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Recensione Goat Simulator 3

di: Sakura Cantini

Almeno una volta da piccoli a chiunque di noi avranno dato della capra, per qualsiasi motivo ma soprattutto in relazione alla scuola, magari perchè non sapevamo il passato remoto del verbo andare, o perché non sapevamo quanto faceva 15 per 3 (ancora oggi devo pensarci prima di rispondere). Parliamo comunque di metafore, ma come facciamo a sentirci veramente delle capre? Beh Goat Simulator 3 è la soluzione migliore per mettersi nei panni di questo animale dal pelo strano e a volte ribelle.

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Che Beeella giornata

Introduciamo allora la nostra avventura per capire meglio il funzionamento di questo gioco fuori di testa: noi impersoneremo Pilgor, una normalissima capra con un lato un po’ ribelle, che verrà portata alla fattoria di Sobborgoville dove subirà il fascino di una strana struttura. Il nostro “padrone”, ovvero un contadino, ci suggerirà di andare a dare un’occhiata. C’è solo un piccolo problema: non ci sono entrate, ma come ci avvicineremo, potremo attivare la torre delle capre. Così facendo avremo accesso ai segreti di questa struttura misteriosa, al cui interno troveremo un’enorme dimora con al centro un grande portone bloccato da delle catene. Completando le missioni che ci verranno assegnate, guadagneremo dei punti che ci aiuteranno poi a rimuovere le sbarre. In tutto il mondo di gioco ci sono vari pinnacoli situati in luoghi assurdi. Una volta sbloccati fungeranno da teletrasporto, così da poterci muovere più velocemente da un lato all’altro della mappa. Il gioco è ambientato in una mappa open world più ampia del capitolo precedente, ed il nostro obiettivo sarà quello di portare a termine le missioni più disparate, in quella che è una bizzarra versione belante di GTA. Tra gli incarichi che ci verrà chiesto di svolgere troveremo un’assurda gara di castelli di sabbia, la vittoria delle elezioni locali oppure il salvataggio di un certo Steve assai propenso ad annegare.

Capra fashion style

E se la tua capra non vi dovesse sembrare abbastanza stilosa per la missione? Beh potrete sempre andare a visitare lo store. In questo negozio sarà possibile comprare accessori per il vostro animaletto, dai cappelli al tipo di pelo, dalle scarpe alle magliette, ovviamente dietro pagamento! Tranquilli lettori, so che qualcuno di voi avrà pensato “ma costano soldi veri?”. Ebbene no, si pagano con i punti che guadagnamo durante il gioco, quindi state tranquilli. Se poi nel negozio non trovate niente di accattivante potete sempre aguzzare l’occhio e cercare degli oggetti nel vostro viaggio, chissà che non troviate dei gadget utili. “Uffa”, questo è quello che potreste dire qualora giocaste a Goat Simulator 3 da soli. Beh in effetti tirare testate alla gente o rubare auto da soli potrebbe essere triste e noioso, ma credete che i programmatori del gioco non abbiano pensato a questo? Se pensate che la risposta sia di no, beh mi spiace ma vi sbagliate, dato che gli sviluppatori hanno visto bene di introdurre 2 modalità per divertirsi in compagnia. Se avete qualcuno in casa con voi, potrete sempre obbligarlo a provare questo strano e bizzarro simulatore di capra: una volta avviato il gioco, vi sarà data la possibilità di aggiungere fino a 3 giocatori supplementari: con questo sistema il divertimento è assicurato! E se in casa siete soli o avete un compagno noioso che preferisce farsi gli affari suoi, piuttosto che giocare con voi, non preoccupatevi, è qui che entra in gioco la modalità online: con questo metodo potrete non solo divertirvi in compagnia, ma anche fare amicizia con “capre” provenienti da tutto il mondo. E se vorrete parlare un po’, vi basterà attivare la chat vocale e niente più solitudine.

Capre volanti

Dopo aver parlato delle modalità di gioco è giunto il momento di vedere come si comporta tecnicamente Pilgor sullo schermo. Partiamo dalla grafica, dicendo subito che è molto più dettagliata che in passato, sia per quanto riguarda la costruzione del mondo di gioco, che relativamente agli oggetti e ai personaggi che lo popolano. Inizialmente potremo anche illuderci di essere in una vera fattoria, ma basterà iniziare a guidare auto e a far esplodere persone per dire a questo idillio (tra l’altro poco divertente). Come da tradizione la fisica è un po’ esagerata, si nota per esempio quando usciamo da un’auto in movimento e veniamo spediti dall’altra parte del mondo. Tutto comunque è all’insegna della fluidità. La colonna sonora è risultata allegra e varia, con un discreto numero di brani a disposizione che variano a seconda di situazioni e ambientazioni. E poi c’è Pilgor che bela, e che da sola vale il prezzo del biglietto. Una nota di merito in più ci viene fornita dalla traduzione testuale in italiano.

Siamo giunti alla fine di questo racconto bizzarro a base di capre ed esplosioni, che ci ha insegnato ad ampliare i nostri orizzonti proprio grazie a Goat Simulator 3: in fondo non capita tutti i giorni di calarsi nei panni di una capra. Il titolo sviluppato da Coffee Stain North è un gioco allegro e spensierato, che pur non presentando un tasso di difficoltà fuori dal mondo, riesce a divertire grazie al suo bizzarro mix di situazioni completamente fuori di testa. Spero vogliate provare questa strana esperienza… beeeee.