Recensione Inside my Radio
Inside my Radio è figlio della pletora di rhythm'n game che da Parappa the Rapper, primo esponente di spicco del genere, popolano il mercato videoludico.
E i presupposti ci sono tutti per etichettarlo come tale: un stereo a fare da cornice al (seppur semplice) impianto narrativo e tanta musica a dettare il rimo di gioco, che spazia dalla dub a quella elettronica.
Eppure, il titolo sviluppato da Seaven Studio, recentemente transitato da PC all'ammiraglia Microsoft non rientra pienamente nella suddetta categoria.
Ma vediamo di andare con ordine.
di: Luca "RukaManni" Manni
Inside my Radio è figlio della pletora di rhythm’n game che da Parappa the Rapper, primo esponente di spicco del genere, popolano il mercato videoludico.
E i presupposti ci sono tutti per etichettarlo come tale: un stereo a fare da cornice al (seppur semplice) impianto narrativo e tanta musica a dettare il rimo di gioco, che spazia dalla dub a quella elettronica.
Eppure, il titolo sviluppato da Seaven Studio, recentemente transitato da PC all’ammiraglia Microsoft non rientra pienamente nella suddetta categoria.
Ma vediamo di andare con ordine.
Sarà la musica che gira intorno…
Se volessimo ricondurre Inside my Radio in uno specifico genere videoludico, potremmo definirlo come un incrocio tra un 2D platform e un rhythm’n game in cui la libertà di movimento del protagonista viene “ostacolata” dall’impossibilità di poter eseguire salti o qualsiasi altro tipo di azione se non rispettando il ritmo musicale imposto dal gioco.
Purtroppo il gameplay, per quanto intrigante nelle dinamiche, viene inficiato da diversi fattori a partire dal numero di suoni campionati che, livello dopo livello, diventa sempre maggiore e tende a coprire quello principale che dà il tempo all’intera esecuzione. Per compensare questo problema, in realtà, gli sviluppatori hanno introdotto una sorta di metronomo, attivabile a piacimento, che visivamente è rappresentato da due sfere che disegnano una traiettoria ovale intorno al protagonista: solo quando convergono in alto o in basso, allora è possibile eseguire correttamente la propria azione. Sfortunatamente questo espediente da solo non è in grado di bilanciare adeguatamente la sempre crescente difficoltà del gameplay che si sostanzia in percorsi sempre più complessi da completare e trappole e nemici (ragni, per dovere di cronaca) sempre più numerosi da evitare. Pertanto, anche se il gioco risulta estremamente piacevole e divertente, alla lunga potrebbe diventare frustrante per un orecchio poco allenato costringendo il giocatore a dover tentare più e più volte di compiere un salto, uno scatto o uno schianto a terra di prima di riuscire nel proprio intento.
Inside my Radio è un viaggio itinerante dentro… uno stereo portatile. Catapultato al suo interno Taeck, il giovane protagonista nelle vesti di un led di colore verde, avrà il compito di salvare il vecchio apparecchio elettronico da una minaccia sconosciuta e riportarlo così ai fasti di un tempo. Fortunatamente il fluorescente ragazzo non sarà da solo ma potrà contare sull’aiuto di Root e Barry, due fedeli servitori dello Stereo che si alterneranno al protagonista, ognuno rappresentante di un proprio genere musicale (dance e dub) che lo accompagnerà nel corso del gioco.
La buona varietà di situazioni proposte da Seaven Studio e l’ottimo level design, però, cozzano con una longevità estremamente ridotta che non supera le 5 ore di gioco, nonostante la presenza di una modalità a tempo che ne incentiva la rigiocabilità.
Sound (and) Shapes
Tecnicamente parlando, Inside my Radio non tocca vette altissime a fronte di una grafica estremamente minimalista e di una manciata di ambientazioni che tendono a ripetersi col passare del tempo. Nonostante questo, però, l’eccellente direzione artistica compensa ampiamente questo gap, fondendo in maniera indissolubile musica e piano di gioco, tanto che quest’ultimo finisce per essere un’estensione della prima: ogni ambiente è vivo, pulsa al ritmo dei suoni che si propagano nell’aere cambiando forma e colore ad ogni variazione musicale. Merito anche di una strepitosa colonna sonora composta principalmente da musica elettronica ma che riesce a coinvolgere anche i meno avvezzi al genere.
Conclusione
Inside my Radio è l’ennesima dimostrazione di quanto le produzioni indie possano offrire al mercato videoludico. L’impianto narrativo messo in piedi da Seaven Studio non è che un pretesto per dare risalto alla vera protagonista di questo titolo, la musica, unica vera padrona della scena e pilastro portante sui cui regge l’intero gameplay.
Solo per lei, sono soldi ben spesi.