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Recensione Everybody’s Golf VR

di: Simone Cantini

Tra le serie che sono riuscite ad attecchire stabilmente all’interno delle mie preferenze, grazie all’avvento di PS1, spicca senza dubbio quella di Everybody’s Golf, che sin dalla sua prima apparizione sulla grigia scatoletta Sony è stata in grado di conquistarmi grazie al suo irresistibile e sfaccettato gameplay. Forte di una spiccata immediatezza, accompagnata comunque da una discreta profondità di approccio, il lavoro che da sempre attribuiamo felicemente a Clap Hanz mi ha tenuto compagnia per un numero impressionante di ore, sia in casa che all’aperto, segnando l’avvicendarsi di svariate generazioni di console. Certo, è innegabile come soprattutto con le ultime sortite il senso di immobilità del franchise si sia fatto sentire in modo sensibile, ma ecco che a ribaltare bruscamente tali sensazioni piomba l’incredibile Everybody’s Golf VR, pronto a farci giocare davvero come mai prima di adesso.

https://youtu.be/HR7DKPCyPi4

Ammazza che… no, stavolta no!

Lo so, visto da semplici profani il golf non ha certo il pirotecnico appeal di sport ben più dinamici, pertanto è a tratti inspiegabile il successo che è in grado di riscuotere in ambiente videoludico. Eppure è sin dagli albori del media che mazze e green si presentano stabilmente all’appuntamento con i player, generalmente proiettando in rigorosa terza persona le velleità dei cacciatori di Birdie. Everybody’s Golf VR, come prevedibile sin dal suo nome, opta per ribaltare bruscamente questa prospettiva, calandoci fisicamente all’interno degli intangibili panni del golfista di turno, catapultandoci in maniera dannatamente convincente sull’erba. A scanso di ulteriori equivoci, pertanto, ci tengo ad evidenziare subito come l’immersività del titolo firmato Clap Hanz sia impressionante, soprattutto se questi è accompagnato da un PlayStation Move, che andrà a fare le veci del nostro fidato set di mazze. Certo, è possibile sfruttare anche un semplice DualShock per simulare lo swing, ma oltre all’immedesimazione ne risentiranno la sensibilità dei colpi, sicché mi sento di consigliare questa alternativa solo se non siete in possesso del motion controller Sony. E a proposito di swing, per approcciarsi a questa nuova iterazione del franchise sarà caldamente consigliabile non lanciarsi subito sul tee, ma spendere un po’ di tempo sul campo di pratica, così da prendere confidenza con il sistema di controllo: questi leggerà l’oscillazione delle nostre braccia, imprimendo la relativa potenza al colpo, ma non sarà l’unico aspetto che dovremo considerare. Importante sarà anche la rotazione del polso, che ci permetterà di angolare il punto di impatto, così da effettuare tiri ad effetto, alzare la traiettoria (utilissimo in fase di approccio o per uscire dai bunker), oppure “spizzare” la pallina per farla rotolare di più, ovviamente il tutto tenendo conto della direzione del vento e dell’inclinazione del terreno, il tutto in perfetto stile Everybody’s Golf. Oltre al necessario allenamento, una volta in gioco, il sistema ci permetterà in qualunque momento di switchare tra la modalità pratica e quella di tiro effettivo, così da poter studiare il colpo più adatto prima di tentare effettivamente l’avvicinamento alla buca. Pur con tutte le concessioni alla simulazione tutt’altro che ferrea, che da sempre caratterizza la serie, il feeling complessivo è estremamente realistico e convincente, e finisce per rendere l’esperienza di Everybody’s Golf VR la più vicina allo sport giocato in prima persona. Ovviamente non saremo soli all’interno dei tre percorsi che caratterizzano l’offerta, visto che potremo contare sull’aiuto dei nostri fidati caddie, che di volta in volta ci sapranno dispensare preziosissimi consigli in merito alla strategia da attuare per sferrare il migliore dei colpi.

Di corsa sul green

Appare dunque evidente come siano pressoché nulle le critiche che è possibile muovere al gameplay di Everybody’s Golf VR, che riesce a traslare in modo brillante e convincente la propria essenza all’interno delle pareti del PSVR. Laddove il titolo Clap Hanz presta, invece, il fianco a qualche evidente criticità è relativamente all’offerta complessiva, non certo in grado di rivaleggiare con gli episodi canonici della serie. Tre campi, difatti, sono effettivamente un po’ pochini, nonostante la loro eccellente qualità e la possibilità di giocare 3, 9 e 18 buche (anche in forma speculare), così come non fanno gridare all’abbondanza i caddie disponibili. La stessa progressione di sblocco delle varie feature, che annoverano anche le classiche mazze speciali, appare un decisamente frettolosa, elemento che rende disponibile l’offerta complessiva un po’ troppo velocemente. Fa storcere la bocca anche la mancanza di una carriera in grado di metterci contro altri giocatori virtuali, così come l’assenza del multiplayer, da sempre uno degli elementi di maggior successo della serie. Oltre a giocare in solitaria e a confrontare le nostre performance grazie alle classifiche online, quindi, rimane davvero poco da fare, il che è davvero un peccato. Certo, la presenza di alcuni elementi sul PlayStation Store lascia presagire il rilascio di futuri update, il che ci può anche starci visto il prezzo ultra budget a cui il tutto è proposto, ma un piccolo sforzo in più sarebbe stato comunque gradito, fermo restando che parliamo di una delle serie più longeve del marchio PlayStation. Nulla da dire, invece, in merito al comparto grafico complessivo, modellato attorno al design visto negli ultimi episodi ed estremamente pulito e dettagliato, complice anche la natura statica del gameplay. Leggermente sotto tono il doppiaggio in italiano che, per quanto puntuale e preciso, risulta poco espressivo in alcuni frangenti.

Everybody’s Golf VR riesce a coniugare in maniera eccellente il proprio assuefacente gameplay con la realtà virtuale, proponendo un’esperienza golfistica appagante, immersiva e dannatamente divertente. Se giocato con un PlayStation Move, difatti, l’ultimo lavoro firmato Clap Hanz si presenta come il più credibile ed avvincente gioco di golf da salotto, anche se proprio per la sua natura decisamente più fisica, richiede un pizzico di pratica prima di dispiegare sotto i nostri occhi il suo consueto mix di arcade e simulazione. Peccato solo per un’offerta complessiva non proprio in linea con il pedigree della serie, che con tre campi e la sola modalità single player potrebbe far storcere la bocca ai fedelissimi del brand. Al netto di questo, però, Everybody’s Golf VR riesce nell’arduo compito di divertire ad ogni sortita, sia essa a 3, 9 o a 18 buche, finendo così con il configurarsi come una delle produzioni più appaganti e soddisfacenti del panorama VR di casa Sony. A questo punto non resta che augurarci una crescita come quella vista dal fratellone canonico.