Recensione Marvel’s Spider-Man Remastered
di: Luca SaatiIl ferro va battuto finché è caldo e Sony e Insomniac Games lo sanno bene puntando forte su Spider-Man per accompagnare il lancio di Playstation 5. Dopo il grande successo di Marvel’s Spider-Man su PS4 due anni fa, l’opera di Insomniac Games ritorna sulla console di nuova generazione di Sony con un Remastered incluso nella Ultimate Edition di Marvel’s Spider-Man: Miles Morales.
Di Marvel’s Spider-Man ne abbiamo tessuto le lodi a suo tempo quando abbiamo messo le mani sulla versione PS4, di conseguenza vi invitiamo a leggere il pezzo originale che trovate linkato qui sopra poiché dal punto di vista di gameplay e della trama non abbiamo altro da aggiungere essendo l’avventura di Peter Parker ancora molto fresca e godibile esattamente come due anni fa. In questa sede ci limitiamo quindi a spiegarvi le differenze tra la versione PS4 e il Remastered per PS5.
Nuovo Pete, vecchio Spider-Man
La prima differenza importante è contenutistica visto che Spider-Man Remastered per PS5 include al suo interno tre costumi nuovi e i tre DLC che compongono l’espansione ‘La città che non dorme mai’. Si tratta di una storia ambientata dopo la fine del gioco originale che vede il nostro amichevole uomo ragno di quartiere impegnato con altri super criminali come Black Cat e Hammerhead. Quest’ultimo in particolare si rivela essere il villain principale il cui obiettivo è prendere il posto lasciato vuoto da Kingpin come re del crimine di New York. Pur non introducendo nulla di particolarmente nuovo a un’esperienza già di per sé ottima, questi tre DLC (La Rapina, Territori Contesi e Silver Lining) si rivelano una piacevole aggiunta che allungano la longevità del gioco di qualche ora extra (tra storyline principale e missioni secondarie impiegherete poco meno di 10 ore).
Ma la novità che subito salta all’occhio è il nuovo aspetto di Peter Parker. Insomniac Games ha infatti sostituito il volto di John Bubniak con quello di Ben Jordan. Seppur in un primo momento l’effetto risulta straniante (ci eravamo abituati fin troppo bene al look originale), il nuovo volto di Peter Parker risulta più espressivo esaltando ulteriormente il lavoro svolto in sessione di facial capture. Inoltre, nonostante i già 8 anni di carriera che questo Spider-Man può vantare in questo universo, le fattezze più giovanili di Ben Jordan sembrano più coerenti con il contesto e con il carattere del supereroe. Ad un occhio più attento inoltre si possono notare l’uso di una serie di nuovi shader per pelle, occhi e capelli che hanno fatto molto bene non solo al protagonista ma anche a tutti gli altri personaggi del gioco.
Passando al comparto prettamente tecnico troviamo la possibilità di scegliere tra due modalità grafiche: Fedeltà e Performance. La prima si concentra sulla qualità visiva con nuovi effetti di luce e ombre che possono adesso vantare l’uso del Ray Tracing. Grazie a questa importante novità la città appare più viva con la luce che si riflette in modo realistico sull’ambiente. Per avere un esempio vi basta passare qualche minuto di notte con le luci di New York sparate a palla che si riflettono sugli specchi o sulle pozzanghere, oppure in alternativa potete arrampicarvi in pieno giorno su un grattacielo e vedere la vostra immagine riflessa in modo realistico e non più semplicemente abbozzata come in passato.
Dall’altra parte abbiamo la modalità Performance che rinuncia al Ray Tracing e abbassa leggermente la qualità visiva in favore di un framerate ancorato ai 60 fps invece dei 30 in modalità Fedeltà. Possiamo assicurarvi che oscillare con le ragnatele a 60 fps è un’esperienza senza eguali e ci siamo chiesti in più di un’occasione come abbiamo potuto farne a meno due anni fa su PS4 quando il gioco si limitava ai 30 fps.
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E qui viene quindi la grande domanda: quale modalità scegliere? Ammettiamo sulle prime di essere andati un attimo in crisi e di essere passati in più di un’occasione da una modalità all’altra. Il ray tracing è una feature che, ci auguriamo, caratterizzerà questa generazione di console e Spider-Man Remastered ne fa un grande uso, tuttavia alla fine abbiamo preferito rinunciare a questa feature in favore dei 60 fps che pad alla mano fanno davvero la differenza.
Insomniac Games ha poi introdotto il supporto al nuovo audio 3D di PS5 per chi possiede un paio di cuffie compatibili. Inoltre troviamo caricamenti istantanei che ci fanno dimenticare (finalmente!) le schermate di caricamento quando si passa da interni ad esterni (e viceversa), e infine il feedback aptico e i grilletti adattativi del DualSense che però si limitano a svolgere il compitino senza stupire particolarmente. Ultima parentesi sul Photo Mode rinnovato che adesso consente di aggiungere fonti di luce alla scena o cambiare costume dopo lo scatto.
Commento finale
Per coloro che non hanno giocato Marvel’s Spider-Man per PS4 tagliamo la testa al toro e consigliamo senza pensarci due volte di recuperare questo Remastered e godersi quello che è senza ombra di dubbio il miglior videogioco dedicato all’arrampicamuri e uno dei migliori videogiochi supereroistici, secondo solo alla saga di Arkham di Batman ad opera di Rocksteady. Chi ha già spolpato Spider-Man e relativi DLC a suo tempo invece non troverà in questo Remastered nessuna motivazione aggiuntiva se non il rivivere l’avventura con i 60 fps o il Ray Tracing. E qui arriviamo all’annosa questione: ma era davvero necessario richiedere da parte di Sony un ulteriore esborso economico ai fan invece di rilasciare un semplice aggiornamento gratuito per i possessori della versione PS4? Ci sembra inutile dire quanto quest’ultima strada fosse probabilmente quella più onesta.
Chi possiede la Standard Edition di Spider-Man Miles Morales può effettuare il download a pagamento di Marvel’s Spider-Man Remastered direttamente dal menu di gioco. Su console PS5, inoltre, è disponibile Marvel’s Spider-Man: Miles Morales Ultimate Edition, che include un codice voucher per il download di Marvel’s Spider-Man Remastered.