Recensione Lost Twins 2
di: Simone CantiniCi sono giochi che ti prendono per mano e ti portano lontano, senza bisogno di effetti speciali o colpi di scena. Lost Twins 2 è uno di questi. Un titolo che, sotto la sua veste da puzzle game, nasconde un’anima delicata e sorprendentemente profonda. Il viaggio di Abi e Ben diventa un’esperienza intima, quasi terapeutica, che merita di essere vissuta senza fretta, sia da soli che (soprattutto) in compagnia di qualcuno a cui vogliamo bene.
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Un mondo da ricomporre
Il concept di Lost Twins 2 è semplice, ma efficace: Abi e Ben sono due fratelli separati in un mondo frammentato, e il nostro compito è aiutarli a riunirsi. Ogni livello è composto da stanze che possono essere spostate e ruotate come tessere di un mosaico. L’obiettivo? Creare un percorso che permetta ai due protagonisti di incontrarsi. Per farlo potremo sia giocare in solitaria, alternando il controllo dei due protagonisti, oppure condividere l’esperienza in locale con un amico.
La meccanica ricorda i classici sliding puzzle, ma con una marcia in più: ogni stanza ha le sue regole, i suoi ostacoli, e spesso richiede una sincronia perfetta tra i due personaggi. Il gioco non punisce mai, ma invita a riflettere, a osservare, a trovare soluzioni creative: non ci sono nemici né timer a scandire una progressione in cui è impossibile morire. E quando finalmente Abi e Ben si riabbracciano, la soddisfazione è autentica.
Minimalismo al potere
Non ci sono dialoghi, né cutscene elaborate ad impreziosire il titolo, eppure Lost Twins 2 riesce a raccontare una storia toccante, fatta di sguardi, gesti e piccoli dettagli. La separazione, la paura, la speranza: tutto passa attraverso l’animazione e il design ambientale. È una narrazione visiva che ricorda titoli come Journey o Inside, dove il silenzio parla più di mille parole. La colonna sonora accompagna con discrezione, fatta di arpeggi dolci e atmosfere eteree. Non invade, non distrae: sottolinea. E nei momenti più intensi, sa colpire al cuore.
Dal punto di vista tecnico, Lost Twins 2 si comporta bene su PS5, grazie ad un frame rate stabileed una pulizia visiva in grado di valorizzare a dovere la direzione artistica. Il mondo di gioco è un acquerello interattivo, con colori tenui e forme morbide che trasmettono calma e meraviglia. Qualche sbavatura c’è: animazioni che si inceppano, hitbox non sempre precisissime, e una telecamera che in certi frangenti si muove con poca grazia. Nulla che rovini l’esperienza, ma abbastanza da ricordarci che si tratta pur sempre di un titolo indie, con risorse limitate.
Lost Twins 2 non è un gioco per tutti. Chi cerca adrenalina, combattimenti o sfide hardcore resterà deluso. Ma chi ha voglia di un’esperienza contemplativa, di un racconto delicato e di puzzle ben congegnati troverà pane per i suoi denti. È il tipo di gioco che fa riflettere, che ci accompagna per mano e poi ci lascia andare, con un sorriso malinconico. E quando si arriva ai titoli di coda, ci accorgiamo che qualcosa è cambiato dento di noi. Un puzzle game emozionale, che dimostra come la semplicità possa essere potente. Imperfetto, ma sincero. Un piccolo gioiello da scoprire con il cuore aperto.