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Recensione LEGO 2K Drive

di: Simone Cantini

Un vecchio adagio sostiene che l’amore è eterno finchè dura. O almeno fintanto che durano i soldi, mi sento di aggiungere, visto il cambio di casacca in ambito videoludico che ha visto per protagonista il brand LEGO. Dopo anni di militanza al soldo di Warner Bros, sotto l’ala sviluppatrice di Traveller’s Tales, i danesi mattoncini simboli del giocare bene (come il nome ricorda), sono da poco sbarcati in casa 2K, grazie al racing arcade LEGO 2K Drive. A dispetto della nuova partnership, comunque, il mood generale che ha da sempre contraddistinto le incursioni digitali dei blocchi colorati è rimasto praticamente invariato, anche se fiaccato da un meccanismo di monetizzazione sicuramente un po’ troppo invadente. Ma andiamo per gradi, ed analizziamo cosa funziona e cosa no nel titolo sviluppato da Visual Concepts.

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Alla conquista dell’Astrocoppa!

Tutti vogliono vincere l’Astrocoppa, il trofeo più importante ed ambito di Mattolandia, e per conquistarlo è necessario superare con successo un corposo numero di gare automobilistiche, raccogliendo le bandiere a scacchi ad esse legate. Certo, riuscire nell’impresa non è di sicuro un compito agevole, complice la minaccia che risponde al nome di Shadow Z, il pilota più abile (sulla carta) e scorretto (in pratica) di tutto il circus. Eppure, nonostante tutto, nei panni del nostro pilota senza nome, non potremo fare a meno di lanciarci in pista, una volta dimostrato di essere degni di far parte della scuderia di Clutch Racington, ed essere così pronti a lanciare il nostro guanto di sfida al bieco Shadow Z. Non si perde certo in fronzoli la sceneggiatura di LEGO 2K Drive, ma questo esile canovaccio è comunque sufficiente a mettere in piedi una storia che, per quanto accessoria, riesce a fungere da efficace collante tra le varie attività, grazie ad una scrittura in grado di non prendersi mai troppo sul serio. Il mood che si respira, difatti, è quello di un classico film del brand, forte di un umorismo sempre presente e marcato, che non si risparmia di bucare in più di un’occasione la quarta parete, non risparmiando anche qualche ironica presa in giro al mondo videoludico. E così, tra una battura fulminante ed una situazione assurda, le circa 8-10 ore (a seconda del nostro grado di abilità) necessarie a mettere le mani sull’Astrocoppa, scorrono via che è un piacere, grazie anche ad una struttura ludica che, per quanto non certo originalissima, riesce a compiere con successo il proprio dovere.

Per terra e per mare

Il gameplay di LEGO 2K Drive è modellato sulla falsariga di quanto sdoganato da Forza Horizon, pertanto ci presenterà una struttura di stampo open world, per quanto circoscritta all’interno di quattro distinti biomi, non connessi tra di loro. Le mappe in questione, ben differenziate in quanto a caratterizzazione e struttura, saranno liberamente esplorabili in lungo ed in largo, sia in acqua che in terra, grazie ad un meccanismo che ci consentirà di trasformare automaticamente il nostro veicolo a seconda della superficie su cui andremo a sfrecciare. Le possibilità offerte sono 3, e coprono rispettivamente la strada asfaltata, lo sterrato e gli specchi d’acqua, con ognuna delle varie configurazioni che potrà essere personalizzata a piacimento, sia costruendo da zero il nostro mezzo (tramite il garage), sia accedendo ai vari preset sbloccabili, che potremo ottenere superando determinate gare, oppure acquistandoli tramite lo shop in-game. La varietà, in tal senso, è quanto mai abbondante, soprattutto in ottica liberamente creativa, e ci permetterà di mettere le mani su mezzi che, a seconda dei casi, potranno contare su perk e statistiche uniche, così da adattarsi al meglio al nostro stile di guida. Come detto prima, il sistema di controllo che regola l’azione è di stampo puramente arcade, basato sull’utilizzo di derapate, turbo ed oggetti, in perfetto stile Mario Kart: tutto è immediato e caciarone, all’insegna del divertimento senza pensieri, ma l’insieme risulta fiaccato da un effetto elastico degli avversari davvero troppo marcato. Se da una parte questo riesce a garantire un tasso di sfida sempre calibrato, così da non rendere mai scontato l’esito delle gare, dall’altro tende a vanificare in modo evidente la bontà del nostro lavoro: poco importa se saremo dannatamente abili nel riuscire a sfruttare al meglio scorciatoie, turbo ed oggetti, gli avversari saranno sempre incollati al nostro posteriore, al punto che difficilmente sono riuscito a tagliare il traguardo con distacchi superiori al secondo, anche in occasione di guide impeccabili. Non ci possiamo, invece, lamentare per quanto riguarda l’abbondanza dell’offerta proposta che, pur non stupendo per varietà di situazioni, offre un quantitativo di attività decisamente da non sottovalutare. Oltre alle canoniche sfide su pista, necessarie per far procedere la trama, non mancheranno attività accessorie come sfide extra, dalla durata assai ridotta, che ci richiederanno di superare particolari task, quasi sempre in un lasso di tempo contenuto. Non mancano anche minigiochi di difesa o salvataggio, incarichi di ricerca e recupero, oltre ad una mole impressionante di collezionabili, già da soli in grado di far lievitare a dismisura il contatore delle ore.

