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Recensione Hidden Through Time 2: Discovery

di: Simone Cantini

Sarà un caso se d’estate si avverte la spasmodica voglia di giochi enigmistici, siano essi cruciverba, rebus o sudoku? Non so voi, ma non appena si inizia a sentire profumo di spiaggia e salsedine, non posso fare a meno di rispolverare il mio personalissimo estro da risolutore seriale, attirato senza pietà da definizioni ed immagini, come un novello Ulisse assetato di enigmi. E sicuramente non è casuale la decisione di recensire Hidden Through Time 2: Discovery, che dal 13 di agosto ci permetterà di tornare a scovare oggetti nascosti nel nuovo capitolo della serie sviluppata da Rogueside.

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Chi fa da sé scova in tre

Vabbè, non è che ci sia molto da dire in merito a Hidden Through Time 2: Discovery, al punto che potrei tranquillamente recuperare la recensione del precedente episodio, cambiare titolo ed immagini e chiudere qua la questione. Tutto perché, sicuramente non in maniera sorprendente, il gioco in questione non si discosta assolutamente dal proprio passato, ma si limita unicamente a proporre una nuova serie di setting in cui dare libero sfogo al nostro occhio di lince. Tre nuovi scenari infarciti di livelli, legati tra loro da un trittico di esilissime storyline, meri canovacci che si limitano a fornire un blando sfondo narrativo, che finirà per cadere nel dimenticatoio una volta scovato il primo oggetto abilmente nascosto. Quindi, poco importa se saremo intenti a trovare un corgi scomparso, oppure ci aggireremo tra vampiri in stile vittoriano o partiremo per un viaggio interstellare, l’unica cosa importante sarà aguzzare la vista. E vi assicuro che, soprattutto se vorrete scovare anche i bastardissimi oggetti nascosti (non menzionati nell’elenco che accompagna ciascuno stage), l’impresa sarà molto più ardua del previsto.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Fedele alle sue origini, anche Hidden Through Time 2: Discovery ci chiederà di individuare una lista di oggetti all’interno delle coloratissime e movimentate scenette che caratterizzano ciascun livello. Il compito non sarà sempre agevolissimo, soprattutto man mano che ci addentreremo nei vari biomi, visto che il team si è divertito a celare in maniera assai subdola ciò che dovremo cercare. Come in passato, avremo la possibilità di ispezionare tanto le zone esterne, quanto di aprire gli edifici e parte del mobilio al loro interno, così da avere un nutrito numero di nascondigli da scandagliare. A complicare la situazione ci pensa, ancora una volta, la possibilità di modificare l’orario della giornata, indispensabile per rinvenire gli elementi legati a particolari condizioni. Una peculiarità, questa, che ci chiederà di prestare molta attenzione alle differenze che andranno ad impattare sullo scenario, visto che spesso il reperimento di un determinato oggetto ci chiederà di tenere ben presente una situazione visibile solo nell’altra porzione temporale. In nostro aiuto, inoltre, giungeranno dei piccoli indizi testuali che, pur non rivelando in modo palese dove indagare, sapranno restringere un pizzico la zona di ricerca.

Una volta esauriti i tre scenari, Hidden Through Time 2: Discovery non finisce certo di intrattenere i giocatori, dato che torna anche in questo episodio la possibilità di costruire i nostri personalissimi livelli, che potremo poi condividere online. Una feature dalla doppia valenza, visto che anche noi saremo in grado di sperimentare e votare le creazioni altrui, così da avere sempre qualcosa di nuovo da giocare. Peccato che, almeno durane il mio test precedente l’uscita, una buona fetta dei lavori dell’utenza sia stata caricata solo per sbloccare dei peculiari Trofei/Achievement, con le opzioni ludiche migliori circoscritte all’operato del team di sviluppo. Mi auguro che la situazione possa invertire la tendenza non appena il gioco sarà disponibile a tutta l’utenza possibile. La fedeltà alle proprie origini di Hidden Through Time 2: Discovery è confermata anche dal comparto audiovisivo, caratterizzato da una grafica molto colorata e simpatica, a cui si contrappone la solita colonna sonora piacevole, ma alquanto monocorde.

Come detto in apertura, per Hidden Through Time 2: Discovery avrei potuto riciclare la precedente recensione, ma non sarebbe stato corretto nei confronti del lavoro del team di sviluppo, che comunque si è impegnato per proporci una serie di nuovi livelli in cui sfogare la nostra voglia di caccia al pixel. Visto che, anche in questo caso, tutto cambia (per quanto in parte) per non cambiare, quella che ci aspetta una volta avviato il titolo è un’esperienza leggera e divertente. Più simile ad un add-on che ad un vero e proprio nuovo episodio, il lavoro firmato Rogueside è l’ideale per trascorrere qualche ora di relax durante questa torrida estate, l’aperitivo perfetto in attesa delle produzioni più corpose che, dalla fine del mese, inizieranno ad invadere le nostre console.