Recensione Guardians of the Galaxy: The Telltale Series – Ep. 2 “Under Pressure”
di: Luca SaatiAttenzione: Prima di proseguire alla lettura di questa recensione del secondo episodio di Guardians of the Galaxy vi avvisiamo della presenza di spoiler. Se volete evitare qualsiasi tipo di anticipazione il nostro consiglio è di andare direttamente al commento finale.
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Under Pressure
Il primo episodio di Guardians of the Galaxy aveva posto delle basi interessanti senza però mai riuscire a entusiasmare a causa di una buona parte dell’episodio lenta e a tratti noiosa. Ci eravamo lasciati con Starlord resuscitato dall’Eternity Forge ed è proprio da questo momento che inizia Under Pressure. A dare il via all’episodio è infatti un simpatico siparietto che vede i Guardiani dubitare dell’identità del loro capitano appena resuscitato per poi passare ai fatti veri e propri: cos’è l’Eternity Forge? L’episodio vede quindi i nostri supereroi alla ricerca di risposte e, di conseguenza, alla ricerca di Nebula, sorella di Gamora, l’unica in grado di tradurre le incisioni sul manufatto. Ritorna dunque il tema dell’importanza della famiglia in questo episodio già affrontato in quello precedente. Telltale Games tenta di dare cuore e umanità ai personaggi e alle loro vicende fallendo però in questo compito. Salviamo soltanto il flashback dedicato a Rocket che è riuscito ad emozionarci, ma è davvero poco in circa 90 minuti. Ci viene difficile anche definire questi minuti, come ‘minuti di gioco’ visto che in Under Pressure si gioca pochissimo rendendoci per lo più vittime degli eventi. Fortuna che almeno la scelta della colonna sonora nelle sequenze di azione si è rivelata azzeccata dando a questi momenti ancora più dinamismo e frenesia. Troppo poco comunque per ritenerci veramente soddisfatti.
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Commento finale
Under Pressure fa peggio del primo episodio fallendo nell’obiettivo di risollevare le sorti di questa serie. La scelta di incentrarsi sull’introspezione dei personaggi va bene, ma Telltale Games al momento non riesce proprio a dare a questi momenti entusiasmo distaccando il giocatore invece di tenerlo ancora più incollato allo schermo. Guardians of the Galaxy ha insomma bisogno di un improvviso cambio di rotta, perché procedendo con questo passo finirà per fallire miseramente.