Recensione Hitman Episodio 6: Hokkaido
di: Luca SaatiNonostante le mille critiche verso la distribuzione a episodi, l’esperimento dei ragazzi di IO Interactive con Hitman può dirsi riuscito. L’assassino pelato più famoso del mondo infatti ha vissuto una seconda giovinezza e continuerà in futuro a viverla nella già confermata seconda stagione. Hitman ha insomma trovato la sua nuova dimensione grazie alla distribuzione episodica, una scelta che secondo il nostro punto di vista si conferma assolutamente azzeccata dopo aver completato il sesto e ultimo episodio. E se fate parte di coloro che continuerete a non apprezzare questo modello di distribuzione, per voi ci sarà il 31 Gennaio 2017 l’edizione retail contenente tutta la prima stagione che vi consigliamo vivamente. Hitman infatti offre un gameplay dalla struttura sandbox che esalta al meglio il gameplay stealth tipico della saga, e un numero di contenuti capaci di intrattenere per ore grazie all’alto tasso di rigiocabilità di ogni singolo episodio e tutti i vari extra. Per maggiori dettagli vi invitiamo a leggere le nostre recensioni dei singoli episodi linkate di seguito, adesso è il momento di parlare del gran finale.
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Situs Inversus
Hitman è paragonabile a qualsiasi serie televisiva degli ultimi anni dal punto di vista narrativo. Senza scendere troppo nei dettagli per evitarvi spoiler, il sesto e ultimo episodio chiude alcuni archi narrativi ma ci lascia con un cliffhanger che apre nuove porte in vista della prossima stagione. Dopo i fatti scoperti in quel di Colorado, 47 va in missione ad Hokkaido, Giappone, per eliminare due obiettivi: Erich Soders, ex-direttore dell’ICA che ha tradito l’agenzia per avere accesso a un delicato intervento a cuore invertito a causa della sua particolare malattia chiamata per l’appunto Situs Inversus; l’altro obiettivo è Yuki Yamazaki, avvocatessa che lavora per Providence, società criminale che controlla gli affari del mondo, pronta a ricevere dallo stesso Soders l’elenco completo degli agenti ICA una volta completato l’intervento.
La missione si svolge al centro medico Gama dove 47 viene inviato sotto copertura come un cliente della clinica costringendolo a improvvisare visto che non può portare con sé nessuna arma. Il centro medico è altamente tecnologico e introduce una particolare novità nella struttura di gioco: negli abiti sono presenti dei sensori che permetteranno di accedere a precise aree della mappa. Questo significa che con gli abiti da ospite della clinica è possibile accedere solo alle aree comuni, con quelli da cuoco alle cucine e al ristorante, con quelli da guardia alle stanze di sicurezza e così via per gli altri abiti. Scassinare una porta quindi è impossibile e accedere a una determinata area richiede il giusto travestimento.
I due obiettivi sono situati in due parti completamente diverse: Yuki si aggira nella zona pubblica della struttura offrendo vari modi per eliminarla oltre alle classiche opportunità messe a disposizione dal gioco; Soders invece si trova nei sotterranei per il suo intervento già in corso e la sua eliminazione è molto più lineare. Quest’ultimo infatti è circondato dalle guardie e dai dottori costringendo quindi il giocatore a seguire per forza di cose le poche opportunità per agire senza dare nell’occhio. Hokkaido quindi alterna una prima parte molto più libera a una seconda decisamente più lineare. L’ambientazione ci ha ricordato come struttura quella di Bangkok, in Giappone infatti troviamo alcuni spazi aperti caratterizzati da elementi tipicamente orientali e sullo sfondo suggestivi paesaggi innevati che si alternano a quelli chiusi della clinica altamente tecnologici dove passeremo la maggior parte del tempo.
La longevità come sempre dipende dal vostro stile di gioco e dalla vostra voglia di scoprire tutti i metodi d’approccio per i vostri obiettivi. Noi ci abbiamo impiegato circa due ore per completare una prima volta l’episodio e ne abbiamo spese altre tra i soliti contenuti extra. Arrivati all’episodio finale ci sembra giusto fare una piccola osservazione sul comparto tecnico del gioco migliorato dopo diversi aggiornamenti. Adesso ci troviamo dinanzi a un titolo decisamente più solido da questo punto di vista, il frame rate è più stabile, i caricamenti sono diventati più veloci e i bug risolti.
Commento finale
Ci aspettavamo qualcosa in più da Hokkaido in termini di libertà specie nel secondo obiettivo, tuttavia ci troviamo dinanzi a una degna conclusione di un’ottima prima stagione di Hitman. Non si tratta dell’episodio migliore (questo onore appartiene a Sapienza) ma presenta una qualità in linea con l’ambientazione di Parigi e Bangkok. Arrivato al suo finale, Hitman si presenta oggi come un prodotto completo e di assoluta qualità che gli amanti dello stealth faranno bene a non farsi scappare. Bentornato, 47!