Give me money!

Per quanto collaterali, comunque, tutte queste attività non potranno essere deliberatamente ignorate, dato che per poter accedere a peculiari sfide sarà necessario aver raggiunto un determinato livello di esperienza, non sempre ottenibile limitandosi alle missioni della storia. Ecco, quindi, che scende in pista un meccanismo di grinding che richiederà, giocoforza, di sperimentare le varie declinazioni ludiche messe in campo dal team, che torneranno utili anche per incamerare ulteriore denaro, che potremo investire nel citato shop in-game. Ed è proprio relativamente a tale feature che emerge uno dei difetti più macroscopici di LEGO 2K Drive, ovvero il sistema di monetizzazione a tratti predatorio che regola l’acquisto di skin, mezzi e (ahinoi) pezzi da sfruttare all’interno del garage. I limiti, in tal senso, sono da ritrovare in una progressione assai lenta e snervante, con pochissimi crediti rilasciati al termine di ogni sessione. Ridicolo, tanto per fare un esempio, il guadagno relativo alle gare online, con il primo posto che frutterà la bellezza di 5 Mattondollari: se considerate che per un personaggio extra il costo è di circa 4000 unità, mentre per un mezzo si parte da 10000, vi rendete subito conto di come la pazienza richiesta per mettere le mani sull’oggetto dei nostri desideri sia davvero elevata. Tanto per gettare benzina sul fuoco, dopo aver terminato la campagna, ed aver anche ampiamente cazzeggiato, il mio malloppo ammontava a circa 40000 Mattondollari. Lascio a voi le conclusioni. Unite il tutto ad un season pass già annunciato e alla possibilità di acquistare con denaro reale la valuta in-game, ed avrete tristemente chiaro di come i tempi dei giochi LEGO in cui gli sbloccabili gratuiti erano la norma siano oramai un vecchio ricordo. Vero che il trend era già iniziato con LEGO Dimensions, ma almeno in quel caso avevamo la scusa del set fisico a lenire l’esborso.

La lingua batte dove il mattone ride

Andando ad esaminare il comparto tecnico di LEGO 2K Drive, la situazione si fa decisamente più rosea, grazie ad una pulizia dell’immagine eccellente, che va a braccetto con una fluidità impeccabile, capace di restituire tutta la frenesia delle gare senza alcun tipo di sussulto. Texture e geometrie sono sempre convincenti, ed al netto di un vistoso pop up di elementi, circoscritto unicamente ai filmati che introducono le gare, non si possono muovere particolari critiche agli sforzi degli artisti di Visual Concepts. Molto buono anche il lavoro svolto sul fronte audio, grazie ad una serie di motivetti orecchiabili ed accattivanti, a cui si accompagna un riuscitissimo doppiaggio nella nostra lingua, davvero ispirato e divertente. Convince senza riserve la possibilità di giocare anche in locale, tramite il consueto e oramai non troppo frequente split-screen, così come sono promosse le attività accessorie extra campagna, che tra campionati, gare secche e minigiochi (il tutto fruibile anche online), sapranno regalare ulteriori ore di divertimento.

LEGO 2K Drive segna il convincente approdo del brand danese all’interno della scuderia 2K, e lo fa grazie ad un racing smaccatamente arcade riuscito e divertente, sebbene non certo originalissimo nella sua concezione di base. Per quanto convincente e ben strutturato, il titolo Visual Concepts risulta assai derivativo e privo di particolari guizzi creativi, ma visto il risultato ottenuto non si tratta certo di un difetto così deprecabile. A lasciare interdetti, di contro, è l’invadenza non troppo velata del sistema di microtransazioni che, a causa di un drop dei crediti in-game non certo prodigo, potrebbe spingere i meno pazienti ad un rapido esborso monetario. Se si chiude un occhio su questo aspetto, oltre che su di una certa caoticità di alcune situazioni, LEGO 2K Drive riuscirà a divertire senza riserve tutti coloro che sono in cerca di una produzione scanzonata e scacciapensieri.