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Recensione Flat Heroes

di: Simone Cantini

La prima impressione è sempre quella che conta, ma anni ed anni di esperienza (almeno in questo settore) mi hanno insegnato che fermarsi alle apparenze può, sin troppo spesso, rivelarsi un errore quanto mai madornale. E in questo senso Flat Heroes è uno degli esempi più recenti, visto il modo dimesso con cui accoglie gli occhi, salvo poi far precipitare le nostre dita in un delirio di situazioni ben più complesse e diaboliche.

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Incubo al cubo

Veloce, semplice e apparentemente minimale, il gameplay di Flat Heroes si dipana sotto il nostro pad in quello che, ad uno sguardo superficiale, potrebbe apparire come un platform, ma che con il proseguo dei vari livelli si rivela ben più stratificato di quanto si potesse inizialmente pensare. Tutto prende il via da un banalissimo ed essenziale cubo, chiamato a muoversi e saltare all’interno di ambienti rigorosamente bidimensionali e dall’aspetto alquanto schematico. In prima battuta ci limiteremo a balzare per raggiungere un determinato punto dello schermo, salvo veder ampliare schema dopo schema il novero dei nostri obiettivi, oltre che delle nostre possibilità. Passeremo dal dover evitare di venire colpiti da sfere rimbalzanti, a far fronte a sciami di esserini simili a stilizzati girini, il tutto mentre potremo contare sulla nostra elevata mobilità, che ci permetterà anche di aggrapparci alle sparute superfici che, di tanto in tanto, andranno a caratterizzare gli stage, oltre che sulla possibilità di generare un’onda d’urto in grado di respingere o distruggere i nemici. I quindici livelli che compongono ciascuno dei vari mondi della campagna sono strutturati in maniera assai intelligente, visto il modo in cui introducono gradualmente il giocatore alle nuove meccaniche che è chiamato a padroneggiare, e che trovano la loro applicazione ultima in occasione degli stuzzicanti scontri con i boss finali. Flat Heroes, data la natura fugace di livelli, che difficilmente vi porteranno via più di una manciata di secondi, è l’ideale per una sessione mordi e fuggi, anche se questo non deve illuderci in merito alla sua presunta semplicità, visto il tasso di sfida sempre elevato, ma ottimamente calibrato, che ne contraddistingue la progressione. Capiterà non di rado, difatti, di ritrovarsi a ripetere più e più volte una determinata sezione, nel tentativo di raggiungere l’agognato successo, ma qualora la pazienza non dovesse essere la nostra virtù principale, i ragazzi di Parallel Circles hanno visto bene di concederci la possibilità di skippare in qualsiasi momento il livello, così da far sciogliere come neve al sole qualsiasi principio di frustrazione. Ovviamente potremo ritornare in seguito sui nostri passi, così da tentare di completare nella sua interezza ciascun mondo.

 

Chi non gioca in compagnia…

A dispetto di quello che il suo gameplay potrebbe portarci a pensare, Flat Heroes non è certo un titolo capace di esaurire la propria forza in singolo, vista la massiccia dose di contenuti multigiocatore che è in grado di presentare, sia cooperativi che competitivi. Fino a quattro giocatori, difatti, potranno prendere parte alla campagna, così come sfidarsi in alcune attività accessorie interessanti, che spaziano dal classico deathmatch, passando per una modalità che strizza l’occhio al Capture the Flag ed altre. A completare il ventaglio di possibilità ludiche ci pensa l’immancabile modalità Sopravvivenza, anche essa declinata in differenti varianti che si sbloccheranno man mano che accumuleremo un determinato numero di punti. Questi si ottengono facendo registrare tempi sempre migliori, che potremo poi caricare e confrontare online, per mezzo di classifiche dedicate: lo schema si è rivelato alquanto azzeccato, oltre che utile ad incentivare l’utilizzo di questa particolare feature, visto il modo in cui ricompensa concretamente l’abilità ed i progressi del giocatore. È quindi evidente come Flat Heroes punti tutto sul gameplay, sacrificando volutamente la messa in scena, che si presenta alquanto minimal e stilizzata, ma non per questo restituisce la sensazione di produzione raffazzonata ed abbozzata. Lo stile adottato si è rivelato alquanto funzionale ed azzeccato e, vista la natura del titolo, viene davvero difficile immaginarselo in altre vesti.

Flat Heroes, devo riconoscerlo, mi ha piacevolmente sorpreso, visto che il primo impatto visivo mi aveva fatto sorgere lo spiacevole dubbio di trovarmi di fronte all’ennesimo indie tristemente minimale. Ed in parte avevo ragione, anche se nel suo caso sia il minimalismo grafico che di gameplay sono proposti in una maniera decisamente riuscita. Stimolante ed in grado di mettere a dura prova i nostri riflessi e la nostra abilità, la produzione Parallel Circles è un titolo arcade davvero intrigante, oltre che ricco di contenuti in grado di soddisfare in pieno tanto i giocatori solitari che quelli più votati alle esperiente multiplayer (anche se solo in locale). Non lasciatevi trarre in inganno dal suo aspetto apparentemente dimesso: sotto la ruvida scorza di Flat Heroes si agita un motore che saprà regalarvi davvero molte soddisfazioni.