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Recensione Far Cry 3 Classic Edition

di: Luca Saati

Per quanto la serie Far Cry possa andare avanti, ogni nuovo capitolo deve sempre confrontarsi con sua eccellenza Far Cry 3. Se Far Cry 5 ha registrato il miglior debutto della storia della serie, lo deve anche al terzo episodio che ha reso popolare la saga al grande pubblico. Far Cry 3 Classic Edition arriva così su PS4 e Xbox One grazie al solito remastered. I possessori del Season Pass di Far Cry 5 possono già accedere al gioco e completarlo, tutti gli altri invece lo potranno acquistare in formato digitale tra qualche giorno, il 26 Giugno.

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“Ti ho mai detto qual è la definizione di follia?”

Far Cry 3 Classic Edition include al suo interno solo la campagna, dimenticatevi quindi la cooperativa e l’editor di mappe visti nel gioco originale. Mancanze comprensibili visto che in fondo Far Cry 3 è ricordato solo per la sua avvincente campagna in grado di intrattenervi almeno per una trentina di ore di cui parleremo tra poco.

Iniziamo proprio dal comparto tecnico che purtroppo non si discosta dal solito compitino che viene svolto per queste operazioni commerciali. Su Xbox One S (la versione da noi provata) la risoluzione non arriva neanche ai 1080p fermandosi a soli 900p, inoltre le cutscene pre-renderizzate sono rimaste a 720p come nel gioco originale e al giorno d’oggi non ci fanno una bella figura. Il frame rate è lontano dai 60 fps che ci saremmo aspettati da questo remastered restando sui 30 fps che tra l’altro non sono neanche stabili. L’orizzonte visivo è migliorato così come la risoluzione delle texture. Insomma il lavoro di rimasterizzazione è davvero pigro, un gioco del calibro di Far Cry 3 meritava una cura maggiore.

“Follia è fare e rifare la stessa c***o di cosa, ancora e poi ancora, sperando che qualcosa cambi.”

Nonostante un comparto tecnico poco curato in Far Cry 3 Classic Edition, ci troviamo comunque dinanzi al miglior episodio della serie e uno dei capolavori della scorsa generazione di console. Nei panni di Jason vi troverete su di un’isola tropicale governata da un gruppo di pirati e spacciatori di droga guidati dal folle Vaas. Scoprirete il significato di follia tra sequenze mistiche sotto gli effetti della droga, fughe a rotta di collo, infiltrazioni stealth e intense sparatorie.

Nonostante i sei anni sulle spalle, Far Cry 3 non è invecchiato di una virgola: la mappa tropicale è completamente esplorabile, ci sono le torri da scalare per sbloccare le porzioni di mappa, la caccia con cui raccogliere pelli di animali per migliorare il proprio equipaggiamento, gli avamposti da liberare e abilità da migliorare spendendo gli appositi punti.

Non vi nascondiamo che rigiocare Far Cry 3 ci ha regalato più gioie di quando abbiamo giocato Far Cry 5. Rispetto a quest’ultimo capitolo, l’avventura di Jason si concentra maggiormente sulla narrativa seguendo il suo naturale corso senza limitare la libertà del giocatore. Inoltre ci sono aspetti in Far Cry 3 molto più approfonditi come la caccia che ha un ruolo chiave nella progressione del proprio personaggio.

Commento finale

È davvero un peccato che Ubisoft si sia limitata al solito compitino che caratterizza questi remastered. Far Cry 3 Classic Edition mantiene tutto il fascino del capolavoro uscito la scorsa generazione, ma con un comparto tecnico poco al passo coi tempi. Nel 2018 vedere un remastered non arrivare ai 1080p, con 30 fps instabili, e filmati pre-renderizzati a 720p non è accettabile. Se comunque non avete giocato Far Cry 3 a suo tempo, il nostro consiglio è di fare un pensierino a questa Classic Edition perché il concetto di follia di Vaas deve restarvi ben impresso nella mente.