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Recensione F1 Race Stars

Bastano poche parole per presentare F1 Race Stars, titolo annunciato solo nella seconda metà di Luglio 2012. Si tratta infatti di un semplice titolo di Formula 1 estremamente più arcade. E quando si accostano le parole racing e arcade è immediato il rimando all’icona del genere, ovvero Mario Kart. Tuttavia F1 Race Stars fa di tutto per dimostrare la sua forte personalità. Andiamo a scoprire cosa.

di: Chris "matetrial" Calviello

Bastano poche parole per presentare F1 Race Stars, titolo annunciato solo nella seconda metà di Luglio 2012. Si tratta infatti di un semplice titolo di Formula 1 estremamente più arcade. E quando si accostano le parole racing e arcade è immediato il rimando all’icona del genere, ovvero Mario Kart. Tuttavia F1 Race Stars fa di tutto per dimostrare la sua forte personalità. Andiamo a scoprire cosa.

Kart in F1

La formula è la stessa: un sistema di guida semplicistico, power-up sparsi per il circuito e tagliare per primi il traguardo utilizzando ogni mezzo possibile. Ma è sotto altri punti di vista che il titolo riesce a distinguersi dagli altri concorrenti, ovvero in tutte le conseguenze che portano il dover offrire un titolo di Formula 1 sotto vesti arcade. E così non aspettiamoci la presenza della deparata, che da una parte toglie sì un po’ di peso al gameplay, ma per un fatto dovuto alla coerenza del titolo. Tuttavia l’introduzione del sistema dei danni, inedita per il genere, apporta altri interessanti elementi nelle gare. Venendo colpiti con le armi raccolte dagli avversari, vedremo via via la nostra vettura andare in pezzi. Ma non si tratta solo di un gap estetico, infatti anche le prestazioni ne risentiranno, riducendone in generale velocità e stabilità nelle curve. Per “curare” la vettura basterà optare per una rapida sosta ai box semplicemente imboccando la relativa corsia leggermente più lenta rispetto alla pista. Una pratica che ci farà perdere secondi preziosi ma indispensabile per evitare di vedere mandare in frantumi il proprio veicolo al terzo danneggiamento consecutivo. In tal caso subentrerà in pista la safety car che, rimanendo attiva per la durata del respawn della vettura distrutta, rallenterà la gara senza però impedire il sorpasso tra i piloti.
Insomma, si trattano di graditi quanto interessanti elementi di gameplay che cercano di conferire ad una formula go-kart lo stile inconfondibile della Formula 1. Come detto, l’assenza della derapata, e di conseguenza della possibilità di “saltellare” per evitare i colpi, fa perdere un pizzico di divertimento. Se a ciò aggiungiamo una lista di power-up fin troppo simile a quanto già visto dalla concorrenza, si capisce bene come quelle poche aggiunte, seppur ben studiate e piuttosto gradite, rendano leggermente monotona l’esperienza a lungo andare. F1 Race Stars, sotto il punto di vista puramente di gameplay, è dunque un titolo godibile, che ricalca lo stile dei grandi offrendo una propria identità, ma tutt’altro che un capolavoro.

Ma quale carriera

L’offerta di F1 Race Stars è piuttosto ampia. Nella decina di modalità selezionabili sarà possibile scegliere uno tra i 24 piloti disponibili, suddivisi in 12 team, ognuno con un particolare bonus, come essere immuni ai rallentamenti andando fuori strada o beneficiare di un determinato power-up per ben tre volte. Attraverso la Carriera sarà possibile provarle tutte, dalla semplice gara a quella a tempo, passando per più divertenti modalità come Conquista dei Settori piuttosto che Slalom. La prima è in pieno stile Formula 1: il pilota che riuscirà ad ottenere il miglior tempo nel maggior numero delle dieci porzioni in cui verrà suddivisa la pista, vince. Questa filosofia porterà il giocatore a non abbandonare mai la speranza, in quanto non è tanto importante la distanza che lo separa dal pilota in testa, quanto invece il tempo ottenuto in quel determinato settore. Ciò lo porterà inoltre a studiare con cura ogni tracciato alla ricerca di salti e scorciatoie, disseminati in qua e là in ciascun circuito.
Slalom invece richiederà un buon compromesso tra velocità e precisione. Ad intervalli regolari troveremo sulla pista tre quadranti di diverso colore disposti in modo casuale sulla pista. L’obiettivo è quello di colpirli per ottenere un punteggio che andrà moltiplicandosi qualora si riesca, entro un ristretto limite di tempo, ad attraversare sempre lo stesso colore.
L’offerta è quindi abbastanza varia, con altre cinque modalità non citate ma altrettanto interessanti nonchè divertenti. Se si va a creare una partita personalizzata si può notare come sia possibile aggiungere un ulteriore livello di sfida, dettato da una serie di fattori come invertire i comandi al pilota in testa o rendere assente l’hud. All’interno della modalità carriera le troveremo invece sparse un po’ in qua e là nei trenta mini-campionati a disposizione. Purtroppo l’unico motivo per cui esiste la carriera è proprio questo, ovvero farci prendere parte ad una serie di eventi. Potremo scegliere sempre un pilota differente e i risultati verranno salvati al profilo principale. Vincere un evento ci farà guadagnare delle stelle che ci permetteranno di accedere a nuovi eventi. Nessuna ricompensa a livello di potenziamenti o nuovi mezzi, ma solo personalizzazioni estetiche per la vettura. Qualcosa in più, anche sotto questo punto di vista, si sarebbe potuto fare.

Minimal

Dal punto di vista tecnico, F1 Race Stars è praticamente lo specchio del gameplay: semplice. Il suo stile un po’ cartoonesco, pur non portando con sè effetti super realistici o da spaccamascella, riesce comunque a difendersi abbastanza bene, soprattutto per quanto riguarda piloti e level design. Ogni tracciato è infatti molto ben contestualizzato e riesce a caratterizzare ottimamente la location. Molti degli undici circuiti disponibili vengono ripresi da vere tappe del campionato FIA e per quanto tentino di riprodurre fedelmente le curve più famose, vi è sempre ben più di un elemento caratteristico del paese in cui il tracciato risiede. Per esempio, guidando per il circuito di Imola vi ritroverete parte delle rovine romane o dei canali di Venezia sullo sfondo.
Per il resto, in linea generale, siamo di fronte ad un comparto visivo che, arrivati ormai al 2013, non può ritenersi sufficiente agli attuali standard. Una grafica fin troppo minimalista, effetti semplicistici quanto banali che, unito a quanto già detto del gameplay, relegano F1 Race Stars ad un pubblico prettamente giovane.

Giovani, avvicinatevi

C’è poco da dire riguardo a F1 Race Stars. Il titolo, pur non presentando particolari lacune, si limita a fare il suo senza emergere dagli altri titoli del genere. Divertente sì, soprattutto in multiplayer fino a 4 giocatori in splitscreen e 12 online, ma solo nella breve durata. Avrebbe potuto dire maggiormente la sua, forte della licenza ufficiale, ma si accontenta di raggiungere la magra sufficienza.