Recensione Hitman Episodio 5: Colorado
di: Luca SaatiSiamo quasi alla fine, la prima stagione di Hitman si avvia alla conclusione e porta l’agente 47 in Colorado nel quinto e penultimo episodio. Si cambia completamente atmosfera con una zona completamente militarizzata dove non ci sono civili ma solo soldati pronti a crivellarci di colpi non appena qualcosa va storto.
accettare i cookie con finalità di marketing.
Paladini della libertà
Finalmente la trama verticale di Hitman comincia ad avere un senso. Qualcuno si è preso gioco di 47 e dell’agenzia ICA, e alcuni indizi portano a Olivia Hall, cyberattivista coinvolta in atti di vandalismo informatico. Le tracce lasciate dall’abile hacker portano in una sperduta fattoria in Colorado che nasconde un campo di addestramento di una milizia privata agli ordini del terrorista Sean Rose. Qui troviamo altri tre membri importanti della milizia: l’esperto di interrogatori Ezra Berg, l’ex analista dell’Interpol Penelope Graves e l’ex assassina Maya Parvati.
Come avrete certamente notato da questa breve descrizione, il numero degli obiettivi è raddoppiato rispetto al precedente episodio con ben quattro bersagli da eliminare e con in più un’intrusione in una zona zona sotterranea per raccogliere importanti informazioni. Avere più obiettivi era esattamente ciò che desideravamo, Colorado è infatti un episodio più corposo e soprattutto più difficile.
La mappa di gioco infatti è qualcosa di completamente diverso: ci troviamo in una zona militarizzata in cui qualsiasi NPC è armato rendendo l’infiltrazione un’operazione molto meno diretta rispetto al passato. Sin da subito abbiamo infatti sentito il bisogno di tramortire una guardia e rubarci i suoi vestiti per cercare di dare meno nell’occhio. La mappa è caratterizzata per la maggior parte da spazi aperti dove troviamo piante di albicocco, campi di addestramento e macchinari agricoli a cui si affiancano piccoli spazi più chiusi come un granaio e una piccola villetta.
I quattro bersagli si trovano in questi spazi, sempre circondati dai loro uomini. Colpirli di nascosto si rivela quindi un’impresa tutt’altro che facile. Evitare le opportunità messe a disposizione dagli sviluppatori poi rende il tutto ancora più complicato. Colorado dunque si rivela l’episodio di Hitman più difficile in assoluto, addirittura far scattare un allarme porta gli obiettivi a mettersi in isolamento. Per completare l’episodio ci abbiamo impiegato circa due ore, longevità a cui possiamo aggiungerci la solita Escalation Mode e la nuova missione dei sei di Sarajevo esclusiva su PS4.
Commento finale
Colorado è un episodio molto diverso rispetto ai precedenti visti in Hitman. Proprio la sua unicità e la sua difficoltà più elevata ce lo ha fatto apprezzare quanto Sapienza nonostante una senso di linearità più accentuato dovuto dalla presenza di un minor numero di opportunità. La trama inoltre è stata finalmente portata avanti e Hitman si avvicina al gran finale.