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Recensione LEGO Lo Hobbit

Nelle nostre console tornano i mattoncini più amati del mondo con LEGO Lo Hobbit. Un gioco che ripercorre le avventure ammirate nei primi due film della saga di Peter Jackson, condendo il tutto con l’ironia tipica della saga e tante costruzioni da creare a suon di puzzle, esplorazione e combattimenti.
Se volete sapere cosa ne pensa Console-Tribe di questo nuovo videogioco a cura dei ragazzi di Traveller’s Tales, correte a leggere la recensione a cura di Giorgio “Nadim” Catania!

di: Giorgio "Nadim" Catania

Chi se lo immaginava che anche la trilogia de Lo Hobbit sarebbe diventata il soggetto di uno dei videogiochi con il marchio LEGO? Probabilmente tutti, o quasi. Quindi ecco che, puntuale come un orologio svizzero, la software house Traveller’s Tales sforna il suo ennesimo titolo a base di mattoncini.
Il risultato? Un capitolo della saga che riprende quasi pedissequamente le meccaniche di quelli precedenti, apportando però qualche piccola modifica che potrebbe fare la gioia dei fan più accaniti. O dei più piccini, a seconda di come la si voglia vedere.
Di seguito il parere della redazione di Console-Tribe su LEGO Lo Hobbit.

Un videogioco aspettato

Chiariamo subito una cosa: LEGO Lo Hobbit narra le vicende viste nei primi due film della trilogia di Peter Jackson. “Un viaggio inaspettato” e “La desolazione di Smaug”. Niente eventi della terza pellicola, quindi, dato che questa deve ancora uscire al cinema. Ma non preoccupatevi: se avrete ancora sete di LEGO e di Hobbit una volta finito il gioco, potrete attendere il futuro DLC che verrà rilasciato a fine anno, che aggiungerà anche gli eventi dell’ultimo capitolo della storia.
Certo, aver avuto il pacchetto intero fin dall’inizio avrebbe fatto più piacere, ma ciò non toglie che l’offerta di LEGO Lo Hobbit sia di bassa qualità o sia breve. Tutt’altro: il titolo non solo narra gli eventi già visti sul grande schermo, ma ne approfondisce alcuni finora solamente accennati.
Un semplice ed immediato esempio per capirci: all’inizio del film “Un viaggio inaspettato” si narra dell’arrivo del drago nelle terre dei nani, per poi fare un salto temporale e assistere al primo incontro di Bilbo con Gandalf il Grigio e la compagnia di nani. Nel gioco tutto ciò non viene raccontato con un filmato introduttivo di pochi minuti, ma con ben due livelli giocabili – quello della cena con i nani condito perfino dal balletto con i piatti a base di Quick Time Events. La cosa fa piacere non solo perché aggiunge spessore alla trama principale, ma approfondisce alcuni aventi, mostra meglio al giocatore ambientazioni altrimenti quasi ignorate e dona una profondità al videogioco maggiore.
Il tutto viene proposto poi con semplici tutorial che spiegano anche le novità che giungono con questo capitolo della serie LEGO: ovvero la creazione di oggetti tramite materiali ottenuti esplorando le location – una sorta di crafting semplificato – e la cooperazione diretta tra più personaggi per la risoluzione di alcuni enigmi – o per combattere contro i nemici.
Nulla di fenomenale, sia chiaro. Però queste aggiunte, che si sommano alla fasi di costruzione già ammirate nel recente LEGO The Movie, non fanno altro che andare a diversificare il gameplay di base. Il risultato è un susseguirsi di livelli, inframmezzati da sessioni di free-roaming con tanto di quest secondarie, che pongono il giocatore in situazioni una più folle e spassosa dell’altra. Perché, sì, l’umorismo geniale e allo stesso tempo demenziale della saga LEGO è presente anche in LEGO Lo Hobbit.
Per la teoria: non si ride mai abbastanza.

La desolazione next-gen

Ad oggi non si sono visti ancora molti grandi titoli sulle console next-genPlayStation 4 e Xbox One stanno ancora faticando ad ingranare, anche a causa delle loro “antenate”PlayStation 3 e Xbox 360 che sembrano intenzionate a non farsi rubare la scena così facilmente. In tal senso quindi fa piacere vedere che in meno di sei mesi siano usciti ben tre titoli LEGO, per la felicità dei fan e non solo.
Però questo merito, ovvero la pubblicazione seriale, è allo stesso tempo motivo di critica per la saga. Perché se è vero che ognuno dei giochi visti sia degno di lode per un motivo o per un altro, le meccaniche di gioco iniziano ad essere fin troppo simili tra loro. Le novità ad ogni capitolo ci sono, questo è vero. Però nessuna di esse stupisce o esalta più di tanto, ma si rivela soltanto un’aggiunta piacevole.
Gli appassionati di certo saranno disposti a chiudere un occhio su tale pecca, tanto ora quanto nel prossimo futuro. Ma tutti gli altri giocatori potrebbero presto iniziare a sentire sulla propria pelle una sensazione di déjà vu sempre maggiore. Accentuata, nel caso di LEGO Lo Hobbit, da alcune ambientazioni già viste e utilizzate in LEGO Il Signore degli Anelli. Quindi, se si vuole giocare a questo LEGO Lo Hobbit, lo si deve fare senza aspettarsi chissà quale stravolgimento.
Se lo si approccia con questa ottica, si può rimanere piacevolmente colpiti dal gioco. Grazie anche ad un comparto grafico sfarzoso, che dona schermate coloratissime e dettagliate come non mai, una dopo l’altra. E grazie anche ad un comparto audio di primissima qualità, forte delle stupende musiche del film e di un doppiaggio in inglese davvero ottimo.
Se invece ci si aspetta da LEGO Lo Hobbit la ventata di aria fresca, si rischia di rimanere scottati da quella che risulta essere la solita minestra. Gustosa e saporita, ma pur sempre dagli stessi ingredienti.

Racconto di un mattoncino

Come avrete ormai capito, LEGO Lo Hobbit è un videogioco degno della saga di appartenenza. Divertente, longevo, pieno di cose da fare, colmo di personaggi da sbloccare, dallo humour capace di strappare ben più di una risata. Il tutto condito da una trama che non si limita a riciclare quanto visto nei due film usciti al cinema, ma che approfondisce certe scene secondarie in modo molto interessante.
Se il gameplay della saga non vi è venuto ancora a noia, quindi, questo titolo merita di essere acquistato e giocato. Tanto per la capacità di apportare delle innovazioni, seppur piccole, quanto per la semplicità con cui propone un gameplay ormai riccamente stratificato.
Ma se i capitoli precedenti della saga hanno già saziato la vostra sete di mattoncini LEGO, allora puntate il vostro interesse verso altri prodotti. Potreste trovare altri giochi in grado di allietare i vostri pomeriggi.