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Recensione FIFA 16

Quando abbiamo provato la demo di FIFA 16 poche settimane fa ci siamo stupiti del lavoro svolto da EA Sports. La demo infatti ci aveva lasciato impressioni molto positive sul nuovo capitolo della simulazione calcistica firmata dal colosso americano e sinceramente non ci aspettavamo un passo così deciso in avanti. Siamo quindi arrivati all'uscita del gioco completo con una certa curiosità ad accompagnarci. Così dopo tantissime partite in compagnia di FIFA 16 abbiamo finalmente dato risposta alla nostra curiosità ed ecco il nostro resoconto.

di: Luca Saati

Quando abbiamo provato la demo di FIFA 16 poche settimane fa ci siamo stupiti del lavoro svolto da EA Sports. La demo infatti ci aveva lasciato impressioni molto positive sul nuovo capitolo della simulazione calcistica firmata dal colosso americano e sinceramente non ci aspettavamo un passo così deciso in avanti. Siamo quindi arrivati all’uscita del gioco completo con una certa curiosità ad accompagnarci. Così dopo tantissime partite in compagnia di FIFA 16 abbiamo finalmente dato risposta alla nostra curiosità ed ecco il nostro resoconto.

Play Beautiful

Quello svolto da EA Sports è un lavoro che coinvolge tutti gli aspetti del gameplay che compongono FIFA 16. Migliorie che vanno dalla difesa all’attacco, senza dimenticarsi del ritmo di gioco e della fisica dei giocatori che rendono il gioco decisamente più equilibrato del passato.
Pad alla mano dunque il controllo dei difensori risulta migliore grazie a una serie di nuove animazioni che permette loro di reagire meglio agli improvvisi cambi di direzione e quindi di restare sempre vigili contro quei calciatori agili e veloci che nelle passate edizioni erano una vera e propria spina nel fianco. Anche la fisica è stata rivista e ora negli spazi ristretti favorisce maggiormente la forza dei giocatori che adesso sono capaci di contrastare meglio gli avversari. Le scivolate, spesso criticate per la loro inefficacia negli scorsi anni a causa soprattuto dei calciatori troppo lenti a rialzarsi da terra, adesso non solo risultano più efficaci ma tramite la pressione di un tasto permettono di rialzarsi immediatamente così da non perdere troppo terreno in caso di un intervento a vuoto. Ci sono poi tanti piccoli accorgimenti per gli uno contro uno come la possibilità di fintare un tackle così da sbilanciare l’attaccante avversario. Infine anche l’intelligenza artificiale ha visto importanti modifiche nella fase di non possesso con i calciatori che sembrano essere più coscienti di ciò che accade intorno a loro, coprono meglio gli spazi e risultano molto più affidabili nelle situazioni in cui si trovano in inferiorità numerica. Dimenticatevi inoltre quei passaggi filtranti letali di una volta visto che i difensori tendono a tagliare la traettoria e rubare la palla con un anticipo che potrebbe far nascere un importante contropiede.
Queste modifiche si ripercuotono anche nella fase di possesso palla. Il ritmo di gioco è innanzitutto più lento e il centrocampo torna ad essere importante per la costruzione della manovra offensiva. I centrocampisti avversari aggrediscono il portatore di palla creando delle vere e proprie lotte per il possesso in questa parte del campo. Mai come quest’anno abbiamo sentito l’esigenza di imbastire una fitta rete di passaggi per arrivare al gol invece che affidarci al solito velocista di turno capace di dribblare tutti i giocatori. Spesso inoltre ci siamo affidati al grilletto sinistro, tasto che permette di proteggere palla. Negli anni passati non abbiamo mai sentito l’esigenza di premere questo tasto mentre quest’anno il ritmo di gioco più lento e la maggiore fisicità del gioco ci hanno spinto a farne uso. Che sia chiaro, questo non vuol dire che i giocatori veloci risultano inutili. Semplicemente c’è bisogno di una squadra decisamente più equilibrata che mischia sapientemente giocatori agili a quelli più forti fisicamente. Sulle fasce, giocando in contropiede o più in generale negli spazi aperti l’abilità nel dribbling conta ancora moltissimo per creare superiorità numerica in fase offensiva. A proposito di dribbling è da segnalare l’introduzione del No Touch Dribbling, un sistema che tramite la pressione di un tasto permette di effettuare delle finte di corpo per sbilancare e quindi superare i difensori avversari. Si tratta di una piacevole aggiunta che offre un’arma in più per attaccare ma che non sbilancia il gioco vista l’abilità richiesta per padroneggiarla al meglio queste feature e le migliorie difensive capaci di contrastare bene questi tentativi di dribbling.
Rivisti anche i passaggi e i tiri. I passaggi sono più imprecisi e spesso ci è capitato di sbagliarne uno all’apparenza semplice, specie quando siamo vicini al finale di una partita e i giocatori sono più stanchi. È stato introdotto anche un nuovo tipo di passaggio, attivabile mediante la pressione del dorsale destro, veloce e particolarmente teso che può tagliare in due la difesa avversaria se usato con saggezza. I tiri invece tengono conto di diversi fattori, tra cui l’equilibrio del giocatore, la sua posizione rispetto al pallone e a come si colpisce la sfera. Inizialmente il risultato è abbastanza spiazzante ma dopo un po’ di pratica si riesce a gestire il tutto al meglio.

