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Recensione Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged

di: Simone Cantini

Le ultime settimane sono state davvero soddisfacenti per gli amanti delle quattro ruote, che sono stati in grado di trovare ad attenderli nei negozi (virtuali e non) produzioni in grado di accontentare ogni tipo di automobilista. Gli amanti delle simulazioni si sono potuti sollazzare con il nuovo capitolo di Forza Motorsport, chi cercava un approccio più ibrido ha visto spalancarsi le porte di The Crew Motorfest, mentre coloro che erano desiderosi di un’esperienza più scanzonata ed arcade hanno in Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged il cavallo su cui puntare. Seconda iterazione del brand di casa Milestone, il nuovo racing ispirato alle celeberrime automobiline Mattel sarà riuscito a giustificare il suo ritorno sulle scene? Scopriamolo nella recensione che, mi auguro, vi state apprestando a leggere.

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Tesoro, mi sono ristretti i piloti

A spiccare in prima battura non appena si avvia Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged è, senza ombra di dubbio, l’inedita modalità campagna che è andata a sostituire la precedente ed asettica progressione a base di sfide su pista. Certo, non è che cambi poi molto, dato che in fondo parliamo pur sempre di un racing arcade, concetto attorno al quale non si possono costruire chissà quali divagazioni. Ed in tal senso la storia non fa altro che collegare tra di loro le varie tappe di questo viaggio, che vedrà protagonista la coppia di piloti composta da Darla e Robert. A scatenare le loro abilità alla guida ci penserà il professor Tanabe, scienziato che libererà inavvertitamente le versioni ingrandite di alcuni fastidiosi animaletti. L’unico modo che ci sarà per riportare tutto alla normalità sarà rimpicciolire le minacce, così come le Hot Wheels ed i due piloti, che dovranno così gareggiare per poter mettere una pezza al problema. Tratteggiata per mezzo di schermate statiche che richiamano alla mente le produzioni animate della serie Winx (accompagnate da un voice over in italiano convincente), la sceneggiatura non brilla certo per qualità, ma si limiterà a svolgere il proprio esile compitino, per mezzo di dialoghi a tratti davvero imbarazzanti, ma comunque in linea con lo spirito scanzonato che permea Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged. Tutto non è altro, come detto, che un piccolo orpello buono a separarci dal tabellone su cui sono presenti le varie sfide che, tra gare classiche, sfide a punti in derapata, eliminazioni ed altro, ci permetteranno di attraversare 5 differenti ambientazioni, ognuna delle quali avrà come ultimo ostacolo uno degli altrettanti boss. Non certo rivoluzionaria per impostazione, la campagna servirà ad accumulare crediti (con cui acquistare nuove vetture), elementi per l’editor di tracciati e punti potenziamento. Un percorso sicuramente propedeutico alle sfide multiplayer, disponibili tanto in locale grazie allo split-screen, che una volta connessi alla rete. Le modalità di gioco sono molteplici e godono di una buona varietà, così come ben differenziate tra di loro sono le piste su cui ci troveremo a gareggiare. Mi ha convinto meno l’editor di tracciati, che ho trovato non sempre intuitivo e semplice da gestire, ma che anche in forma puramente passiva permette di allungare a dismisura la longevità generale, grazie alla possibilità di accedere ai tracciati creati dalla community. Sicuramente più fruibile l’edito di livree ed adesivi, che anche in questo caso ci permetterà di condividere tanto le nostre creazioni, quanto di sfruttare quelle degli altri. Pur non sconvolgendo in quanto a varietà ed originalità, l’offerta di Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged è sicuramente gradevole e completa, anche se priva di chissà quali guizzi.

