titolo action/shooting per realtà virtuale dove, in sostanza, dovremo mirare ai nemici per abbatterli. Ma, al contempo, le finalità previste da Coven per il suo prodotto riguardano il divertimento e l’attività fisica: Masters of Light, a tutti gli effetti, può esser interpretato come un “meta-gioco” che offre si caratteristiche meccanico-ludiche classiche, ma le affianca ad una essenza da “train game”. Non sarà dunque un’esperienza pura come potrebbe essere un ipotetico Just Dance od un gioco di fitness nudo e crudo perché, come detto, in Masters of Light dovremo effettivamente utilizzare i nostri poteri “luminosi” per abbattere i terribili nemici dell’ombra che tenteranno di conquistare l’universo, ma faremo comunque moderatamente esercizio. Il gioco ci offrirà 36 stage differenti affontabili a tre livelli di difficoltà, progressivamente più ardui da fronteggiare. Avremo diverse costellazioni da ripulire dalle terribili minacce dell’oscurità, sfruttando le nostre abilità di luce (al momento, solo cinque) ognuna delle quali garantirà una tipologia d’offesa differente e sarà potenziabile con diversi upgrade sbloccabili. Dunque, combatteremo (in modo molto simile a quanto visto nel precedente lavoro di Coven, Fight Back) e, nel contempo, ci destreggeremo in una pseudo-danza al ritmo della notevole soundtrack del gioco, fatta principalmente di musica elettronica. Alla fine di ogni stage, otteremo anche un punteggio, testimone della nostra performance, che aggiunge al gioco quel pizzico di competitività che induce al replay.

Nonostante una certa limitatezza/ripetitività dei contenuti a livello qualitativo e una non particolarmente originale essenza meccanica, Masters of Light si propone sul mercato ad un prezzo leggermente inferiore rispetto allo standard per Oculus, offrendo comunque più di qualche ora di divertimento assicurato (e pseudo-esercizio) ed una discreta rigiocabilità incentivata dalla possibilità di ottenere punteggi via via superiori. Da un punto di vista meramente tecnico, il prodotto offre buone visuali su Meta Quest 2, modelli dei nemici piuttosto originali, sebbene non numerosissimi, ed un buon aspetto estetico generale, seppur non particolarmente dettagliato o curato. Per quanto concerne le prestazioni, su Meta Quest 2 non sono stati riscontrati rallentamenti di sorta né bug apocalittici, anche cambiando modalità di controllo (si potranno utilizzare le mani o i controller direttamente della periferica virtuale) che, in concreto, risulterà piuttosto precisa e reattiva. Il gioco, dunque, scorre fluido coerentemente all’azione che vedremo nei nostri caschetti, piuttosto frenetica e alimentata dalla costante “danza elettronica”.

Non una rivoluzione né tanto meno uno spartiacque, ma un titolo “pulito” e divertente: Masters of Light è un’esperienza a metà tra un gioco classico ed un rhytm game che ci farà vestire i panni di una sorta di divinità della luce intenta a fronteggiare una ombrosa invasione. Con cinque poteri differenti sviluppabili e 36 stage ognuno dei quali “siglabili” con una prestazione numerica, Masters of Light offre una discreta rigiocabilità seppur qualche limitazione qui e lì a livello di meri numeri contenustici. Un’esperienza divertente ludicamente e con il fine “nascosto” dell’esercizio fisico, ad un prezzo leggermente inferiore rispetto allo standard.