Recensione Forestrike
di: Marco RussiForestrike debutta su Nintendo Switch offrendo un’interpretazione singolare del genere roguelite, puntando sulla precisione, sulla lettura dell’avversario e su un approccio più mentale che frenetico. Skeleton Crew Studio propone un titolo che cerca spazio in un mercato affollato puntando su tempistica, anticipazione e un uso raffinato del combattimento tattico.
Un percorso spirituale più che una semplice avventura
L’ambientazione si presenta come uno spazio interiore, fatto di templi sospesi, arene minimaliste e dialoghi criptici che guidano il giocatore lungo un percorso di crescita. La narrazione non è lineare, ma si manifesta attraverso simboli, fallimenti ripetuti e progressi graduali, trasformando ogni run in un esercizio di consapevolezza.
Combattimento: precisione, ritmo e lettura dell’avversario
Il cuore del gioco risiede in un sistema di combattimento tecnico, dove la lettura delle posture, la gestione del ritmo e l’uso accurato di parry e contrattacchi definiscono ogni duello. Le run brevi favoriscono un apprendimento costante, mentre la progressione orizzontale offre piccole varianti di stile senza rompere l’equilibrio generale.
Un gioco affilato, ma non per tutti
Forestrike dà il meglio negli scontri uno contro uno, dove emerge la cura per animazioni, tempo e reattività. Tuttavia, la ripetitività, la varietà limitata di nemici e la difficoltà elevata possono scoraggiare chi preferisce roguelite più permissivi o ricchi di contenuti aggiuntivi. È un titolo pensato per chi cerca disciplina, non per chi vuole un’esperienza rilassata.
Forestrike è un titolo piccolo ma coerente, capace di offrire sfide intense, duelli precisi e un’esperienza costruita attorno alla padronanza tecnica.
Non brilla per varietà o longevità, ma ciò che propone è realizzato con rigore e coerenza, risultando perfetto per sessioni brevi e intense.