Recensione Human Fall Flat VR
di: Luca SaatiSe qualcuno mi avesse detto nel lontano 2016 che Human Fall Flat fosse diventato un fenomeno da 50 milioni di copie in tutto il mondo gli avrei riso in faccia. Ma non perché il gioco non sia meritevole di tale traguardo, ma semplicemente perché sto parlando di una cifra talmente grossa di cui solo i più grandi possono vantarsi.
Il merito di questo successo è attribuibile a un mix di fattori come delle meccaniche di gioco intuitive, accessibili e divertenti, una community fedele e un team di sviluppo che ha coccolato i suoi fan con la pubblicazione regolare di nuovi contenuti, gli ultimi dei quali usciti lo scorso agosto.
Sicuramente anche la diffusione su praticamente tutti gli hardware (che siano essi console, PC o mobile) ha aiutato in tal senso e adesso anche i possessori di un dispositivo per la realtà virtuale possono tuffarsi letteralmente nel puzzle/platform di No Brake Games con Human Fall Flat VR.
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Jump and fall
Human Fall Flat VR include i 18 livelli dell’originale che ha debuttato 8 anni fa giocabili sia in solitaria che in co-op per un massimo di 4 giocatori. Il giocatore controlla un omino che sembra fatto di gelatina nell’attraversare ognuno di questi livelli che presentano sfide uniche per essere completati.
A differenza di altri adattamenti per la realtà virtuale, Human Fall Flat VR non passa alla prima persona, ma resta ancorato alla terza persona. Con la levetta analogica sinistra si controlla l’omino e con due tasti rispettivamente il salto e la possibilità di inclinarsi in avanti. Il movimento delle braccia è invece legato ai controller di movimento, come se l’omino fosse un burattino con il giocatore che muove i suoi fili, e con i grilletti si afferrano gli oggetti si fa presa sulle superfici.
I primi momenti con i controlli di questo adattamento VR mi hanno un po’ spaesato, ma una volta abituato al tutto, ammetto che il sistema si è rivelato abbastanza intuitivo aggiungendo all’opera di No Brake Games quella fisicità in più che solo la VR è in grado di garantire e accentuando ulteriormente quella ilarità che ha sempre contraddistinto il gioco originale, specie se si gioca in co-op insieme ad altri amici.
I 18 livelli propongono un po’ di tutto con i primi che ovviamente spiegano le regole di base come la possibilità di afferrare gli oggetti e spostarli per creare piattaforme o lasciarli sugli interruttori che tengono aperte le porte, muovere dei vagoni su dei binari, arrampicarsi sulle sporgenze o addirittura sfruttare la palla di una gru come se fossi un novello Tarzan che usa le sue liane. La forza di Human Fall Flat sta nel suo gameplay estremamente intuitivo che lascia il massimo della libertà al giocatore. Non c’è un modo giusto o sbagliato per completare un livello, l’importante è scatenare la fantasia sfruttando la fisica del gioco che, tra un level design ben studiato, distruzione ambientale, interazioni tra gli oggetti e un sistema di checkpoint permissivo, permette di ragionare fuori dagli schemi e di sperimentare con il trial and error.
Visivamente Human Fall Flat VR sembra praticamente uguale a quanto visto su PC, console e mobile. La grafica semplice e minimalista ben si adatta al tono leggere e divertente dell’esperienza di gioco. Su Meta Quest 3 non ho avvertito nessun problema tecnico e né ho avuto problemi di motion sickness, tuttavia per i più sensibili ci sono diverse impostazioni preimpostate scalate, insieme a un menu di opzioni di movimento individuali che si può personalizzare secondo le proprie preferenze.
Human Fall Flat VR è una riproposizione 1:1 dell’iconico videogioco di No Brake Games che grazie alla realtà virtuale acquisisce un nuovo senso di fisicità. Chi ha già giocato l’originale probabilmente non troverà molti motivi per tuffarsi in questa edizione del gioco se non l’ebbrezza di rigiocarlo sotto una nuova prospettiva. Tutti coloro che invece non lo hanno giocato a suo tempo troveranno in Human Fall Flat VR un puzzle game molto particolare che dà il suo meglio se giocato in compagnia.