Eccellenti anche i portieri che a livello di difficoltà più alta si dimostrano sempre affidabili e capaci di compiere autentici miracoli. L’unica incertezza l’abbiamo notata sui cross dove il numero uno tende ad uscire troppo spesso di pugno, anche quando magari risulta abbastanza semplice afferare il pallone. Niente di particolare problematico comunque. Parlando più in generale di intelligenza artificiale avversaria possiamo ritenerci piuttosto soddisfatti con la CPU capace di mettere in difficoltà anche i giocatori più esperti ai livelli di difficoltà più alti comportandosi molto bene sia in fase difensiva che offensiva.
I simulatori calcistici sono diventati sempre più complessi negli anni e può quindi risultare abbastanza complesso per un neofita approcciarsi alla serie FIFA. Così ecco arrivare FIFA Trainer. Si tratta di un sistema che su schermo vi offre consigli sui comandi più adatti nel contesto in cui vi trovate. Ad esempio se vi trovate nell’area avversaria il sistema vi suggerisce di premere il tasto del tiro. Il sistema ha vari livelli. Con quello automatico FIFA Trainer si adatta alla vostra abilità pad alla mano. Se siete abbastanza bravi quindi non trovate il suggerimento che vi dice di premere X per passare la palla ma magari trovate comandi più avanzati.
Graficamente FIFA 16 non stravolge quanto visto lo scorso anno. Migliorato il sistema d’illuminazione che adesso risulta più naturale e si riflette meglio sulla pelle dei giocatori. Alti e bassi nella realizzazione dei volti. I giocatori più famosi sono stati riprodotti molto bene con tanto di tatuaggi ma la stessa cura non è stata offerta a tutti purtroppo, basti vedere i tanti giocatori della nostra Serie A. Non c’è il meteo dinamico (che speriamo di vedere il prossimo anno) anche se troviamo nuove condizioni meteorologiche come la nebbia. Eccellenti come sempre le animazioni, vero e proprio fiore all’occhiello della serie FIFA. Ottima anche la fisica delle palla e dei giocatori.
Per la telecronaca ritorna il duo formato da Pierluigi Pardo e Stefano Nava. Dopo le discrete performance dello scorso anno, in FIFA 16 la telecronaca è stata migliorata e i commentatori offrono un maggiore senso di coinvolgimento citando spesso le statistiche durante le partite. Ottimi i cori che uniti alla regia televisiva fanno tanta atmosfera. Di gran livello anche la colonna sonora che vi accompagna nei menù di gioco.

