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Recensione Endless Dungeon

di: Donato Marchisiello

Nel multicolore universo dello sviluppo indie, ormai piuttosto maturo, è già da tempo che, nel bene e nel male, diverse saghe hanno preso forma. Una di queste è sicuramente quella dei titoli “Endless“, sul mercato da circa dieci anni e frutto del laborioso lavoro di Amplitude Studios. Una saga che, agli albori, disse la sua nel micro-cosmo dei gestionali 4X per poi aprire una parentesi con il suo Dungeon of the Endless, un po’ sparatutto e un po’ tower defense, uscito nel 2014. Ed è proprio sulla falsariga di quest’ultimo che il gioco di cui analizzeremo le vesti, Endless Dungeon, è approdato negli scorsi giorni sugli scaffali virtuali. Un titolo che, in sostanza, non dimentica completamente la lezione del suo predecessore seppure, come vedremo, aggiunge alcune caratteristiche specifiche atte a differenziarlo e, quasi, a distaccarsi dal passato, scegliendo una via più action e dinamica. Ma bando alle ciance, ecco a voi la recensione della versione Series X di Endless Dungeon!

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Endless Dungeon è uno sparatutto isometrico, nello stile twin stick shooter, con vivide caratteristiche ruolistiche oltre che roguelike. In aggiunta a meccaniche che, nella loro interezza, compongono un quadro ludico semplice e complesso allo stesso tempo, il titolo sviluppato da Amplitude ed edito da Sega avrà dalla sua anche una sana dose di humour apocalittico che renderà l’avventura, nel complesso, più godibile. Il gioco, infatti, nelle battute iniziali ci mette nei panni di un… inserviente che, dopo esser miracolosamente sopravvissuto ad uno schianto spaziale, si trova suo malgrado irrimediabilmente catturato da una gigantesca nave aliena. Poco dopo, il nostro igienizzante eroe farà la conoscenza della nerboruta Zed, combattente anch’essa alle prese con le stranezze della succitata nave aliena. Di lì, l’incipit di un tutorial che, sostanzialmente, ci illustrerà le basi di una routine ludica, come detto, semplice e complessa allo stesso tempo. Ma ciò che, al contempo, le fasi iniziali di gioco ci mostreranno, è l’ironia di cui sopra che sarà una apprezzata e affettuosa compagna durante tutta la storyline del gioco che, comunque vada, sarà sufficiente ma non chissà quanto esaltante.

Endless Dungeon Il perno del gioco è naturalmente il gameplay: Endless Dungeon sarà un po’ uno sparatutto twin stick, un po’ un tower defense con degli elementi tipici dei giochi di ruolo. Se volessimo ridurre all’osso la routine del titolo, in sostanza saremo chiamati ad esplorare una serie di stanze generate casualmente e dalle dimensioni e la complessità variabili. Esse saranno composte da una sequela di sotto-stanze, alcune facilmente apribili altre invece attraversabili solo a determinate condizioni (come, ad esempio, attivare un generatore di corrente). Nell’esplorazione di questi stage, avremo facoltà di entrare in possesso di oggetti, come armi, moduli e artefatti, che andranno a migliorare le abilità dei nostri eroi, oltre che di risorse speciali (nel nostro caso, punti cibo, punti meccanici e scientifici) che saranno cruciali per continuare ad esplorare, potenziare il nostro personaggio o le diverse diavolerie tecnologiche che potremo evocare (come, ad esempio, le sempre verdi torrette automatiche). Il centro della nostra storia sarà comunque il mitico nucleo-bot, una sorta di robot vivente che fungerà da chiave per accedere agli stage successivi e a nuove aree dell’immensa nave spaziale.

In sostanza, non appena troveremo una porta di fine livello, si avvierà una fase finale esplosiva dove il nostro robot, molto lentamente, si avvierà verso d’essa per aprirla, ostacolato però da ondate e ondate di nemici che tenteranno di abbatterlo. Superata la tempesta, accedere allo stage successivo e, ancora più avanti, ad un nuovo livello. Naturalmente, nel corso dell’esplorazione, non avremo vita facile: oltre alla gestione delle risorse e alle scelte relative al potenziamento di personaggi e/o tecnologie, dovremo fare i conti con ondate e ondate di nemici di diverso tipo, continue e via via più insidiose, oltre che di potenti boss di fine piano che ci daranno filo da torcere. Avremo facoltà di predisporre, per tutta l’ampiezza dello stage, diverse apparecchiature difensive dalla specifiche differenti, le quali ci torneranno utili quando la furia dei nemici si abbatterà su di noi. Dalla nostra, in aggiunta, avremo anche la possibilità di scegliere tra otto differenti (e spassosissimi eroi), ognuno d’essi con caratteristiche specifiche che lo avvicineranno ad un archetipo ruolistico classico. Potremo comandare (o scegliere di farlo fare ad altri, visto che Endless Dungeon supporta un cooperativo online a tre giocatori) contemporaneamente un trio dei citati eroi e, di conseguenze, decidere diverse strategie di esplorazione o posizionamento. Passata la notte scura, faremo ritorno ad un hub centrale (una sorta di saloon western iper tecnologico), da cui non solo potremo selezionare nuovi missioni, ma anche personalizzare e potenziare gli eroi oltre che accedere ad un segmento ludico che ci farà conoscere le storie d’ognuno d’essi.

