Recensione Horizon: Zero Dawn
di: Gianmarco ForcellaHorizon Zero Dawn uscirà il 1° marzo in Europa ma il nostro Gianmarco “St Jimmy” Forcella ha già avuto modo di giocare alla versione completa grazie al supporto di Sony PlayStation Italia. Vediamo cosa ne pensa!
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La storia di Horizon si svolge in un futuro abbastanza lontano, dove la razza umana si è quasi estinta e vive raggruppata in tre grandi tribù, ognuna con le proprie caratteristiche: Carja, Nora e Banuk.
Nel contesto dei Nora, si incastra la storia di Aloy, una bambina orfana fin dalla nascita ed emarginata che è stata affidata dalle Matriarche della tribù ad un altro emarginato, ovvero Rost, che assumerà un ruolo paterno nella vita della giovane.
A poco più di dieci anni, Aloy viene però a contatto per puro caso con le rovine del mondo sotterraneo (ovvero i resti della precedente civilizzazione umana) dove trova il “Focus”. Da quel momento in poi, la ragazza decide di volere delle risposte sul suo passato e si allena per diventare una giovane adulta.
Aloy diventa quindi una vera e propria cacciatrice di macchine: nel mondo di Horizon, infatti, gli esseri umani ora sono costretti a convivere con la costante minaccia delle “Macchine”, uno dei pochi elementi a testimonianza della precedente civilizzazione.
Non siamo però solo semplici spettatori passivi della vita di Aloy.
Guerrilla Games ha infatti messo la possibilità di farci cambiare il corso degli eventi attraverso dei momenti in cui saremo noi a decidere come rispondere ad alcuni personaggi. Tre sono le possibili risposte, dettate dallo stato d’animo della protagonista: sincera, scontrosa e razionale.
In base a quello che si deciderà di rispondere, si otterranno degli output diversi come la leggera modifica del corso degli eventi o l’approfondimento dei rapporti di Aloy con alcuni personaggi.
Il gusto dell’approccio
Onde evitare spoiler sulla trama, ci spostiamo ora a parlare di quello che è il mondo di gioco di Horizon Zero Dawn.
Partiamo con il dire che l’ultima fatica di Guerrilla Games è un gioco di ruolo open world: in quanto tale, sarà possibile immergersi fin da subito nella vastità di questo mondo e scegliere se affrontare prima missioni secondarie e poi principali o viceversa. Il tutto, con una visuale in terza persona.
Nel mondo di gioco sarà possibile principalmente trovare due tipologie di nemici, ovvero gli umani e le Macchine e, in base all’approccio che si sceglierà per sbarazzarsi dell’avversario, si otterranno dei punti esperienza extra. Questi punti sono necessari al fine di avanzare di livello: in tal modo, Aloy diventerà più forte e guadagnerà dei punti, ottenibili anche completando alcune missioni secondarie, utili per apprendere nuove abilità.
Ci saranno anche animali, utili per raccogliere provviste. In Horizon infatti per creare potenziamenti delle sacche che conterranno gli oggetti, per esempio, saranno necessari diversi materiali tra cui anche carne di alcuni animali. Ciò non si limita solo agli “upgrade”: Aloy è in grado difatti di costruirsi da sola la maggior parte delle munizioni e delle scorte sfruttando le risorse ottenibili dall’ambiente e dai nemici eliminati.
Le risorse più importanti però in tutto il gioco sono senz’ombra di dubbio i “Frammenti di Metallo”, usati sia come moneta di scambio all’interno del mondo di Aloy e compagni sia come mezzo per fabbricare oggetti.
Sopravvivere nel mondo di Horizon, come detto all’inizio, dipende tutto dall’approccio che ognuno desidera adottare: il gioco è perfettamente versatile sia per un approccio di natura stealth che frontale. Naturalmente il tutto è proporzionale alla potenza della protagonista in quel determinato frangente di gioco: Aloy è infatti in grado di sferrare degli attacchi furtivi dall’erba alta che possono uccidere il nemico se quest’ultima è sufficientemente potente.
