Recensione Hitman Episodio 4: Bangkok
di: Luca Saati47 ci tiene molto a visitare ambientazioni esotiche. Il quarto episodio di Hitman ci porta a Bangkok, luogo decisamente più tranquillo rispetto a Marrakesh dove si respirava aria di colpo di stato e più in linea con la spensieratezza di Sapienza e Parigi.
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Club 27
La vendetta è un piatto che va servito freddo. Questo è il tema di questo quarto episodio di Hitman che vede l’Agente 47 ospite di uno splendido resort situato su di un fiume fuori Bangkok. Gli obiettivi sono due: Jordan Cross e Ken Morgan. Il primo è il leader di una band musicale chiamata The Class mentre il secondo è il suo avvocato. Cross è accusato di aver ucciso una ragazza l’anno prima ma grazie al suo astuto legale e all’aiuto del padre è riuscito a insabbiare tutto. Ai genitori della ragazza però non sta bene il tutto e così hanno contattato l’ICA per soddisfare la loro sete di vendetta (o giustizia a seconda di come vengono viste le cose).
La mappa di gioco si discosta dalla struttura di Sapienza e Marrakesh dove avevamo a disposizione delle porzioni di città. Il giusto metro di paragone è l’episodio di Parigi: così come per la location ambientata nella capitale francese, anche qui a Bangkok abbiamo un palazzo con una parte esterna accessibile sul retro solo con il giusto travestimento. Questo quarto episodio quindi propone spazi più stretti e meno ariosi visto che la maggior parte del tempo la passerete all’interno del resort. Il punto in comune che hanno Sapienza e Bangkok è quello di trasmettere la sensazione di essere un turista in vacanza. Ci sono persone sedute al bar, altre che si godono il panorama e altri ancora che ammirano i giardini sul retro.
Questa aria tranquilla però è tutta apparenza visto che nei piani superiori dell’albergo troviamo guardie della sicurezza e non solo. Il gruppo The Class infatti sta registrando il suo secondo album e di conseguenza ha messo sottochiave i piani superiori. Arrivare quindi al primo obiettivo, ma soprattutto prenderlo in disparte per eliminarlo, si rivela un’operazione tutt’altro che semplice. L’avvocato invece è più facile da approcciare, si trova al piano terra accompagnato solo da una guardia del corpo. Nonostante una linearità più marcata, questo quarto episodio di Hitman ci ha lasciato con sensazioni migliori rispetto a quello precedente grazie a una difficoltà più alta che richiede un’attenzione decisamente maggiore per colpire i bersagli senza guardare le già citate opportunità. Come sempre il livello di difficoltà e la conseguente longevità dell’episodio dipendono dal vostro metodo d’approccio, sfruttare le opportunità messe a disposizione dagli sviluppatori rende più semplice completare la missione mentre creare il proprio metodo richiede molta più inventiva. La longevità di questo episodio comunque si presenta in linea con quelli precedenti richiedendo una o due ore a cui vanno aggiunte ore aggiuntive per la rigiocabilità della missione stessa e i contenuti extra come il nuovo contratto dei Sei di Sarajevo e l’Escalation Mode. Piccola nota sulla trama che in questo episodio comincia a svelare pian piano le sue carte. Qualcuno si sta prendendo gioco dell’ICA e di 47, e noi non vediamo l’ora di saperne di più nei due capitoli finali.
Summer Bonus Episode
Piccola parentesi per i due episodi bonus estivi (“The Icon” e “A House Built on Sand”) rilasciati il mese precedente e inizialmente non previsti nel pacchetto. Le due missioni ci hanno portato in location già visitate, ovvero Sapienza e Marrakesh. La prima ambientazione ha subito un’importante trasformazione visto che si è trasformata in un set cinematografico dove sono in corso le riprese di un cinecomic. Il nostro obiettivo è il protagonista, nonché regista, della pellicola la cui buona riuscita sarà fondamentale per la sua carriera cinematografica. Il problema sono i costi del film arrivati a cifre esorbitanti che hanno costretto i produttori a chiamare l’intervento dell’ICA. The Icon si è rivelato molto piacevole da giocare, abbiamo apprezzato la trasformazione di Sapienza in un set cinematografico che porta con sé tanti modi fantasiosi per colpire il bersaglio. Nel secondo episodio bonus invece i bersagli sono due uomini d’affari che stanno per stringere un accordo miliardario. La città marocchina adesso presenta un numero di militari decisamente ridotto, ma i bodyguard di uno dei due obiettivi hanno riempito la zona adiacente al luogo della trattativa. Anche in questo secondo episodio troviamo metodi d’approccio molto particolari che ci hanno divertito.
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Commento finale
The Club è un episodio in linea con quanto visto al debutto di Hitman con il Season Premiere che ci ha portato in quel di Parigi. La struttura della mappa più chiusa rappresenta per certi versi un passo indietro rispetto le location più aperte viste con Sapienza e Marrakesh, eppure il resort di Bangkok riesce nell’intento di proporre un’ottima varietà di approcci e un buon livello di sfida. Dopo il leggero passo falso del precedente episodio, i ragazzi di IO Interactive hanno riportato Hitman sulla strada giusta.