Recensione Elyuden Chronicles: Rising
di: Simone CantiniSe si pensa al genere jrpg, difficile che i primi nomi che a saltare alla mente non siano quelli iconici di Final Fantasy o Dragon Quest, vista la longevità e l’importanza che i due brand di casa Square Enix possono vantare. Il panorama delle produzioni ruolistiche nipponiche, comunque, può vantare un nutrito numero di saghe analoghe, capaci di ritagliarsi il loro bravo posto al sole tra la platea di appassionati. Tra questi spicca sicuramente Suikoden, serie figlia del periodo in cui Konami ancora si ricordava come si sviluppavano i videogiochi. Un brand, questo, che seppur in maniera non proprio ufficiale, si appresta a tornare in pompa magna nel 2023 grazie a Elyuden Chronicles: Hundred Heroes, di cui ci possiamo però già gustare il piccolo prequel che risponde al nome di Elyuden Chronicles: Rising.
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Un piccolo antipasto
No, ovviamente non ci troviamo davvero al cospetto di un nuovo capitolo di Suikoden, ma visto che la riuscita campagna Kickstarter si porta in dote il nome di Yoshitaka Murayama, l’autore della serie di casa Konami, viene davvero difficile non essere eccitati all’idea di quello che ci aspetterà dopo Elyuden Chronicles: Rising. E sebbene questa anticipazione del piatto principale si discosti in modo marcato da quello che sarà il titolo principale di questa nuova avventura, sono rimasto tutto sommato soddisfatto di quanto ho giocato in questi ultimi giorni. Il gioco ci permetterà, nel corso di una quindicina di ore, di fare la conoscenza del mondo di Allraan, e più precisamente sulla zona circostante la città di Nuova Nevaeh. Ed è proprio qua che entrerà in scena la giovane avventuriera CJ, che troveremo impegnata nella ricerca di una gigantesca lente runica, un tesoro richiestole dal proprio clan per certificarne la raggiunta maturità. E sarà proprio nel corso di questa missione, che la giovane finirà per intrecciare le proprie azioni con la città in questione e parte dei suoi abitanti, che andranno anche ad accrescere il party di personaggi utilizzabili. Strutturata in maniera molto semplice e leggera, l’avventura ci vedrà prevalentemente intenti a svolgere vari incarichi, utili a sviluppare Nuova Nevaeh (in maniera analoga ai castelli di Suikoden), così da ampliare il numero di negozi e strutture necessarie alla crescita di CJ e compagni. Privo di un’urgenza tipica dei jrpg di natura classica, complice anche il suo essere un semplice e ridotto prequel, Elyuden Chronicles: Rising si snoderà lungo una serie di fetch quest, quasi come se fosse una sorta di emulo ruolistico di Death Stranding. Se da un lato questo potrebbe far storcere la bocca a tanti giocatori, complice anche la relativa semplicità dei vari incarichi proposti, il tutto ha comunque il pregio di presentarsi confezionato, nel complesso, con molta cura, dando vita ad un quadro scanzonato ma anche molto divertente da giocare.
Lotte frenetiche
Più che la cornice narrativa, difatti, a colpire di Elyuden Chronicles: Rising e sicuramente il gameplay nudo e crudo e, in particolare, l’efficace ed intuitivo combat system della produzione Rabbit & Bear Studios. L’azione, così come l’esplorazione delle varie location, si svolgerà per mezzo di una struttura a scorrimento orizzontale, con i vari combattimenti che potranno essere affrontati in tempo reale. CJ avrà a disposizione, così come i suoi compagni, un tasto dedicato all’attacco ed uno legato ad un’azione speciale (nel suo caso una rapida schivata), che potremo concatenare tra di loro per avere la meglio dei vari avversari. La particolarità più interessante del sistema, però, prenderà forma non appena avremo ampliato la nostra squadra: una volta reclutato anche un solo character aggiuntivo, difatti, potremo switchare in tempo reale tra i vari membri del party, così da alternare tra di loro i vari attacchi e dare così forma a letali e frenetiche combo. Un meccanismo, questo, tutto sommato molto semplice, ma che è risultato essere estremamente divertente ed appagante, pad alla mano. Vero è che la difficoltà generale si attesta su livelli tutto sommato contenuti, sfide con alcuni boss escluse, ma nel complesso l’esperienza combattiva mi ha soddisfatto molto, al punto che è quasi un peccato sapere che il capitolo principale Hundred Heroes lo sostituirà con una più classica meccanica a turni. Data la durata contenuta dell’avventura, comunque giustificata dal prezzo di vendita (14,99 Euro e gratis su Xbox Game Pass), la personalizzazione delle vari build è molto limitata: avremo a disposizione unicamente la possibilità di potenziare armi ed armature preimpostate ed aggiungere degli accessori, il tutto tramite il crafting possibile recuperando risorse nelle varie location. Non mancheranno anche strutture in grado di fornirci boost temporanei, la possibilità di cucinare ed altro ancora, che potremo ottenere sviluppando Nuova Nevaeh.
Delizia per gli occhi
La compressione dell’esperienza, comunque, non ha finito per compromettere ed intaccare l’aspetto tecnico/artistico di Elyuden Chronicles: Rising, che sin dal primo avvio (anche se manca un qualsiasi filmato introduttivo) colpisce in positivo per qualità visiva. La scelta di coniugare ambienti tridimensionali con personaggi in 2D è risultata, difatti, davvero azzeccata, complice lo stile coloratissimo e pulito adottato. Se è pur vero che i character godono di animazioni non sempre eccellenti, in alcuni casi anche abbastanza meccaniche, il modo in cui si fondono con gli elementi ambientali è comunque molto gradevole, grazie anche alla azzeccata caratterizzazione generale. A lasciare più tiepidi è sicuramente il comparto sonoro che, oltre a vantare una soundtrack tutto sommato anonima e dimenticabile, non presenta alcun tipo di voice over, anche se visto il già citato prezzo di vendita non c’è da stupirsi poi troppo. Fa piacere, invece, constatare la presenza della localizzazione testuale in italiano che, seppur a tratti abbastanza abbozzata e poco precisa, non era certo una presenza scontata.
Piccolo nel prezzo e nella proposta, ma tutto sommato un discreto antipasto ad Hundred Heroes. Così si potrebbe semplicemente liquidare Elyuden Chronicles: Rising, prequel dell’erede spirituale (almeno nelle intenzioni) di Suikoden. Semplice nella sua scrittura e nell’offerta generale, questo action/RPG ha il pregio indubbio di presentare un combat system interessante e divertente, unito ad una realizzazione tecnica pregevole e stilisticamente interessante. Certo, non è tutto oro quello che luccica, dato che in fondo ci troviamo al cospetto di una corposa e frammentata side quest, priva di guizzi e sorprese, ma se inquadrato nell’ottica di introdurre in maniera ludica i giocatori al mondo di Allraan, Elyuden Chronicles: Rising potrebbe risultare più appetibile di quanto si possa pensare.