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Recensione Just Dance 2019

di: Federico Lelli

Nel 1993, dopo il successo dei due Ghostbusters, Harold Ramis si butta sulla commedia romantica declinata alla sua maniera e dirige Ricomincio da Capo (Groundhog Days) dove uno stralunato Bill Murray è costretto a vivere sempre la stessa giornata per diventare una persona migliore e poi trovare l’amore. Nel 2018 uno sfortunato redattore è costretto a rivivere sempre lo stesso gioco anno dopo anno per diventare una persona peggiore ma almeno sempre più introdotta alla nobile arte coreutica con Just Dance 2019.

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Ballare per sempre

Just Dance ormai lo conoscete tutti: il titolo Ubisoft dedicato al ballo si ripropone (come la peperonata) ogni anno con una nuova tracklist e delle coreografie tutte colorate. Gli sviluppatori francesi sanno benissimo che squadra che vince non si cambia e se vi dicessi che con l’immagine di apertura e con il video qui sopra avete già visto tutte le novità che questo Just Dance 2019 ha da offrirvi in termini di contenuto non ci andrei neanche troppo lontano.

Per comprendere il livello del mio déjà vu vi basterebbe rileggere la recensione dello scorso anno, che rimane ancora valida e che potrebbe probabilmente coprire anche gli anni a venire, per quelli che invece soffrono a cliccare un link diciamo che si tratta di selezionare una serie di canzoni da ballare seguendo i colorati pupazzi sullo schermo, usando le playlist o le modalità casuali.

Niente è cambiato a livello di controllo: i nostri movimenti sono tracciati grazie all’app, che usa i sensori del nostro smartphone, o dai controller di movimento disponibili, cioè i mote per Nintendo Switch e i Move per Ps4. La possibilità di poter giocare in 6 persone contemporaneamente aumenta ulteriormente i partecipanti alla festa e il coinvolgimento dei giocatori. Il rilevamento è, come al solito, volutamente approssimativo, per non penalizzare chi si vuole solo divertire mentre l’interfaccia, satura e colorata, fa di tutto per aiutarci mentre i video mostrano le mosse da effettuare.

Torna ancora il servizio in abbonamento Just Dance Unlimited, una collezione di vecchie e nuove coreografie che porta il totale delle canzoni ballabili a 400, viene offerto questa volta con un periodo di prova di un mese al’interno del gioco.
In streaming ma aperto a tutti anche il World Dance Floor, la versione multiplayer online con una selezione semi-casuale di brani che comprendono anche i grandi classici.

Si fa così fatica a dire qualcosa di nuovo che bisogna ricorrere all’aiuto dei comunicati stampa: questi infatti millantano, all’interno delle solite playlist Kids, nuove coreografie per bambini pensate da esperti di movimento, per aiutare lo sviluppo psicomotorio, oppure più banalmente la possibilità di stancarli davanti alla tv grazie alle vecchie playlist infinite.

Just Dance 2019 è Just Dance 2018 con delle canzoni nuove, che a sua volta era Just Dance 2017… ci siamo capiti. In attesa di Just Dance 2020 niente da aggiungere, se siete fan della serie sapete già a cosa andate incontro.