Recensione Manual Samuel
di: Luca SaatiIl mondo indie ci ha abituato a ogni tipo di bizzarrie, credevamo di averle viste tutte quando un bel giorno in redazione arrivò il codice review di Manual Samuel pronto a farci ricredere. Sviluppato da Perfectly Paranormal e pubblicato da Curve Digital, Manual Samuel è una particolare avventura in cui il controllo del nostro personaggio sarà completamente manuale. Sappiamo che quanto detto può sembrare strano, ma tra poco tutto vi sarà più chiaro.
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Patto con la morte
Samuel è un ragazzo come tanti se escludiamo il suo appartenere a una famiglia ricca. Un giorno come gli altri si trova al bar insieme alla sua ragazza quando all’uscita dal locale viene investito mortalmente. Arrivato all’inferno però la Morte gli propone un patto: tornare in vita a patto di sopravvivere un giorno intero facendo tutto a mano. Inizia così l’avventura di Samuel che, resuscitato dalla morte, si ritrova a dover svolgere mansioni normalissime come lavarsi, mangiare e lavorare.
C’è però solo un problema: operazioni molto semplici che il nostro corpo ormai svolge in automatico senza neanche rendersene conto come respirare e sbattere le palpebre non sono più così automatiche. Ogni tanto quindi bisognerà ricordarsi di premere i pulsanti per compiere le azioni citate poco sopra visto che se non sbattendo le palpebre la vista si fa via via sempre più sfocata, o il non respirare (o il non espirare) vedrà il nostro protagonista soffocare fino a sbattere per terra. A ogni tasto dunque corrisponde una parte del corpo di Samuel, ad esempio i due grilletti muovono le due gambe costringendoci ad alternare i tasti per poter camminare mentre i tasti dorsali controllano le due mani. A sentirli così i controlli possono sembrare immediati, eppure vi assicuriamo che non è assolutamente così, spesso infatti ci è capitato di cadere dalle scale perché abbiamo sbagliato la gamba da muovere o di cadere in spaccata per lo stesso motivo. Persino gesti semplici come lavarsi i denti o bere il caffé bollente (ricordatevi di soffiare per raffreddarlo) richiedono una certa attenzione. Di solito la poca immediatezza dei controlli è uno dei difetti di un prodotto videoludico, eppure questo non è il caso di Manual Samuel visto che è proprio questo che gli sviluppatori vogliono trasmettere.
Ad accompagnare un concept di gioco che oseremo definire geniale ci pensa uno stile narrativo molto riuscito che non si prende mai sul serio e capace di strappare qualche risata. Il merito di questo tono scanzonato va al narratore onnisciente e a un cast di personaggi particolarmente riuscito, menzione d’onore va alla morte che abbandona mantello e falce in favore di una più comoda felpa e di un cappellino come i giovani d’oggi. Anche gli eventi che vengono narrati raggiungono nelle sole due ore di gioco vette di assurdità e idiozia (nel senso buono del termine) che mai ci saremmo aspettati. Due ore son poche, è vero, ma troviamo che sia giusto così per questo tipo di esperienza visto che allungare troppo il brodo avrebbe rischiato di annoiare solo il giocatore. Infine di ottimo livello il doppiaggio in inglese (manca la localizzazione in italiano) e lo stile grafico in 2D molto colorato e piacevole da vedere.
Commento finale
Manual Samuel non è un gioco per tutti, ma è un titolo con un concept brillante e una storia divertente, scanzonata e ironica che non si prende mai sul serio. Se avete intenzione di giocare al titolo di Perfectly Paranormal vi invitiamo ad abbandonare qualsiasi tipo di pregiudizio e per l’appunto a non prendere mai sul serio il gioco sin dall’inizio. Con questo spirito scoprirete di ritrovarvi dinanzi a un videogioco tanto scemo quanto geniale.