Ad ognuno il suo

La produzione targata Milestone, visto anche il brand a cui si appoggia, propone un sistema di guida di stampo puramente arcade e spensierato, che baserà buona parte del proprio potenziale sull’utilizzo delle derapate, come visto nel precedente episodio. Si tratta di una meccanica indispensabile per riempire in tempi rapidi l’indicatore del boost, che servirà tanto per accelerazioni improvvise, ma anche per saltare e fare a sportellate con gli altri avversari. Sono queste due le meccaniche inedite introdotte per l’occasione, con la prima che servirà per evitare gli eventuali ostacoli presenti in pista, mentre la seconda verrà utilizzata per tentare di ostacolare le vetture rivali. Si tratta di una trovata sulla carta interessante, ma che nell’economia di gioco ha davvero un impatto minimo, vista anche la conformità dei tracciati, che offrono pochi momenti in grado di esaltare una simile possibilità. Al netto del suo puntare su di un’esperienza arcade, Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged offre un sistema di guida assai variegato, data la presenza di differenti tipologie di veicoli, che spazieranno dai bolidi superveloci, passando per moto, mezzi pesanti ed altri più bilanciati. Pur senza abbandonarsi a chissà quali diversificazioni massicce, ciascuna classe di mezzi avrà il proprio comportamento peculiare, pertanto sarà bene scegliere di volta in volta quello più adatto al tracciato e alla sfida proposta. Presente, inoltre, la possibilità di upgradare i nostri bolidi, tramite un semplice sistema di personalizzazione che ci chiederà di investire i punti guadagnati: niente di trascendentale, visto che non si andrà a snaturare la classe di appartenenza, ma semplicemente ad amplificarne i punti di forza. In ottica collezionistica, visto che parliamo di Hot Wheels, si può essere soddisfatti del parco mezzi presente nel gioco, che nella sua installazione base può contare oltre 130 elementi, che sarà possibile acquistare investendo la valuta di gioco, oppure vincere tramite la slot machine presente, a patto di avere i crediti necessari. A breve, inoltre, esordirà anche l’immancabile Season Pass, di cui però al momento non conosco i dettagli, ma che sicuramente andrà aumentare il nostro garage, sia in forma gratuita che per mezzo delle solite microtransazioni.

È tutto metallo quello che luccica

L’impatto visivo offerto da Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged è assolutamente pregevole, pur non facendo strappare i capelli. A colpire nel segno, in primis, è la realizzazione dei veicoli, che è risultata essere davvero fedele alle controparti reali, oltre che corroborata da un utilizzo convincente delle varie superfici riflettenti. Buona anche la modellazione degli ambienti di gioco, che spaziano da sale giochi, a musei a giardini, presentando strutture per forza di cose giganti rispetto al punto di vista del giocatore. Solido il frame rate, che anche in presenza di situazioni assai caotiche riesce ad accompagnare a dovere il ritmo di gara, senza dare vita ad evidenti e fastidiosi rallentamenti. Nella norma il sonoro, che oltre al voice over nostrano presenta alcune tracce audio senza infamia e senza lode. I test online, inoltre, hanno messo in luce un netcode stabile, con i vari match che non hanno prestato il fianco ad episodi di lag.

Con Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged Milestone torna sul luogo del delitto, presentandoci un sequel che non fa poi molto per andare oltre le solide basi gettate dal suo predecessore. L’impostazione di gioco, difatti, al netto di una modalità storia dalla cornice sicuramente trascurabile, ha nell’introduzione del salto e delle sportellate le uniche novità degne di nota, sebbene dall’impatto non proprio marcato come sarebbe stato lecito pensare. Quello che emerge, alla fine della prova, è un racing arcade spensierato, colorato e divertente, ma che tutto sommato si presenta più come un aggiornamento della precedente iterazione, piuttosto che come un nuovo capitolo a tutto tondo, in grado di trovare un’efficace giustificazione a quel 2 presente nel titolo. Sicuramente piacerà a chi ha apprezzato la prima incursione nel mondo delle Hot Wheels, ma se cercate emozioni o rivoluzioni fareste bene a dirottare i vostri soldi altrove.