endless dungeon

Il gameplay, all’osso, è questo: una mescolanza piuttosto ben riuscita di strategicità e di sana azione sparattutto. Dovremo quindi calcolare con estrema cura, specialmente nei livelli più avanzati, non solo come investire le risorse trovate all’interno degli stage (meglio esplorare o potenziare le difese?). Anche l’esplorazione in sala ruolistica, ovvero quella incentrata al ritrovamento di equipaggiamento e risorse, sarà naturalmente cruciale. Se il moto ludico del gioco è sicuramente di prima qualità (seppur, alla lunga, un po’ ripetitivo e senza grosse variazioni sul tema), vi sono alcune piccole imperfezioni (specialmente, tecniche) che minano un po’ il gusto di una pietanza sicuramente squisita. Nonostante una certa complessità generale, Endless Dungeon non sarà particolarmente complicato per chi è già avvezzo ai tower defense. Una difficoltà accessibile non solo per la durezza dei nemici ma anche e soprattutto per una presenza piuttosto vasta di risorse utili alla creazioni di difese che, in molti casi, potranno essere piazzate in quantità considerevoli. Una difficoltà generale non particolarmente infingarda e che lo diviene ancor meno quando si sceglierà di giocare in cooperativo. Un’altra zoppicatura, riguarderà la componente più squisitamente ruolistica: esplorare sarà importantissimo, come detto, ma non ci sarà chissà quanto da scovare. Anche l’equipaggiamento, in sostanza, sarà concettualmente variegato ma, nella praticità delle cose, non chissà quanto. Molte armi si somiglieranno in tutto e per tutto e si differenzieranno unicamente per l’elemento alla base e, naturalmente, il correlato colore. Un continuum che pervade anche la formula stessa del gioco che, seppur ben realizzata e magistralmente dosata nei suoi due aspetti, sulla carta, distanti, non si sposterà di tantissimo dal tutorial iniziale, restando sostanzialmente quasi speculare senza introdurre nessuna variazione sul tema.

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Quanto sin qui detto, è incorniciato da una realizzazione tecnica ottima ma non esattamente in formissima: ad esempio, durante uno dei miei test, sono incappato in un bug che, sostanzialmente, annientava i nemici mezzo secondo dopo lo spawn. In sostanza, per un paio di livelli, non ho avuto necessità di piazzare trappole o eroi in modo strategico, ma semplicemente esplorare e accumulare quante più risorse possibili. Errori passeggeri e momentani che, però, si aggiungono ad altri più basici come una costante sensazione di leggero rallentamento, specialmente durante le ondate di nemici che ci assaliranno. Per il resto, Endless Dungeon è un prodotto ben realizzato, i cui cromatismi visibili si abbracciano perfettamente coi toni da dark-comic che pervadono l’avventura. Esteticamente, infatti, Amplitude ha creato un prodotto davvero pregevole, tra ambienti ben dettagliati, personaggi tutti piuttosto carismatici ed unici ed uno stile vicino al fumetto che ben si colloca nell’atmosfera generale del gioco. Un orecchio di riguardo anche alla componente sonora del gioco, a partire dalle musiche che ci accompagneranno durante le nostre peripezie, che vedranno la partecipazione della cantautrice statunitense Lera Lynn. Esse andranno da temi sognanti, sino a schitarrate malinconico e trame musicali più ambientali e cupe: una varietà che impreziosisce ancor di più l’ottimo lavoro artisto messo in campo da Amplitude.

endless dungeonEndless Dungeon è un ottimo gioco, che unisce in modo (quasi) perfetto azione e strategia. Il titolo, infatti, è un po’ tower defense e un po’ sparatutto, unendo i due poli con dei legacci ruolistici di buon livello. La formula messa a punto da Amplitude non è perfetta, ma è sicuramente apprezzabile e dà il giusto slancio ad una sotto-saga che già con il primo capitolo aveva accumulato un nutrito stuolo di fan, che qui ritroveranno il primo capitolo Dungeon, seppur più dinamico, scoppiettante e artisticamente ispirato. Al momento, il titolo soffre un po’ da un punto di vista tecnico, ma nulla che un po’ di duro lavoro non possa cancellare nel giro di pochissimo.