Uno sport per tutti

L’introduzione del calcio femminile ha fatto discutere un po’ i fan della serie che preferivano un maggiore focus sul gioco vero e proprio piuttosto che su questa aggiunta che, secondo loro, in pochi giocheranno. Il calcio femminile però gode di un’ottima reputazione in altre parti del mondo, in particolare nella nazione delle neo-campionesse del mondo, ovvero gli Stati Unidi d’America. Ci sono dodici nazionali, tra cui anche l’Italia, che possono affrontarsi in partite amichevoli o in una coppa del mondo. Il gameplay è stato ritoccato per adattarsi meglio allo stile di gioco delle calciatrici. Il ritmo è più lento, i passaggi e i tiri sono meno forti. Segnare con un tiro alto è più facile ma allo stesso tempo risulta più difficile fare una conclusione sotto l’incrocio dei pali. Graficamente troviamo i modelli e le animazioni delle calciatrici rifatte completamente da zero per differenziarsi dalle controparti maschili. Inoltre il team ha lavorato sulla gestione dei capelli lunghi che rispondono meglio ai cambi di direzione. Nel complesso il calcio femminile risulta una gradevole aggiunta che può regalare qualche piacevole ora di gioco tra una partita a Ultimate Team e un’altra alla Carriera.

Per tutti i gusti

La serie FIFA ha sempre puntato sul numero di licenze e con FIFA 16 non si smentisce. Ci sono una trentina di campionati, di cui poco più di dieci con la licenza completa, tra cui la nostra Serie A, le leghe inglesi, la Bundesliga (che adesso può vantare anche le musiche e le grafiche ufficiali come la Premier League inglese), i campionati francesi, spagnoli e molto altro ancora. Ci sono anche sedici squadre del campionato brasiliano inserite nel Resto del Mondo vista la mancanza della licenza completa della massima lega brasiliana. Troviamo poi anche un buon numero di nazionali con licenza e altre sprovviste.
Un plauso agli stadi. Se ne possono contare ben 70, di cui 50 realmente esistenti, tra cui tutti quelli della massima divisione inglese e alcuni nuovi come il Velodrome, il Borussia Park e molti altri ancora.

Allenatori in carriera

Le modalità incluse in FIFA 16 sono praticamente le stesse dello scorso anno: abbiamo quindi le Stagioni Online, Pro Club, i vari tornei coppe e quant’altro. Le attenzioni del team di sviluppo però si sono concentrate sulla Carriera Allenatore e su Ultimate Team.
Per quanto riguarda la Carriera Allenatore sono stati introdotti i tornei estivi eliminando quindi quelle inutili amichevoli che spesso i giocatori saltavano. Questi tornei permettono di vincere un po’ di soldi che vanno ad aggiungersi al budget trasferimenti rendendo quindi il periodo estivo più interessante e con un incentivo per giocare quelle che una volta erano partite completamente inutili. All’inizio dell’Estate si riceve l’invito per tre tornei, ognuno con squadre e montepremi diversi. Non possiamo ovviamente disputarli tutti e tre ma soltanto uno. Inoltre i tornei sono tarati in base al valore della nostra squadra. Non aspettatevi insomma di fare un torneo con squadre a cinque stelle se siete gli allenatori di una modesta squadra che lotta per la salvezza. L’altra novità riguarda la crescita dei giocatori. Le prove abilità infatti sono state aggiunte alla carriera e ogni settimana possiamo fare cinque allenamenti che potranno essere simulati o giocati uno dopo l’altro. Spetta a noi decidere se concentrarci su un solo giocatore o sull’allenarne più alla volta. Far fare questi allenamenti al Ronaldo o Messi della situazione risulta piuttosto inutile visto che stiamo parlando di top player che hanno già raggiunto il pieno delle proprie potenzialità. Di conseguenza queste prove sono fatte per quelle giovani promesse che hanno bisogno di crescere prima di ritagliarsi un posto in prima squadra. Rivisto anche il mercato con i trasferimenti e il budget messo a disposizione delle squadre che si avvicinano alla realtà. È stata inoltre aggiunta la possibilità di chiedere un prestito di due anni e il diritto di riscatto. Nel complesso le novità introdotte sono sicuramente gradite ai fan di questa modalità, però ci teniamo a sottolineare quanto vorremmo una maggiore profondità prendendo ad esempio in prestito alcuni elementi manageriali dalla serie Football Manager.

