Recensione Fruit Ninja VR
di: Simone CantiniSe avete già nel vostro curriculum la lettura delle mie passate recensioni, di sicuro avrete notato come non sia molto favorevole ai porting da mobile a console. Però, dato che come recita il vecchio adagio “solo gli stupidi non cambiano mai idea”, ho pensato bene di sopravvalutarmi un attimo e rivedere, anche fosse solo per un caso isolato, le mie vecchie convinzioni. Il merito di questa incredibile inversione di rotta? Fruit Ninja VR, che domande!
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Porting vincente
Il titolo Halfbrick è si sicuro una delle hit di maggiore successo ad essere mai sbarcata su tablet e smartphone, grazie prevalentemente ad un gameplay tanto semplice quanto estremamente funzionale alle sessioni mordi e fuggi tipiche del gioco in mobilità. Se personalmente un simile approccio traslato su console mi ha sempre lasciato quanto mai perplesso (e Pac-Man 256 è là a dimostrarlo), devo dire che una volta calate simili meccaniche all’interno delle confortevoli pareti della realtà virtuale il passaggio mi è sembrato alquanto indolore, se non addirittura in grado di migliorare il concept originale. Ovvio come il gameplay di base non abbia subito chissà quali stravolgimenti, dato che non dovremo fare altro che affettare quanta più frutta possibile, evitando sia di farla cadere rovinosamente a terra sia di colpire le bombe che compariranno su schermo, con l’ovvio obiettivo di accumulare più punti possibile. L’elemento che rende questa vetusta routine ben più interessante del solito, però, risiede nella perfetta implementazione del caro vecchio Move, capace di garantire un’immedesimazione ed un divertimento ben superiore all’affilatezza dei nostri polpastrelli. Grazie ad una perfetta tracciatura del motion controller di casa Sony, difatti, tranciare ananas, mele e banane si è rivelato quanto mai appagante, oltre che dannatamente divertente: sentirsi dei letali ninja, impugnando le due katane virtuali, ha un fascino davvero difficile da spiegare a parole.
Sempre la solita frutta?
L’infrastruttura ludica messa in piedi dai ragazzi di Halfbrick, per quanto granitica, è stata declinata in quattro differenti modalità, invero tutte molto simili tra loro (si tratta sempre di Fruit Ninja in definitiva), ma capaci di adattarsi al neofita quanto al più sfacciato maestro delle lame. Scegliendo Arcade avremo 60 secondi a disposizione per affettare quanti più elementi possibili, prestando attenzione a colpire gli elementi bonus (in grado di aumentare timer, punteggio, oppure rallentare l’azione) e ad evitare le bombe. Classic ci garantirà 3 errori, dopo i quali sarà game over, mentre Zen eliminerà ostacoli e quanto altro, concedendoci 90 secondi di sola frenesia. È con Survival che le cose si fanno più impegnative e ci vedranno affrontare frotte di robot intenti a sparare vegetali a ritmo sempre più elevato. Tutte minime variazione, come già detto, con l’unico obiettivo di scalare le classifiche online. Semplice davvero la proposta di Fruit Ninja VR, ma proprio per questo capace di rendere il titolo il classico gioco da tirare fuori per le serate con gli amici oppure solo per sfogarsi quando si hanno a disposizione pochi minuti di tempo. Ovviamente, trattandosi di un piccolo titolo indipendente, non è certo lecito aspettarsi chissà quali mirabolanti meraviglie estetiche, ma vista la tipologia di gioco è di sicuro ben più degna di nota la perfetta risposta dei comandi, elemento indispensabile per garantire punti a profusione. Peccato per un piccolo bug che, in attesa di una patch, obbliga i non anglofoni a dover settare la lingua di sistema (oltre che quella del software) sull’inglese, pena un ritmo di gioco davvero ridotto ai minimi termini. Confidiamo comunque in Halfbrick per una rapida soluzione all’intoppo.
Divertente, immediato e ben costruito, seppur limitato nell’offerta, Fruit Ninja VR è in tutto e per tutto una fedele riproposizione delle meccaniche già sperimentate in mobilità, alle quali si va ad aggiungere l’indubbio plus garantito dal PlayStation VR e dai Move. Il titolo riesce nel difficile compito di intrattenere in maniera convincente e coinvolgente: peccato solo per le risicate differenze tra una modalità e l’altra, ma già così Fruit Ninja VR rappresenta un valido motivo per tirare fuori dalla scatola, magari in compagnia, il vostro bel visore.