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Recensione Madden NFL 17

di: Federico Lelli

La serie di Madden NFL è una gallina dalle uova d’oro nel territorio degli Stati Uniti almeno quanto FIFA lo è nel territorio europeo. A parti invertite ovviamente l’entusiasmo degli europei verso la serie di football americano non si può dire che sia esattamente ai massimi livelli e lo conferma la distribuzione di questo capitolo che, almeno per l’Italia, arriva esclusivamente in forma digitale.
Stiamo parlando quindi di una versione che, giustamente, non ha alcuna personalizzazione per il mercato italiano, neanche la lingua dei menù, nel caso fosse importante per voi mettete anche questo fattore tra le considerazioni.

https://www.youtube.com/watch?v=VEmQEFCBp2c

Learn to Play, Play to Win

Se c’è una cosa che Madden NFL 17 fa bene quella è sicuramente l’introduzione al sistema di gioco e alle diverse possibilità previste dal tradizionale motore Ignite. Dopo una breve premessa che mischia gameplay ad azioni cinematiche degne di “Ogni Maledetta Domenica” il titolo ci porta direttamente nei tutorial per affrontare le basi.

Fasi di attacco, fasi di difesa, passaggi con il quarterback, corse con il running back, squadre speciali: all’inizio tutte queste nozioni possono disorientare il giocatore che non conosce a menadito le regole del gioco ma una lunga serie di drill specifici ci aiuterà ad entrare nel mondo di NFL da protagonisti. Simpatica anche la possibilità di giocare i drill in una modalità survival che ce li propone uno dopo l’altro casualmente, compresi dei livelli boss dove poter recuperare le vite a disposizione.

Finita la fase esplicativa, che se ci impegniamo a prendere l’oro in ogni drill può durare anche diverse ore, seguiamo il titolo nella modalità regina della serie, quella del Franchise. Con la possibilità di seguire l’intera stagione come giocatore, allenatore o proprietario della squadra anche la nostra voglia di simulazione e gestione degli eventi sarà appagata pienamente. Grazie alle Big Decisions infatti ci troveremo sin da subito a definire un obiettivo per la nostra stagione e, di settimana in settimana, affronteremo sempre nuove scelte causate dagli imprevisti di gioco o dal mercato.

L’altro grande tassello aggiunto alla carriera è il Play the Moment, una simulazione che ci fa prendere il controllo nelle azioni più importanti oppure, a scelta, della sola fase di attacco o difesa. Grazie a questa modalità ci togliamo dalle scatole tutti i momenti morti della partita focalizzandoci esclusivamente sulle palle lanciate dal nostro quarterback o sulle run del nostro running back. Il ritmo di gioco così diventa molto più fluido, invogliando anche i meno esperti a prendere in mano la palla ovale.

Il gameplay monetizza l’esperienza dei precedenti capitoli e risponde al feedback della community che voleva delle giocate e degli schemi più realistici: eliminato quindi lo strapotere del QB e dei suoi passaggi per premiare allo stesso modo anche i team che giocano sugli RB, migliorate le animazioni sia in fase offensiva che in quella difensiva e aggiunte una lunga serie di interazioni con le squadre speciali, per fare in modo che anche quei momenti abbiano una loro fase di gioco con una, seppur remota, possibilità di sbagliare o ribaltare l’azione. In generale l’esperienza dovrebbe essere più vicina a quella di una partita vera rispetto al vecchio capitolo.

Migliorata anche l’interfaccia durante le partite (al contrario, quella dei menù è sempre parecchio caotica e macchinosa) che adesso si avvicina di più a quella delle trasmissioni televisive e offre molte più informazioni nel corso della competizione: tra queste i risultati in tempo reale degli altri incontri, le statistiche di gioco e i goal da completare per raggiungere gli obiettivi stagionali. Non aiuta invece la nuova telecronaca, anche questa completamente in inglese, che prometteva di essere meno ripetitiva e più discorsiva ma rischia comunque di annoiarvi in breve tempo.

Pressoché invariata invece la modalità Ultimate Team, dove possiamo costruire la nostra squadra grazie alle carte collezionabili e schierarla online contro gli avversari umani.

Squadra che vince si cambia, ma non troppo

Madden NFL 17 non ha competizione, anche perché EA è l’unica ad avere i diritti del marchio, ma si conferma ancora ai massimi livelli e questo nuovo capitolo lo dimostra. L’uso del vecchio engine, mentre il Frostbite è già la scelta preferenziale di molti altri titoli EA, lo fa sembrare un capitolo di “mantenimento” e sicuramente la grafica avrebbe bisogno di un aggiornamento, ma gli affinamenti al gameplay e alla modalità Franchise sicuramente offrono un pacchetto di tutto rispetto anche per i giocatori di vecchio corso mentre l’ampio tutorial e i Play the Moments possono aiutare anche i giocatori più occasionali.