Cosa è in grado di usare però la ragazza? Principalmente, la protagonista è dotata di arco, lancia e un attrezzo per posizionare delle trappole elettriche. Il resto è acquistabile dai mercanti che si incontreranno per strada mentre alcune abilità, come la possibilità di rendere innocue per un breve periodo di tempo le Macchine (“Override”), si sbloccano andando avanti con l’avventura.
È anche possibile potenziare le armi e i propri abiti, grazie a dei “medaglioni” che alcuni nemici lasceranno cadere una volta sconfitti. Generalmente, un elemento equipaggiabile è presente nel gioco in tre varianti, i cui bonus dipendono dalla tribù da cui è stato prodotto.
In tutto questo, un fedele compagno sarà senz’ombra di dubbio il “Focus”, ovvero un proiettore di realtà aumentata che può aiutare il giocatore a definire la migliore strategia da intraprendere per combattere con i nemici o per terminare delle missioni: quest’oggetto è in grado, infatti, di definire i punti deboli di ogni avversario e di mostrare i pattern di percorsi che intraprenderà, favorendo quindi l’approccio stealth.
Horizon Zero Dawn è anche dotato di una vastità di missioni secondarie, che spaziano dall’accettare richieste da NPC a sfide a tempo (nei cosiddetti “Terreni di caccia”) fino a scontri con un gran numero di nemici umani trincerati (ovvero i “campi di banditi”).
Grafica Decima
L’interfaccia grafica è invece minimale ed essenziale, con pochi elementi nello schermo. Nella parte superiore, per esempio, sono disponibili solamente due elementi: il primo, in alto a sinistra, comprende la barra della vita di Aloy ed una barra che indica quanto sia piena la sacca medica mentre il secondo è un indicatore per mostrare al giocatore quanto rumore sta facendo con le sue azioni (in modo da preservare la furtività). Nella parte inferiore invece, si hanno solamente i selettori degli strumenti e quello che indica quante munizioni siano rimaste dell’arma attualmente in uso.
Il menù principale, da dove è possibile accedere all’albero delle abilità ed alle missioni disponibili è ben strutturato e facilmente intuibile.
Ottima invece la composizione grafica tramite l’utilizzo del Decima Engine: abbiamo avuto modo di giocare Horizon Zero Dawn su una PlayStation 4 ma anche senza godere dei vantaggi visivi di una PlayStation 4 Pro, siamo riusciti ad apprezzare a pieno i dettagli e le espressioni facciali di tutti i personaggi. Le “Macchine” sono ricreate con una cura maniacale anche nei dettagli più piccoli con texture di ottima qualità.
I dettagli però non si fermano solo sulle Macchine ma anche sul paesaggio e sulla sua realizzazione: il mondo creato da Guerrilla Games offre infatti tutti gli scenari immaginabili, dalle terre innevate a quelle piene di natura. Il livello di dettagli anche in questo caso è impressionante come anche l’alternanza tra bel tempo e mal tempo.
Ottima la colonna sonora ed il doppiaggio, sebbene poche volte sia fuori sincronizzazione con il labiale dei personaggi.
La Prima Alba
Horizon Zero Dawn è, probabilmente, la più grande scommessa vinta da Guerrilla Games: la software house si è infatti spostata dagli sparatutto ad un genere per loro completamente nuovo, riuscendo a produrre un titolo di altissima qualità.
La storia di Aloy è molto affascinante, ben strutturata e presenta anche qualche collegamento alla vita di tutti i giorni, con tematiche come l’emarginazione sociale per l’essere diversi. Abbiamo anche molto apprezzato il fatto che alcune scelte vengano lasciate completamente in mano al giocatore.
Il gameplay è invece molto valido grazie alla sua versatilità che consente al giocatore di scegliere sempre e comunque che approccio adottare in ogni situazione.
Artisticamente parlando invece la fotografia nell’ultima fatica Guerrilla è notevole, come il lavoro fatto con il Decima Engine per rendere ciò che ci circonda il più realistico possibile. Sporadicamente, però, si vedono dei volti di alcuni personaggi che fanno perdere quella sensazione di realismo.
Quando abbiamo messo le mani su Horizon non sapevamo veramente cosa aspettarci date le aspettative che avevamo su questo titolo, ma dopo averlo giocato per diverse ore non potevamo più farne a meno.