Nulla da dire della Carriera Giocatore che è praticamente la stessa che si trascina stancamente anno dopo anno.
Infine abbiamo quella che probabilmente è la modalità principe di FIFA, ovvero quell’Ultimate Team che ha conquistato tanti giocatori in tutto il mondo. Una delle critiche più forti fatte in passato riguarda l’impossibilità di acquistare i giocatori più forti a causa dei prezzi proibitivi imposti dal mercato. Ecco quindi intervenire il Draft a cui si può accedere acquistando un ticket da 15 mila crediti. Il suo funzionamento è molto semplice e si divide in vari step. Bisogna innanzitutto scegliere uno tra i cinque moduli disponibili, il capitano della squadra e successivamente il resto della rosa. Per ogni giocatore vi vengono messe a disposizione cinque scelte e voi dovete selezionare un calciatore per ruolo. Si procede così fino ad arrivare alla panchina. Spetta a voi decidere se puntare maggiormente sulla forza dei singoli o scegliere giocatori che meglio si adattano tra loro per aumentare l’affinità. Fatta la squadra non ci resta altro che scendere in campo. In sostanza bisogna vincere quattro partite consecutive, alla prima sconfitta si viene eliminati dalla modalità e bisogna acquistare un nuovo ticket per accedervi. Più partite si vincono e più è alto il premio (in pacchetti di figurine ovviamente), vincerle tutte e quattro vi permette di ottenere un ricco montepremi dal valore superiore ai 100 mila crediti, se invece perdete alla prima partita non disperate visto che il premio ripaga almeno la spesa fatta per acquistare il ticket. L’aggiunta del Draft l’abbiamo gradita molto visto che, sborsando quella che riteniamo una cifra giusta, permette a tutti di provare i grandi campioni che altrimenti richiedono cifre piuttosto alte per essere acquistati. Spendiamo anche qualche parola sul gameplay di Ultimate Team che spesso è stato criticato perché troppo differente da quello singleplayer. L’intesa come sempre influisce rendendo le partite un po’ più frenetiche ma non con risultati così devastanti come lo scorso anno. Insomma i velocisti non dominano più come prima. Ciò che speriamo venga risolto con una patch durante le partite multiplayer è il posizionamento dei portieri che stanno troppo fuori dai pali sui tiri da lontano favorendo quindi eccessivamente le conclusioni fuori area. La sensazione è che il livello dei portieri online non sia settato a quello massimo che tante soddisfazioni ci ha dato offline.
A proposito di online, dopo alcuni problemi avuti a pochi giorni dal lancio con un’attesa infinita nel matchmaking, FIFA 16 si comporta piuttosto bene con un netcode stabile che svolge bene il suo compito.

Commento finale

FIFA 16 è quel deciso passo in avanti che i fan della serie aspettavano con l’arrivo delle console di attuale generazione. Il gameplay è stato rivisto e bilanciato in tutti i suoi aspetti a partire dai portieri fino ad arrivare all’attacco, passando per difesa e centrocampo. Il tutto è accompagnato da un ventaglio di squadre e modalità che possono tenervi impegnati fino al prossimo anno. La carriera giocatore ha bisogno di essere completamente ricostruita da zero, mentre quella allenatore fa qualche passo in avanti anche se ci piacerebbe vedere quel pizzico di profondità in più al suo interno. Bene Ultimate Team che trova in Draft un ottimo espediente per catturare sia i fan di questa modalità sia chi ha sempre provato un po’ di avversione nei suoi confronti. Piacevole anche la tanto criticata (ingiustamente secondo noi) aggiunta del calcio femminile che può rappresentare un ottimo diversivo e regalare qualche piacevole ora di gioco aggiuntiva.

  • Gameplay e ritmo di gioco bilanciati

  • FUT Draft

  • Calcio femminile ben realizzato

  • Licenze a non finire

  • Migliorata la modalità Carriera…

  • …Ma vogliamo ancora più profondità

  • Nessuna novità per le modalità secondarie

  • Una patch per i portieri online non guasterebbe